I heard the evil comes from the sky

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Capitolo sette : I heard the evil comes from the sky

"L'odio è un tonico, fa vivere,
ispira vendetta; invece la pietà uccide, indebolisce
ancora di più la nostra debolezza" -Honoré de Balzac

Sto preparando la mia solita tazza di tè caldo alla menta, ho un mal di testa bastardo che non accenna a voler smettere, è come se avessi tanti piccoli chiodi che mi infilzano, mi porto una mano sugli occhi facendo una smorfia di fastidio, non posso continuare così tutto il giorno e in casa non ho medicine, dovrò uscire a comprarle, oppure potrei chiedere ad Alex e magari con la scusa posso invitarla a casa...
No, pessima idea, come le spiegherei della presenza dei cinque? Meglio evitare, non voglio metterla in mezzo.
Sento il bollitore emettere il solito fischio così spengo il fuoco e tolgo il tappo per poter versare l'acqua bollente nella mia tazza.
"Buon giorno!", la voce dei ragazzi mi fa sobbalzare sul posto facendomi finire dell'acqua addosso.
"Cristo!", urlo riferita all'acqua che mi ha completamente bagnato il ventre, in una sola mossa mi sono ustionata una mano e tutto ventre, lascio il bollitore sul fornello e mi porto la mano sana sulla maglietta.
"Oddio, ti sei fatta male?", il primo ad avvicinarsi è Zacky
"No Zacky, era mia intenzione ustionarmi con l'acqua per il tè", ribatto con sarcasmo
"Meglio, così non dovremmo farlo noi"
"Sempre simpatico, eh Gates?"
"Quando vuoi, mocciosa"
Ci guardiamo con odio e poi decido di uscire dalla cucina per cambiarmi la maglia, entro in camera e tolgo la felpa, lanciandola sul pavimento, prendo una canotta nera dall'armadio e poco prima di indossarla fisso la mia immagine allo specchio, sul ventre ho il segno rosso a causa dell'incidente appena avvenuto, pensavo peggio, indosso la maglia e torno dai ragazzi che trovo seduti al tavolo mentre Matt e Jimmy stanno preparando caffè e pancake e Zacky ha appena recuperato la nutella dalla dispensa.
"Tutto ok?", mi chiede Johnny indicandomi la mano e il ventre
"Si, non è nulla", rispondo con indifferenza riprendendo la tazza e versandomi l'acqua ancora calda.
"Avrei giurato ti fossi messa a piangere", borbotta Brian, presa da un tic di rabbia mi avvicino al ragazzo e gli tiro una ciocca di capelli.
"Stronza!"
"Hai iniziato tu!"
"Ma che ti ho fatto!?"
"Sei presente, ecco cosa mi hai fatto!"
"E perchè a loro non dici nulla?"
"Perchè non ne ho bisogno!"
"Ah, smettetela!", la voce possente di Matt ci arriva come un rimprovero così anche io mi siedo al tavolo, davanti a Brian e inizio a sorseggiare il tè senza smettere di lanciare sguardi omicida al ragazzo, che li ricambia con cattiveria.
"Riuscirete mai a parlarvi senza urlarvi contro?"
"Zitto Sullivan!", urliamo in coro io e Gates rivolti a Jimmy che ha appena finito il suo caffè, segue un secondo di silenzio nel quale tutti hanno smesso di fare quello che stavano facendo e poi Rev con gli occhioni da cucciolo, che non gli si addicono per niente, inizia a piagnucolare come un bambino cercando di mettersi in braccio a Johnny, scena esilarante dato che Johnny è si e no la metà di lui.
"Johnny! Digli qualcosa! Mi trattano sempre male!"
"Jimmy sei ridicolo", borbotta il più piccolo cercando di levarselo di dosso.
"Ma non li hai sentiti?", continua con quella vocetta da bambino indicandoci
"Sei un caso perso, tutti e tre"
"Ehy!", ribatto indispettita, "Non mi paragonare a questi due avanzi di galera!"
"Come ci hai chiamati ragazzina?", mi domandano serissimi Brian e James guardandomi con una punta di rabbia.
"Devo anche ripetervelo?", sbotto acida alzandomi dal tavolo
"Io non sarei così acida al posto tuo"
"Ma tu non sei me, quindi vedi di levarti di torno e fammi passare", dico a James che intanto si era alzato parandosi davanti a me e bloccandomi la via d'uscita da questa maledetta cucina, i ragazzi rimangono in silenzio mentre sul viso di Brian compare un sorriso beffardo.
"Si vede che non sai con chi ai a che fare, mocciosa", borbotta quest'ultimo chiudendo una mano in pugno e avvicinandosi a Rev.
"Con due ragazzi pomposi e bastardi, ecco con chi ho a che fare".
"Qui si mette male", sento la voce di Matt distante mentre si passa una mano alla base del collo con fare rassegnato.
Provo a superarli per poter andare in camera mia ma, nonostante tutti i miei sforzi, non riesco a spostarli di un centimetro, furiosa per la situazione incrocio le braccia al petto e li guardo entrambi con odio mentre loro ricambiano lo sguardo.
"Toglietevi"
"Chiedi scusa", dice James a bassa voce, come se dovesse dirmi un segreto
"Nemmeno se fosse l'ultima cosa che faccio"
"Sicura?", vedo gli occhi del ragazzo cambiare radicalmente colore, da azzurri diventano quasi grigi, un grigio che tende sempre più al nero, fa un passo avanti e io ne faccio uno indietro.
Cazzo
"Non mi piace che mi si manchi di rispetto, ragazzina", la voce risuona minacciosa quasi quanto il suo sguardo.
"Fammi passare"
"Sai già cosa devi fare, solo a quella condizione ti farò passare"
"Non ti devo nessuna scusa", lo vedo sorridere sadico e ora inizio a preoccuparmi.
Angel, star zitta ogni tanto?
Alza una mano portandola sotto il mio mento in modo di alzarlo e farmi incrociare gli occhi con i suoi, mi perdo in quegli occhi maledetti e posso sentire il mio corpo percosso da brividi di terrore nello stesso istante che quelle due pozze iniziano a diventare nere, proprio com'era successo con Brian pochi giorni fa.
Deglutisco a vuoto.
"Sei testarda, ragazzina, e fino ad ora hai giocato da sola...ma un gioco è più interessante se fatto con due persone"
"Di che gioco stai parlando?"
"Lo sai benissimo, tu sai tutto, hai solo bisogno di una spolverata ai tuoi ricordi", sorride come solo un pazzo farebbe
"Non so di che parli, io non ti ho mai visto prima, non so chi siate e voglio che mi lasci andare", allontano con rabbia la mano del ragazzo e lanciando uno sguardo ai ragazzi noto che tutti stanno guardando la scena con interesse mentre i miei occhi non riescono a scorgere la figura di Brian, dove cazzo è finito?
"Nulla viene mai lasciato al caso", ribatte ancora Jimmy portando una mano dietro alla mia schiena, mi separo malamente a quel tocco.
"Non toccarmi"
"Sai, Jimmy, hai ragione, questa ragazza è piena di risorse", la voce di Brian torna a rompere il poco silenzio che si era creato, entra in cucina tenendo in mano il quaderno rosso, lo stesso quaderno che ieri aveva ricevuto le attenzioni di Rev, si avvicina a noi girando il quaderno per mostrare il disegno di una ragazza che sta cadendo nel vuoto, i vestiti lacerati e le ali distrutte, il volto della ragazza è rigato dalle lacrime mentre di lascia cadere.
"Dammelo!", sbotto cercando di afferrare il quaderno che Gates prontamente lascia nelle mani di Matt, per fargli vedere il disegno.
"Perchè avevi fatto quel disegno?", mi chiede di punto in bianco James.
"Dev'esserci per forza un motivo? Una ragazza non può vivere di fantasia?"
"Non è una fantasia quella", mormora questa volta Zacky con la voce quasi strozzata, Jimmy si volta di scatto verso di lui lanciandogli un'occhiataccia e il giovane di ammutolisce subito.
"Che vuoi dire?", chiedo
"Nulla", una risposta così fredda non me la sarei aspettata.
Quando James torna a guardarmi i suoi occhi sono tornati del loro colore naturale e sul viso è accennato un sorriso quasi rassicurante, si sposta di due passi da me e finalmente posso tornare a respirare tranquillamente, si volta verso Gates, si scambiano uno sguardo e annuiscono per poi uscire dalla cucina, lasciandomi basita.
"Dove stanno andando?", domando ai tre rimasti.
"Hanno delle cose da fare, torneranno tardi di sicuro", mi risponde Johnny continuando a sfogliare le pagine del quaderno assieme a Zacky.
Sento la porta di casa sbattere rumorosamente e decido di andarmi a sedere sul divano.
Perchè diavolo hanno detto quelle cose prima?
Pensano sicuramente che sono pazza...
Sospiro portandomi una mano sul petto vicino al tatuaggio che rappresenta una scritta elegante in corsivo, 'forever', è questa la parola che ho tatuata all'altezza del cuore, ricordo che la feci in ricordo di un'amicizia...che ovviamente non durò ...socchiudo gli occhi pensando alla discussione appena avuta e continuo a domandarmi come sia possibile che gli occhi di entrambi quei ragazzi possano cambiare così, radicalmente, sapevo che alcune persone in base alla stagione possono cambiare il colore degli occhi, ma questo non è un caso di quelli, gli occhi non possono diventare completamente neri, è una cosa da film dell'orrore cazzo!
"Posso?"
Alzo di scatto la testa notando la figura di Matt, in piedi affianco al divano, tra tutti è l'unico di cui mi riesco a fidare almeno un po', sarà che i suoi occhi emanano una pace e una tranquillità assurda?
"Si...", si siede accanto a me portando i gomiti sulle ginocchia e fissandomi, ma nel suo sguardo c'è solo curiosità, non sento quella sensazione di paura che provo con i due ragazzi appena usciti.
"Scusali per prima, non hanno avuto una bella nottata", mi dice abbozzando un sorriso
"Anche io non ho dormito, eppure non ho aggredito nessuno"
"Dovreste provare a venirvi incontro, migliorerebbe le cose"
"Non lo trovo un punto di incontro con quei due"
"Non sono cattivi, ma non è nella loro natura essere dolci e carini", ammette
"Cosa...cosa intendeva prima Zacky?", mi faccio coraggio e chiedo a Matt una spiegazione, sento che con lui posso parlare liberamente, sembra ponderare un po' la risposta fissando un punto vuoto davanti a lui.
"Quello che disegni non nasce di punto in bianco dalla tua testa, come i sogni, quasi sempre sono cose che abbiamo già vissuto o già visto...in casi particolari sono cose che succederanno, tutto in questa vita ha una spiegazione"
"Vuoi dire che io ho visto un angelo cadere per fare quel disegno?"
"Perchè no?"
"E' impossibile, gli angeli non esistono"
"Non esistono perchè non ci vuoi credere, Angel, ma a qualcosa dovrai pur attaccarti per sopravvivere in questo mondo"
Non rispondo alle parole del ragazzo sentendo un vuoto all'altezza del cuore, sento gli occhi diventare leggermente lucidi, sospiro.
"Non ho nessuno a cui credere...prima o dopo mi dimenticano tutti", mi mordo il labbro inferiore mentre sento una mano del ragazzo accarezzarmi la schiena.
"Non sei sola, Angel, non lo sei mai stata. Sei solo, sempre, stata troppo cieca per vedere, dentro al tuo cuore ci sono dei ricordi meravigliosi che vanno solo cercati e riportati alla mente"
"Non ho mai avuto dei bei ricordi..."
"Io credo di si", l'ennesimo sorriso da parte di Shadows è in grado di far sorridere anche me, "Vieni qui", allarga le braccia per potermi stringere in un abbraccio, per la prima volta dopo anni non riesco a dire di no, mi lascio abbracciare dal ragazzo appoggiando la testa al suo petto e sentendo il battito del suo cuore regolare e forte, una sua mano è appoggiata alla mia testa mentre l'altra è sulla schiena.

Eternal Rest In My HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora