33 - Trigici post sbornia

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Frank Paciock,

15 Febbraio 1978.

La mattina del quindici febbraio erano tutti distrutti. Erano andati a letto forse alle quattro di notte (o di mattina), e non avevano quindi dormito tanto.
Le ragazze si svegliarono verso le dieci di mattina, grazie (definiamo "grazie") alla sveglia che Lily aveva impostato nei finesettimana. Non avevano scuola, ma Lily insisteva per svegliarsi a un orario decente.
-Che ore sono?- domandò Mary, stiracchiandosi.
-Dove sono?- chiese Marlene, con tono disperato, da sotto le coperte. -Che anno è?-
Lily spense la sveglia con una manata, e ributtò la testa sul cuscino. -Mi sento troppo male- si lamentò, dimenandosi in cerca di una posizione comoda.

Alice dormiva beata nel suo letto, ignara della condizione in cui si trovavano le sue amiche. Da quello che avevano capito, Alice e Frank avevano fatto una passeggiata lungo il Lago Nero e poi avevano passato una serata nella Stanza delle Necessità, dove Frank aveva allestito una specie di cena romantica. Quando erano tornate in stanza, Alice era già addormentata nel suo letto, e non erano quindi riuscite a chiederle com'era andata la sua serata. Anche se fosse stata sveglia, tuttavia, non sarebbero state in grado di formulare una domanda intelligente.

In qualche modo, Mary riuscì ad alzarsi dal letto. Somigliava ad uno zombie, con i vestiti stropicciati, i capelli che, più che capelli, sembravano un cespuglio e la faccia di una che ha appena lavorato in miniera per otto ore consecutive.

-Emmeline, perché stai dormendo nella vasca?- le chiese, una volta entrata in bagno, vedendola accucciata contro il bordo. Non si stupì neanche dinnanzi alla scena. Tentò disperatamente di legare i capelli in una coda, e si lavò faccia e denti.

-Che schifo, ho in bocca un sapore misto tra la vodka e il vomito-

-Questo perché ieri hai vomitato nella doccia dei ragazzi- mugugnò Marlene in tono piatto.

-Ho vomitato?-

-Sì, e anche tanto-

-Oh-

Guardò schifata la sua immagine riflessa nello specchio: aveva delle enormi occhiaie violacee e due occhi rossi e gonfi.

-Vado a farmi una doccia, ciao- annunciò, mentre Emmeline strisciava fuori dal bagno, con addosso solo una coperta.

Ci furono alcuni minuti di silenzio, interrotto solo dal rumore dell'acqua che stava usando Mary per lavarsi, il cui scroscio dava all'atmosfera un non so che di calmo e pacifico. Erano tutte e tre in uno stato di sonnolenza acuto: sveglie, ma incapaci di muoversi.

-Ragazze- le chiamò Marlene, i cui soli capelli biondi visibili. Era completamente nascosta dalle coperte. Lily fu l'unica in grado a darle una risposta, così la ragazza continuò: -Ho fatto qualche cagata, ieri sera?-

-Del tipo?- domandò Lily, la voce impastata dal sonno. Sbadigliò sonoramente e si strofinò gli occhi. Non si era mai sentita così stanca in tutta la sua vita. Era come se le avessero tolto tutte le ossa dal corpo, le avessero spappolate e gliele avessero rimesse a posto. Aveva tutti muscoli indolenziti e un senso di nausea che le stava facendo girare la testa.

-Drogarmi, restare incinta, uccidere qualcuno..?- chiese uscendo dalla sua tana e volgendo uno sguardo grave alla sua migliore amica, che scoppiò a ridere, nonostante il sonno e la stanchezza. -Non ricordi proprio niente?- le domandò, sorridendo divertita. -Qualcosa..- rispose Marlene in modo vago. Ricordava di aver ballato All you need is love con Sirius, ma dopo quel ballo c'era il vuoto totale. C'erano delle immagini nella sua mente, che, però, non riusciva a mettere a fuoco. Una di queste era Mary che vomitava in una doccia. Pensò di essere quasi fortunata a non riconoscere le altre.

Classe 1971 // Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora