CAPITOLO 9: Ryan

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È. Tutta. Colpa. Sua. Mi stava praticamente mangiando con gli occhi. Si è passata quella cavolo di lingua su quelle cavolo di labbra. Labbra che associavo al dentifricio, alla menta e al caffè. Era una settimana che non bevevo caffè perché mi ricordava lei. Ero letteralmente fottuto.
Ovviamente non ho detto a Cip e Ciop questa cosa. Non volevo certo passare per la checca del gruppo a cui è bastato un bacio per avere i neuroni impazziti. Quindi optai per un metodo di guarigione tutto mio. Scopai con una ragazza diversa tutte le sere, ma soprattutto feci in modo che lei se ne accorgesse. Ovviamente solo per sottolineare che quello che era successo tra di noi non voleva dire niente, mi sembrava chiaro..no?
Ok, una piccola parte di me lo faceva perché sapevo quanto le desse fastidio. E una Bambi incazzata faceva aumentare la voglia che avevo di riportarla in quel bagno e finire quello che avevo iniziato.
Con il passare dei giorni il sesso funzionò e io me la dimenticai, finché non mi ha tirato il colpo basso di questa mattina: si era trasformato nel mio più nascosto sogno erotico.
Con quella gonna le sue gambe sembravano ancora più lunghe e il maglione le fasciava i fianchi mettendo in mostra quanto il suo corpo fosse sodo e snello. Era vestita come una scolaretta, e il mio unico pensiero fu quello di prenderla a sculacciate.
Si, poteva suonare da maniaco pervertito, ma con lei la mia mente non aveva alcun freno e inibizione, peccato che era così anche per la mia boccaccia.
Non so come cavolo mi venne in mente quella frase ma, ora che ci ripenso, è stato un colpo da maestro. Ero sicuro che mi avrebbe pensato tutto il giorno. Diamine, ero sicuro che ancora fremesse per il bacio. Mi avrebbe pregato in ginocchio di essere mia in pochi giorni. Non aveva scampo, ma iniziavo a pensare che neanche io ne avessi.

Non Ti Lascio CadereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora