Capitolo 23

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Canzone per il capitolo: Oceans.

Non avrei mai pensato di stare così tanto male per una persona.
In tutta la mia vita,i miei genitori severi com'erano,mi hanno sempre insegnato ad essere una ragazza perfetta. Capelli corti,vestiti stirati alla perfezione e tutto tirato a lucido.
Mi hanno sempre insegnato a farmi rispettare da tutti,ma sono diventata tutto il contrario di quello che volevano che fossi.
Io sono il contrario della perfezione,ma in fondo nessuno è perfetto.
Ognuno di noi commette sbagli ma la cosa più difficile e scusarsi di tutti gli sbagli fatti.
Perché non sono quella ragazza,che da bambina mi hanno insegnato ad essere?
Perché ora sto male per uno sbaglio commesso,da una persona piena di casini?
Amavi quella persona. Mi ricorda il mio subsconcio.

“No.” non mi accorgo di averla detta ad alta voce,finché Lea entra dentro la cucina con una tazza fumante di caffè in mano.
“Cosa no?” domanda,mettendosi dall'altro capo del bancone,poggiando la tazza su quest'ultimi guardandomi.
“Stavo...parlando da sola.” invento una scusa molto stupida,accenno poi un sorriso.
“Mh,certo. Ora parli pure da sola” alza gli occhi al cielo ridacchiando.
“Già.” non riesco a rispondere nient'altro e nemmeno ad accennare un minimo di ironia.
Sono mentalmente,fisicamente e moralmente distrutta,nonostante sia passata solo una settimana.

“Alex come sta?” domando non sapendo che altro dire,mentre disegno cose immaginarie sul marmo del bancone.

“Umh,bene. L'altro giorno li è saltato in mente di tingersi i capelli di biondo!” gesticola,ridendo.
Sorrido alzando solo un angolo della bocca,scuoto la testa poi abbasso la testa.
“Chi lo capisce è bravo.” ironizzo.
“Oh si,sicuramente!”

Dopo aver "pranzato",o meno dopo che Lea ha pranzato,mi dice che deve andare via con Alex. Non dico nulla e la lascio andare,almeno rimango da sola a casa.
A deprimermi come sempre.
Quando si chiude la porta,sospiro e mi passo una mano tra i capelli annodati. Mi butto sul divano fissando il soffitto, bianco come tutto quello che circonda la mia mente.

Genn's pov.
Vedo Lea uscire e mi dirigo verso di lei a passo svelto,uscendo dalla macchina.
“È dentro?” dico riferendomi ad Ebony.
“Si! Che domande.” mi scansa alzando gli occhi al cielo, si dirige alla macchina dove ero io precedentemente e saluta con un bacio a stampo Alex. Guardo tutta la scena,poi Alex mi fa cenno di entrare.
Faccio un passo avanti ma non riesco,ho paura.
Infondo hai combinato tu il casino no? Muovi il culo Genn.
Mi rimprovera il mio,amico,subsconcio
Senza nemmeno accorgermi,sono davanti alla sua porta. Premo il dito sul campanello,e mi divoro la pellicina intorno al dito aspettando che apra.
Non mi sono sentito mai,così tanto ansioso.
Giro lo sguardo per vedere se Alex e Lea sono ancora lì,ma ormai sono già sfrecciati via lasciandomi da solo.
Giro di nuovo lo sguardo,verso la porta e il mio cuore perde un battito quando,una versione diversissima di Ebony mi si presenta davanti.

Empty Bed. [U.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora