capitolo 20

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Dovrei vergognarmi di quanto ero entusiasta di sentire quei passi. Pensavo che fossero di Zayn e che lui mi stava seguendo. La mia parte romantica era in una frenesia di entusiasmo. Innumerevoli scene di film iconici dove il ragazzo protagonista corre dietro alla ragazza protagonista e gli confessa il suo amore per lei, si stavano riproducendo nella mia mente.

Stupida, ero così stupida.

La vita non è una favola, o una storia d'amore degna di Hollywood.

"Mr Arlington"

La vita è crudele. Non sempre otteniamo ciò che vogliamo.

La delusione che ne seguì si adattò alla voce non familiare di un usciere che mi colpì come la combinazione di una tonnellata di carbone e un ondata di tempesta artica. Fui sia sollevata che delusa.

Harry mi tenne vicino a lui. Non sapevo di stare tremando prima che lui pressasse una sua mano sulla mia guancia.

"Stai bene?" mi chiese. I suoi incantevoli occhi verdi fissarono profondamente i miei. Ci eravamo fermati al centro del piano superiore del ristorante.

Il piano superiore di Saint Versailles era proprio come il piano terra. Scuro e poveramente illuminato ma offriva molta privacy. Forse una o due persone infastidite gettarono uno sguardo su di noi, e anche quello fu breve.

Fui salvata dall'usciere che ci aveva fermati. "Mr Arlington" il piccolo uomo era senza fiato "Vuole che le indichi un tavolo o preferisce sceglierlo lei?"

"Va via" Harry sibilò. Lanciò all'uomo uno sguardo minaccioso.

Le mie sopracciglia si alzarono per l sorpresa. Cosa è successo ad Harry? Prima il bacio al parcheggio dell'aeroporto, poi l'incidente in macchina quando mi baciò aggressivamente e mi toccò, poi i commenti rudi con il valletto, e adesso questo?

Cos'è successo ad Harry? Era il ragazzo più simpatico e premuroso che avevo mai incontrato. Cosa è successo? Non è lui. Pensai quando l'usciere velocemente andò via.

"Andiamo" disse, guidandomi in un angolo del ristorante, dove era posizionata una piccola cabina.

Il tempo ce ci sedemmo e un cameriere ci inquadrò, arrivò e ci offrì un meno di pelle bordeaux.

"Volete qualcosa da bene?" chiese.

Harry mi guardò ed io feci spallucce. "Non mi dispiace"

"Alcol?"

Mi morsi il labbro. Non sono mai stata una grande fano di liquori dal sapore forte, ma in un momento come questo, mi è sembrato opportuno prenderne un pò.


"Lei prende un Margarita" ordinò Harry. "Le piace il mango. Il prendo un bicchiere di succo d'arancia"


"Mi aspettavo che ordinassi qualcosa con un po' più forte"


Harry scosse la testa. "Non bevo una goccia di alcol da Halloween di quasi due anni fa" I suoi occhi incontrarono i miei. " Ho giurato a me stesso di non toccare un altra goccia di alcol fino a quando non sarò perdonato per ciò che ho fatto quella notte. Non importa se servirà un anno, o due, o una vita intera, mi guadagnerò il perdono. Ci riuscirò" Mi prese in giro con uno sguardo che diceva andiamo- Florence -usa -il -cervello.


Non è stata colpa tua Haz, pensai. Tu stavi solo badando a me.

Finalmente realizzai il mio errore. Per proteggere il mio cuore e l'amore che provavo per Zayn non valeva la pena ferire Harry.


"Harry" dissi "Non devi cercare perdono per nulla. Sono io quella che deve farsi perdonare"



Finalmente la ragazza ha avuto un illuminazione e l'ha capito... Thank God!! Fatemi sapere che ve ne pare di questo capitolo, baci :*





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