capitolo 34

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Dovrei andarmene.

Dovrei davvero andarmene.

Dovrei davvero, davvero andarmene.

Controllavo il telefono ogni mezzo secondo. Guardavo il tempo  passare mentre io e  Zayn stavamo sul ponte di Brooklyn, guardando il tramonto colorare il cielo sempre più scuro. Arancione, rosa e viola. I colori di una pesca matura all'orizzonte,  interrotto dai grattacieli.

Il bicchiere di plastica di granita era ghiacciato contro la mia mano, intorpidendo le punta delle mie dita e il palmo della mano. Stavo ancora guardando Zayn di sottecchi.  Anche con questa vista meravigliosa, non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Ero debole. Era patetica. Avrei dovuto chiedergli di riportarmi all'hotel già tempo fa.

Prima del museo, prima del pranzo, prima della passeggiata a Central Park, e decisamente prima di essere qui a guardare il tramonto.

Harry mi aveva chiamato e mi aveva mandato centinaia di messaggi.

Non ho osato controllare.

Non una volta.

Il braccio era intorno alla  mia vita, che mi teneva stretta. Alle persone che ci passavano accanto saremmo sembrati una coppia, due adolescenti innamorati...

"Dovrei andare" sussurrai, in modo volutamente tranquillo, come se non volessi sentirlo. Quelle  tre parole presero ogni briciolo di coraggio che avevo.

Non volevo andarmene.

Non volevo stare senza di lui.

Mi sentivo come se stessi vivendo una favola. Dopo il museo, ci scambiammo solo poche parole. La maggior parte del tempo è passato in silenzio, camminando, facendo niente. Ed era perfetto. Ero contenta solo con la sua presenza, e potevo dire che era lo fosse anche per lui. Ma adesso la giornata stava finendo, e non mi fidavo di me stessa e di cosa avrei voluto fargli nel buio della notte. Anche il calore della sua mano sulla mia vita fece ballare le corde del cuore.

"è troppo da insolente chiederti se posso accompagnarti a casa?" mi tirò più vicino, girando i nostri corpi così che ci stessimo guardando a vicenda anziché il tramonto. Due mani attorno al mio corpo, ero in trappola contro il piano duro del suo petto.


Sentivo il suo battito del cuore sotto la mia mano.


Anche più veloce del mio.


"è egoista volere un'altra possibilità?"


"Si" dissi.


"Vuoi darmi un altra possibilità?"


"Si" dissi, senza respiro, desiderosa. Non c'è niente che voglia di più che stare con te di nuovo. Volevo essere stretta da lui, ora e per sempre, fino alla fine dei giorni. "Ma non posso. Non sai quanto mi ci è voluto per capire che sarei stata bene anche senza di te la prima volta. Se tu..."


"Non ti lascerò, non di nuovo" pressò la sua fronte contro la mia. I nostri respiri si intrecciavano nell'aria estiva. "Non sai quanto è stato difficile per me starti lontano. Quanto mi ha ferito non venire nel Nord California con cento rose e tutte le parole che sono mai esistite, inginocchio ai tuoi piedi, scusandomi, e implorare il tuo perdono. Ero stupido Flore. Non capivo cosa avevo fino a quando l'ho perso. Ero stupido e non curante  ed anche se non me lo merito, tutto ciò che voglio è che tu mi ami di nuovo"


Ti amo ancora. Non ho mai smesso. Non dissi le parole nella mia testa. Invece, lo spinsi via. Le sua mani contro il suo petto, il mio corpo si allontanò dal suo. Tentai di nascondere le lacrime, ma cominciarono a cadere, ed ero sicura che lui le avesse viste.


Debole.

Patetica.

"è troppo tardi. Sto andando avanti"

"Con Harry?" la sua voce era calda, accesa da un fuoco di gelosia sfrenata. Non cercò nemmeno di nasconderlo.

Mi fece ridere come dopo tutto questo tempo, era ancora protettivo quando si trattava di Harry. Il mio migliore amico. Il mio amico più vecchio. Il ragazzo che mi è stato  accanto nella buona o nella cattiva sorte. L'unico che incolpai per la relazione tra mia madre e Keith, e il fallimento che eravamo io e Zayn. Il ragazzo che non meritava alcuna colpa, alcuno odio. Il ragazzo che voleva essere ancora il mio amico dopo il mio comportamento impertinente...

"Lui è mio amico" spiegai "Non così io ed Harry. Non siamo mai stati così. Siamo solo amici. Questo è tutto ciò che siamo stati e tutto ciò che saremo"

Guardai i muscoli della sua mascella tendersi. "Non voglio che voi due dormiate nella stessa suite"

Alzai gli occhi al cielo. "Questi non sono affari tuoi" c'era sarcasmo nella mi voce quando parlai, ma non ce n'era quando lui rispose.

"Stagli lontana. Harry è pericoloso. Lui è contorto e malato e pazzo e-"

"Lui è il mio migliore amico!" la mia voce uscì in un sibilo, alta e brusca come un bagliore nella notte. "Non dire cose del genere su di lui, Zayn. Harry è una brava persona. Non è per niente come la persona che immagini che sia. Non definirlo in quel modo di fronte a me. Per favore"

Le sue labbra si assottigliarono. "non hai idea di quanto è pericoloso. Harry Arlington è un incubo. Sta attenta"

"Cosa è successo tra voi due? Tu ed Harry, eravate migliori amici. Se... se è colpa mia-"

"Non voglio parlarne. Ma... per favore, fa attenzione"


Elites (+18) traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora