31 - Last term

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Marlene McKinnon,

gennaio 1978.

-Vi siete resi conto che questo è ufficialmente il nostro ultimo quadrimestre ad Hogwarts?- chiese drammatica Mary, mentre spingeva il suo baule lungo la Sala Comune quasi deserta. Prima di salire, si erano fermati infatti a chiacchierare con alcuni professori, la McGrannit in particolare. Dopo sette anni di scuola si erano affezionati veramente tanto a quella donna. Era come se fosse una seconda mamma più severa, per tutti loro, ma specialmente per Sirius, che di mamma non ne aveva mai avuta una. Dopo tutti quegli anni scolastici si rivolgevano alla Mc con una scioltezza e una naturalezza assurda, al contrario dei primini, piuttosto intimoriti da lei; Minerva, a sua volta, adorava quei ragazzi che dal 1971, la facevano dannare, sì, ma che la riempivano anche di un orgoglio materno che nessuna classe di ragazzi le aveva mai fatto provare.

-Non ricordarmelo, per favore- rispose Remus, con un'espressione grave sul volto. -È già abbastanza penoso così-

-Dai, su, non facciamone una tragedia- esclamò Lily, semi-abbracciando Remus. -Mica ci divideremo quando la scuola sarà finita! La nostra amicizia dura da tanto.. ed è speciale!-

-Che romantica, Evans!- la schernì Emmeline con un ghigno. In verità, dentro si sé, concordava con Lily, e, anzi, trovava che la cosa che aveva appena detto fosse molto bella e sincera. Ma la Vance, come credo abbiate capito, era una "dura" e da tale doveva comportarsi.

-Lo so, lo so!- disse Lily, facendo un inchino goffo e altamente buffo. -Qualcuno ha voglia di fare un mega torneo di scacchi? Sapete l'abbiamo fatto la prima volta a undici anni l'inverno del primo anno! Che ne dite di rievocare i bei tempi?-

Un unamine e tutti si sistemarono sui vari divanetti e sulle varie poltrone davanti al camino. Tutti tranne Sirius, che era stato zitto da quando avevano salito le scale per la Torre Grifondoro. Aveva un'espressione strana, ma sicuramente non esaltata o entusiasta.

-Felpato?-

Scosse la testa, borbottando una scusa e salendo le scale silenziosamente, reggendo il pesante baule.

Quasi tutti si lanciarono sguardi confusi, ma poi, sapendo di non poter far nulla (quando Sirius faceva così bisognava lasciarlo solo), lasciarono perdere e cominciarono a mettersi d'accordo su chi dovesse iniziare.

James guardò Marlene, che era rimasta in piedi di fianco a lui, con uno sguardo grave.
Loro due erano forse le persone che gli erano più vicine, che lo conoscevamo meglio, nel bene o nel male.

-Vai tu?-
Marlene annuì e senza che nessuno se ne accorgesse, filò di sopra, senza sapere cosa aspettarsi da lui.

Quando arrivò di sopra, aspettò davanti alla porta lasciata semiaperta, non sapendo cosa fare.
Non voleva fare la fidanzata ficcanaso che non lascia il ragazzo da solo due secondi, ma non sopportava vederlo star male.

Incerta se farlo o no, bussò una volta con molta delicatezza, ma non ricevette alcun tipo di risposta.
Decise allora di entrare senza chiedere il permesso. Aprì leggermente la porta e scivolò leggiadra tra l'anta della porta e il muro.

Sirius era seduto sul letto, con bocca e naso coperti dalle mani e il viso offuscato dalle ciocche scure che gli cadevano in modo sbarazzino sulla fronte.

Appena la vide, fece un sorriso tirato e tentò di assumere un espressione rilassata, senza però riuscirsi. Tanto lei non ci sarebbe cascata comunque. Marlene capiva le cose, osservava la gente e soprattutto consceva bene lui.

-Ehi- mormorò dolcemente Marlene, sedendosi di fianco a lui. Solo con Sirius riusciva ad assumere un tono del genere, solo con lui riusciva ad abbassare la voce e a calmarsi, a tranquilizzarsi del tutto. Con gli altri era un vero e proprio tornado.

Classe 1971 // Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora