you skilled into my heart 2 // paulo dybala

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[Questa Gif di Franco e di Paulo è troppo awaw, e me ne sono innamorata]

Daniela's Pov

Aspetto Paulo da quasi un'ora, e la cosa mi mette ansia.

Ci avrebbe dovuto mettere poco meno di mezz'ora.

Accendo la TV e guardo un telegiornale, Studio Aperto, per scacciare via dalla testa strani pensieri.

La giornalista annuncia la rivista gossip calcistica, e io ascolto attentamente.

Inizia a parlare del nuovo tatuaggio di Messi, della nuova auto di Cristiano Ronaldo e della vacanza alle Maldive di Neymar, cose completamente futili.

Poi sento pronunciare il nome di Paulo e ritorno a prestare attenzione: la giornalista parlava di una foto postata su Instagram da Antonella e di una loro presunta rottura.

Sapevo che il mio Paulino non mi avrebbe delusa.

Mi alzo e vado verso la cucina per mangiare qualcosa, dato che mi è venuta fame.

Mangio una brioche e bevo un po' di succo all'ace, il preferito da me e Paulo.

"Notizia flash: c'è stato un incidente mortale a Palermo. Un morto e un ferito grave. Sono coinvolti un neopatentato diciottenne ubriaco, responsabile dell'incidente, e la giovane stella del Palermo Paulo Dybala. Il calciatore si è miracolosamente salvato ed ora è in coma nell'ospedale di Palermo. Faremo sapere se ci sono nuove notizie."

Sento un colpo al cuore, come se qualcuno mi avesse accoltellato, e sputo tutto il succo per terra.

Mi accascio lentamente per terra e scoppio in un pianto infinito.

Resto così per quattro ore, forse cinque, o forse anche di più, non me ne rendo nemmeno conto.

Sento il telefono vibrare e lo prendo in mano per vedere chi è che disturba in un momento del genere.

Da Franco: Preparati e smettila di piangere. Perché so che lo stai facendo, e non negarlo. Andiamo a mangiare una pizza, o semplicemente a passeggiare sulla spiaggia. Non accetto rifiuti.

A Franco: Vorrei tanto dirti di sì, Franco, ma non posso. Sono ridotta malissimo.

Invio il messaggio e attendo una risposta che, però, non arriva.

Resto seduta in quell'angolino nella mia cucina, senza fare nulla.

Ormai avevo pianto tutte le mie lacrime.

Qualcuno suona al campanello, ma io non apro e resto dove sono stata per tutto il pomeriggio.

Sento suonare di nuovo, questa volta con più insistenza, allora mi dirigo verso la porta.

"Chi è?" chiedo, con la voce tremolante.

"Il fantasma formaggino."

"Quanto sei scemo, Franco!"

"Muoviti, apri."

Faccio come dice lui e lo faccio entrare, chiudendomi la porta alle spalle.

Ha in mano due pizze che emettono il loro odore fantastico, disperdendosi per la casa, e gliene sono infinitamente grata.

"Scusa per il pigiama, per il trucco scolato e per l'aspetto impresentabile" gli dico.

"Devi scusarti per qualcos'altro? Dai, non sono mica uno sconosciuto!" risponde Franco, scocciato.

"Mangiamo?"

"Subito."

Mangiamo in silenzio, c'è tensione tra di noi, e si vede.