Who Know My Heart Could Be So Quick.

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Ax lo guardò strano, troppo, il boccone troppo grande ancora in bocca fu mandato giù in unico colpo.
"Ah"
"Già"
"Senti Fede, ti devo dire una roba, ma non prenderla a male..."
Stette in silenzio senza rispondere, annuendo appena mentre un ricordo, come uno schiaffo lo colpì a pieno.
"Ieri Mika era lì, per te ..."

Era lì per lui.
Ieri Mika era lì per lui.
Rimase immobile, il corpo pesante, lo stomaco chiuso, il boccone ancora da mandar giù.
"Lo ho visto, era venuto a cercarti, non...so se ti abbia trovato, ma...oddio forse no, l'ho visto andare via da solo quindi. Se non sbaglio aveva detto che aveva un volo per mezzo giorno...poi anche dalla faccia che hai. Ma devi vomitare?"
Appunto.

Mezzo giorno era passato da un pezzo e chi sa su quale volo era ora Mika.
Aveva lasciato la casa di Ax con il piatto di pasta ancora pieno e la birra chiusa, aveva mandato giù tutto quello che stava venendo su e si era allontanato da lì sbattendo forte la porta alle sue spalle.
Non c'è l'aveva con Alessandro, si era comportato da amico in fondo, solo...solo...non era così che le cose dovevano andare cazzo.
Era sempre stato un fottuto cacasotto, era ora di darsi una svegliata, stava perdendo la persona che amava.
Amava Michael porca puttana, aveva creato tutto quello schifo di situazione perché voleva che per almeno uno dei due le cose fossero belle e semplici...quell'idea di merda doveva averla sinceramente partorita dal culo.
Era ora di fare qualcosa, forse, perché no, le valige.

Venti minuti dopo era nuovamente a casa, era persino inciampato poco prima della porticina e Dio mio, non riusciva a ficcare le chiavi in quel cavolo di buco con tutta la fretta che aveva addosso.
Una volta in casa prese il necessario buttando tutto alla rinfusa in uno zainetto sbrindellato della eastpack che per chi sa quale motivo aveva ancora, certamente avrebbe scordato qualcosa tant'è che mentre tastava ansiosamente le tasche dei propri jeans in cerca delle chiavi, realizzò di averle appoggiate sul tavolo dell'ingresso.
Imprecando si girò per affrettarsi a tornare dentro, quando si sentì afferare il braccio e tirare indietro.
U

n paio di occhi rossi incorniciati da lunghe ciglia bagnate, lo fissavano dall'alto, ancora liquidi per le lacrime sfuggite di recente. I ricci ribelli e scompigliati gli ricadevano sulla fronte incorniciando tutta la stanchezza di quel volto meraviglioso.

"Fedez, io...scus-"
"

Mika..."

Non gli lasciò il tempo di finire la frase che afferrò a palmi aperti il viso appena coperto da un accenno di barba per tirarlo a se.
Le loro labbra collisero in un bacio straziante, un continuo mordere e succhiare e un disperato rincorrersi di lingue. Si sentì spingere sino a quando la sua schiena non venne incontro all'auto parcheggiata nel bel mezzo del viale, ma in quel momento, con la lingua nella bocca di Michael e le sue grandi mani su di se, non gli fregava proprio un cazzo di essere visto.
Non credeva fosse possibile che il suo cuore potesse battere talmente veloce senza scoppiare.
"Fede, io ti amo -...no, non interrompere. Io ti amo. Ti amo, immensamente. Credevo che un amore così non lo avrei mai potuto conoscere, prima di incontrarti, prima che tra noi accadesse tutto questo credevo di sapere cosa fosse l'amore, credevo persino di amare qualcuno, ma ancora non sapevo che il mio cuore potesse...battere così velocemente. Ora, ora io so che non ho mai amato, perché tu sei l'amore, il mio amore. Non posso amare senza di te...perdonami, sei la mia felicità"
Federico tornò sulle sue labbra, mormorando un rotto "ti amo" prima di catturarle con le proprie.
Michael, mentre gli circondava il collo, pensò che non l'avrebbe mai più lasciato andare.

•••
Un Anno Dopo

"E questo era Fedez miei cari ascoltatori alla radio, con il suo ultimo singolo, primo in classifica su iTunes da, beh, tra poco due settimane eh ? Soddisfatto,immagino"

It would be too late to let you go.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora