5- Ritorno

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Lily Evans,

1976.

«Mamma, siamo in ritardo!».

«Lily, calmati! Siamo pronti!»

Dove cavolo è Pozioni? Fece passare tra le mani tutti i suoi libri, babbani e non, per trovare quello stramaledetto volume. Aveva preso 'Eccezionale' all'esame, non poteva non frequentare Pozioni perchè non trovava il libro.

Alla fine era sotto il suo peluche gigante. Eh brava Evans.

Mise i vestiti, la divisa, i libri e il resto alla rinfusa nel suo baule. Prese la gabbia del suo gufo e scese le scale.

Suo padre, Rickard, era già pronto nella sua camicia e nella sua cravatta perfettamente annodata. Sua madre, Charlotte, guardava preoccupata Petunia. La cara adorabile Petunia, pensò Lily, la quale stava seduta sul divano con una faccia annoiata.

«Allora andiamo?» tentò Lily, sfoggiando un sorriso a trentadue denti. I suoi genitori e la sua (ex)sorella, si incamminarono verso la porta. Una volta usciti di casa entrarono in macchina.

Durante il tragitto la rossa cercò disperatamente di fare conversazione, e non era decisamente l'unica.

«Allora, quest'anno continui con Incanti?» cercò di fare conversazione la signora Evans. «Sí chiama Incantesimi, mamma» corresse Lily. «Comunque sì, continuo con tutte le materie.»

Per un po' l'argomento riuscì a colmare qualche minuto, poi, anche perché gli Evans non erano molto informati in materia, calò un silenzio imbarazzante.

Appena arrivati King's Cross Lily si lanciò -forse troppo veloce- tra il binario nove e il binario dieci. Cercò di individuare le sue amiche, e infatti poco dopo le scorse tutte insieme a schiamazzare. C'erano anche Dorcas ed Hestia di Corvonero, ma Lily aveva legato molto con loro l'estate, perchè erano state con lei in vacanza.

«Dorcas tesoro, ti sei dimenticata della bacchetta!» La signora Meadowes si stava facendo spazio tra tutti i bauli di sua figlia, Alice, Marlene, Emmeline, Hestia e Mary. Dorcas fece un sospiro e infilò la bacchetta nella tasca dei jeans.

«Lily!» La ragazza sorrise raggiante e abbracciò a turno le sue amiche. «Mi siete mancante da bestia..» ridusse la voce a un sussurro «Petunia è più antipatica del solito»

Hestia le sorrise, comprensiva, e proprio in quel momento arrivarono James, Dorea e Charlus Potter e..

Sirius non fece in tempo a proferire parola che la sua vista fu offuscata da una massa di capelli biondi e disordinati. Marlene gli era letteralmente saltata addosso. Era l'unica ad aver capito.

«Black cosa..?» James fece un cenno alle spalle di Lily. Walburga e Orion Black guardavano inespressivi il figlio, che stava rassicurando Marlene. «Lene, davvero sto bene.» «Oddio, Sir» lo abbracciò di nuovo «Scusa se ho fatto la stronza.» Alice, dopo aver superato il momento di shock guardava -ridendo sotto i baffi- la '''coppietta'''. La bionda alzò gli occhi al cielo: si sarebbe sparata piuttosto che ammettere che abbracciare Sirius Black era un'esperienza che gradiva alla grande.

Dopo aver salutato i rispettivi familiari, salirono sul treno. Frank si mise in scompartimento con Benjy, Diggory e i gemelli Prewett, e fu seguito da Alice e Hestia. Lily e Remus si fondarono subito nello scompartimento riservato ai prefetti. Così Peter, James, Sirius, Marlene, Mary, Emmeline e Dorcas finirono insieme.

«Okay, cosa è successo?» James guardò Sirius, e Sirius e guardò James. «Beh, sapete, dopo l'ennesimo litigio, mammina ha cercato di cruciarmi se non avessi cominciato a comportarmi da 'Black'. Così sono scappato!» disse semplicemente il ragazzo. Non sembrava dispiaciuto, forse solo un pizzico di tristezza, anche se lui non lo sapeva. «Perciò ora sei dai Potter?» chiese Mary. James annuì, sfoggiando il suo ghigno migliore. «Da luglio.» «Da luglio?» esclamò la McKinnon «E non vi siete degnati di dirlo a nessuno?» «Bhe, a Remus e a Peter» «E a me no?» «È da aprile che non mi rivolgevi la parola!» si indignò Sirius. La bionda alzò gli occhi al cielo. «Questo è molto più importante della Smith!» chiarì la ragazza. «A proposito stai ancora con lei?» Si intromise James: «Non eri assolutamente indifferente su questa cosa?» Sul volto di Marlene non passò né indignazione, né rabbia per quello che aveva appena detto il suo amico, ma restò impassibile mentre diceva: «Appunto.» Sirius quasi rise, ma si riprese e aggiunse: «Comunque no, l'ho mollata.» Marlene annuì, un po' rassicurata, anche se dentro di sé stava urlando di felicità, e la questione si chiuse lì.

Classe 1971 // Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora