James Potter,
Giugno 1976.
Lily corse via dal parco, con lacrime di rabbia che minacciavano di cadere a fiotti sulle guancie.
Severus l'aveva chiamata 'mezzosangue'. Quel Severus che a 9 anni le aveva parlato di Hogwarts, Azkaban e dei Dissennatori. Quel Severus che l'aveva consolata dopo la litigata con Petunia. Quel Severus con cui si era seduta sul treno a 11 anni. Quel Severus che, nonostante fosse Serpeverde, l'aveva sempre frequentata. Quel Severus, che comunque, andava in giro per Hogwarts con Avery e Mulciber a fare Incantesimi sui Mezzosangue. Quel Severus che era stato il suo primo e migliore amico.
Si asciugò le guance. -Non dargliela vinta, Lily- si disse. Prese un bel respiro.
Alcune ragazze Serpeverde stavano ridendo di lei, ma Lily non ci fece caso. Tutto quello che voleva era, come avrebbe detto soavemente Sirius, fare il culo a Piton. Gliel'avrebbe fatta pagare. Ovviamente, con un metodo civile, ma comunque gliel'avrebbe fatta pagare.
Salì fino alla torre dei Grifondoro. -Amortentia-. Il ritratto si aprì cigolando. Salì fino al Dormitorio delle ragazze e andò in bagno a cancellare ogni traccia di pianto.
Mentre ritornava dalle sue amiche, con passo deciso, si contrò con la persona che desiderava vedere meno, in quel momento.
-Evans, ascolta, mi dispiace per quello che ti ha detto. È stato davvero uno..- Lily lo colpì. -RISPARMIA IL FIATO, POTTER E STA LONTANO DA ME!-
Lui aprì bocca, ma prima che potesse dire qualcosa, la rossa sbottò: -SMETTILA DI SEGUIRMI, SMETTILA DI PARLARMI, IGNORATI E BASTA. NE SEI CAPACE?-
James basito, se ne andò e Lily rimase sola, rossa di rabbia.
Potter aveva davvero ragione. Era stata solo questione di tempo, che credevi Lily? Sai benissimo del suo comportamento, di quello di Severus. Se l'aspettava da una parte. Non è vero. Non se l'era aspettata per niente. Non era forse lei l'unica che non ascoltava i pregiudizi, tra tutte le sue amiche e continuava a frequentarlo? Non era stata lei?
-Evidentemente- borbottò fra sè e sè, prima di immergersi nella lettura, e cercare di scacciare la delusione che aleggiava nel suo cuore.
-
Perché Marlene McKinnon doveva essere così complicata? A lui piaceva, e anche tanto, oserei dire, ma lei proprio non ci arrivava. O, almeno, faceva finta di non crederci. Poi c'era quella Smith, la Tassorosso. Era una ragazza carina, sì, ma non era bella come Marlene e per di più era stupida, ignorante e insopportabile. Era sempre attaccata a lui, e, supponeva, nessuno dei suoi amici voleva averla intorno, ma per educazione non glielo dicevano. Marlene, sicuramente, era quella che provava più ostilità nei suoi confronti, e questo lo indusse a pensare che, forse, anche per lei lui non era un semplice amico.
Sirius guardò la ragazza dai cappelli biondi e dagli occhi azzurri, che subito l'aveva affascinato in Sala Grande, al banchetto, il loro primo anno. Era intenta a scrivere un tema di Pozioni, guardando, di tanto in tanto, il libro di testo. In quegli ultimi giorni, aveva notato il ragazzo, si rivolgeva a lui con una certa freddezza, e Sirius non ne capiva il motivo, ma cercava comunque di comunicare con lei.
Prese un grosso respiro, e si sedette vicino a lei. -Hai bisogno?- Marlene gli rivolse una breve occhiata, poi scosse la testa con decisione. -Lene, io..- si interruppe dopo la vista degli occhi di fuoco della McKinnon. -Tu, cosa? Se mi stai chiedendo un consiglio per la tua relazione con quella, allora puoi anche andartene.- Non l'aveva mai vista più arrabbiata. -Volevo solo provare a comunicare con te.- alzò la voce e l'alzò anche lei. -Non è meglio che torni a sbaciucchiare la tua fidanzata?- -Se è questo è il problema..- -Non ci sono problemi!- -Bhe non mi sembra!- -Che ne vuoi sapere?- -Ti conosco abbastanza..- -Non importa! Piantala di cercare di scusarti! Tu puoi baciare chi ne hai voglia. Questo non mi urta!- -Ah, no?- -NO!- Sbattè il libro sul tavolo e quasi non rovesciò la boccetta d'inchiostro. Se ne andò e Sirius rimase tutto solo, borbottando qualcosa come "pff... non le importa!".
Abbattuto, prese i compiti che non aveva fatto e prese a scrivere senza capire una parola. Quando Sirius Black faceva i compiti qualcosa gli girava storto, oppure era stato posseduto. Più probabile la seconda. Di solito erano Remus o Marlene a fare i suoi compiti, ma era più probabile che gli arrivassero da Lily, che faceva copiare a Marlene, che faceva copiare a Sirius, che faceva copiare a James, che faceva copiare a Peter. Perciò la Evans faceva i compiti per Ramoso senza neanche saperlo. Sarà contenta. Ma, almeno, loro due.. no, loro due niente. Erano decisamente messi peggio di lui e Marlene. E questo lo consolò un pochino.
-Evans!- La ragazza, che aveva osservato silenziosamente il battibecco, alzò lo sguardo verso il ragazzo. -Che vuoi?- Lui ghignò, e si sedette vicino a lei. -Poco acida, Rossa- Riluttante, la ragazza si spostò di parecchi centimetri per fare spazio a Sirius. -Black, non ti farò copiare..- -Non me ne frega niente dei compiti!- -E allora che vuoi?- Prese un grosso respiro. -Che ha Lene?-. Lily lo guardò: come poteva dirglielo? Non poteva, punto. Non avrebbe mai rivelato quello che le aveva confessato Marlene alcuni mesi prima. -Ascolta.. lei è molto.. confusa- il ragazzo alzò le sopracciglia -E Abbey Smith non migliora il suo umore..- Black sorrise, trionfante: -Lo sapevo che c'entrava Abbey! Grazie Evans!-. La rossa sbuffò e tornò leggere il suo libro babbano.
Perciò il problema è la mia fidanzata, riflettè Sirius, correndo senza curarsi di andare a sbattere contro i Grifondoro più piccoli, che, spaventati, si rifugiavano contro il muro.
Dev'esser per forza gelosa. Con un grido di gioia si fiondò fuori dal ritratto, con un po' troppo di entusiasmo, tanto che andò a sbattere ─cadendo poi all'indietro─ contro il suo migliore amico.
-Fratello, guarda dove vai!- Il ragazzo si sistemò gli occhiali sul naso. -Perchè stai correndo come un gorilla in calore?- -Da quando sai com'è un gorilla quando è in calore?- -Non svicolare..- Svicolare?- -..dove vai?- -SVICOLARE? Come parli Cornuto?- -Sai che è impossibile parlare con te?- -Modestamente.- -E non chiamarmi..- -Tu sei un Cornuto.- -Taci, cane.- -Conversazione interessante.- -Io sono interessante.- -Ovviamente.- -EVANS!-
La ragazza non si girò, ma meditò a lungo su un modo per uccidere quel ragazzo.
-Tu mi vuoi sposare, te lo leggo negli occhi.- Con fare ''' seducente ''' James si mise vicino a Lily e cominciò ad accarezzarle i capelli. -Ti vorrò sposare quando gli asini mi voleranno dal culo.-
Sirius rise. -Che immagine poetica, Evans. Ora se non vi dispiace ─fate pure quel che dovete fare─ devo cercare Leeeene.-
-Ah, ecco perché era così agitato!-
Non sapeva dove cercarla così provo un po' dappertutto. Alla fine la trovò al parco a leggere un libro.
Cosa ci trovano di così tanto interessante queste ragazze, nei libri?
Esitò per un attimo. Andiamo, sei il ragazzo più bravo a trattare con le ragazze. Hai paura della tua migliore amica?
La bionda lo vide e sussultò un attimo prima di posare lo sguardo sulle pagine ingiallite. Lui avanzò piano, cercando le parole per scusarsi.
-Sirius...- Lo colse di sorpresa le dolcezza con cui pronunciò il suo nome. -No, ascoltami.- la interruppe. -So che ti da fastidio la Smith, e da fastidio anche a me. Però tu sei la mia migliore amica, e non voglio litigare con te.- Che discorso infantile, Sirius. Lei deglutì e annuì. -Non devi sentirti forzato. Non devi preoccuparti per me.-
E poi il silenzio. Un silenzio che spezzò il cuore ad entrambi.
-
Scusate se è corta, ma spero comunque che vi piaccia.
Ow, mi è dispiaciuto far litigare Lene e Sirius, ma la storia è costruita così lol
La Blackinnon ritornerà più forte di prima muahah
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Classe 1971 // Marauders Era
FanficConosciamo tutti la storia di Harry Potter, il Ragazzo Che è Sopravvissuto, il Prescelto. Sappiamo delle sue avventure, dei suoi amori, delle sue amicizie. Ma prima? Avete mai provato ad immaginare cosa è successo prima di Harry, quando i suoi genit...