Run away from me

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Capitolo sedici - Run away from me

"E io so che senti le loro voci, chiamarti dall'alto.
E io so che potrebbero sembrare reali, questi segnali d'amore.
Ma la nostra vita è fatta di scelte, alcune senza appello.
Davano per scontata la tua anima e adesso è la nostra da rubare,
come il tuo incubo prende vita." -Avenged Sevenfold (Nightmare)

Sono passati un paio di giorni da quando sono in questa casa e devo ammettere che non mi ci sono ancora abituata, è strano vivere in una casa che sarà almeno quattro volte più grande del mio appartamento, inoltre qui in giro non c'è proprio nulla, siamo lontani dalla città e le poche ville che ci sono nei dintorni distano almeno cento metri una dall'altra. E' una villa decisamente enorme per cinque ragazzi, ognuno di loro ha una camera propria, aggiungendo anche tre camere per gli ospiti, il salotto è decisamente enorme, comprende tre divani in pelle neri, un tappeto subito dopo essi con sopra un tavolino in cristallo, un televisore che farebbe invidia agli schermi del cinema, un mobile stracolmo di video-giochi per la play, una credenza d'alcolici di ogni genere, che ammetto più volte mi ha tentato, la cucina è forse la metà del salotto, e quindi potrebbe essere il mio appartamento completo, è ben tenuta ed è decisamente attrezzata per il meglio, ci sono due bagni al piano di sotto e due al piano di sopra, inoltre ci sono una soffitta mozzafiato e un garage che ancora non ho visto all'interno.
Non si può dire che siano dei poveracci insomma, in questi due giorni ho avuto l'onore di sentire più volte il suono di un violino provenire dalla camera di Brian, non mi sono mai azzardata ad entrarci e tanto meno di chiedergli un live in salotto, prima di andare a dormire passavo sempre davanti alla porta nera e chiusa della sua camera e ogni sera il suono di quello strumento melodico mi riempiva la mente di emozioni, non avrei mai potuto immaginare che un ragazzo rude come lui potesse trasmettere tutte quelle emozioni,
In questo momento sono in camera mia, sono riuscita a convincere James sul fatto di non condividere la stessa camera, non voglio recargli fastidio e poi non lo trovo giusto, il rapporto che ho con quel ragazzo dannato è impossibile da spiegare a parole, è un continuo conflitto tra odio e amore, anche se credo solo da parte mia, stando alle sue parole un demone non ama nessuno apparte se stesso...e anche a queste parole mi viene difficile crederci, un demone per quanto ne so e per quanto mi hanno detto si maledice ogni giorno per quello che commette o che ha commesso, a questo punto o James mi sta mentendo ogni giorno di più o nessuno di loro sa davvero in che situazione si trova, e il mio istinto mi dice di credere nella prima.
Oggi i ragazzi hanno accettato di accompagnarmi a prendere le mie cose a casa mia, non so per quale motivo preferiscano che rimanga qui con loro, forse per la lettera che ricevetti da mia madre mesi fa...in ogni caso sono ormai ore che aspetto il ritorno dei ragazzi, sono usciti stamattina presto dicendo che dovevano fare delle cose importanti, il problema è che mi hanno lasciato a casa completamente da sola, o meglio, mi hanno lasciata da sola in questa casa enorme e io mi sto annoiando a morte, sono le due del pomeriggio ormai e non so più che fare. Ho finito un libro intero, ho chiamato Alex rassicurandola e mentendogli sul fatto che non ho bisogno di aiuto e che in questo momento sono in vacanza da un mio vecchio amico, e che ci resterò per un bel po', non so davvero più che fare. Ammetto che la voglia di entrare nelle varie camere dei ragazzi per vederle è forte e quasi quasi lo farei, se solo sapessi a che ora saranno di ritorno, giusto per non farmi beccare a ficcare il naso in giro.
Mi siedo a gambe incrociate sul letto e subito dopo vedo spuntare dalla soglia della porta Sirius, il gatto di Jimmy, salta sul letto e si struscia con la testa sul mio braccio, gli lascio qualche grattino sotto il mento e lui subito fa le fusa.
"Che ne dici? Mi accompagni a fare un giro per casa?", domando al micio che mi guarda con quegli occhioni verdi-azzurri, subito dopo mi alzo dal letto con indosso un vecchio pantalone di Johnny e la felpa enorme di Matt dei Pantera, mi avvio all'inizio del corridoio subito dopo le scale, le camere dei ragazzi sono tutte su questo piano, quindi potete ben immaginare che razza di corridoio sia, la prima camera è quella di Zacky, ha una porta che tende al colore viola e sopra a caratteri cubitali c'è scritto 'Vengeance', apro la porta ed entro nella camera lasciando la porta aperta alle mie spalle, la camera è grande proprio come immaginavo, il letto matrimoniale è posto vicino al muro a destra dell'entrata, la finestra è dalla parte opposta ed è leggermente coperta da una tenda, il colore delle pareti è bianco panna e per la maggior parte è tappezzata di poster di varie band che hanno fatto la storia, in un angolo trovo diverse chitarre, acustica, classica, elettrica, ce ne sono due per tipo e ognuna di esse alla base ha una targhetta con il numero 6661, c'è un armadio a due ante e uno specchio abbastanza grande vicino, vicino al letto c'è una scrivania ordinata e con molti libri sopra, ai piedi del letto c'è un tappeto, immaginavo che la camera di Zacky fosse così. Esco dalla camera per passare alla successiva, che scopro essere quella di Matt, il colore della porta è bianco, somiglia tanto alla porta d'ingresso delle villette inglesi, con sopra il suo nome d'arte 'Shadows', all'interno la camera la trovo decisamente illuminata, pareti di un color sabbia con delle sfumature di marrone più scuro, il letto matrimoniale è ben ordinato e sulla parete sopra la testata trovo un quadro, un ritratto praticamete perfetto di tutti e cinque mentre stanno suonando, davanti al letto un armadio tanto grande quando alto e per la metà è stracolmo di fogli vecchi, la finestra non ha nessuna tenda e accanto ad essa nell'angolo trovo un microfono con tanto di asta, accanto ad esso un basso e una chitarra classica completamente rovinata dal tempo. La camera che segue è quella di Johnny, il colore della sua porta è un azzurro cielo e sopra la scritta 'Christ' con un'aureola gialla subito sopra, ridacchio ed entro nella camera, per ora è l'unica che trovo in disordine, ci sono dei vestiti accatastati sul letto e divisi in due file, il letto è in ordine e anche esso è matrimoniale, l'armadio è vicino alla finestra e vicino al letto c'è un basso tenuto perfettamente, alle pareti ci sono le frasi più celebri delle canzoni dei Nirvana, dei Guns N' Roses e dei Metallica, senza contare le tante e tante altre, esco dalla camera e quando trovo la prossima mi viene un brivido.
Porta nera.
Un nome scritto di un rosso che sembra quasi sangue.
'Synyster Gates'
E' l'unico ad avere il nome completo sulla parete e a differenza degli altri che sono stati dipinti sulle pareti questo sembra esser stato grattato sulla porta stessa con le unghie, come se lo avesse fatto una bestia, entro nella camera dopo un momento di esitazione e la prima cosa che noto è il fatto che ha differenza delle altre questa camera è nella penombra, il letto è disfatto ma non c'è nessun vestito in giro, eccetto gli anfibi rosso scuro sotto il letto, le pareti scure sono ricoperte di poster e di alcune fotografie di lui e i ragazzi, mentre nella parete vicino al letto ci trovo dei graffi più o meno grandi e che la ricoprono, le tende sono anch'esse scure ma tendenti al blu notte, la scrivania posta vicino alla finestra, sul lato sinistro, è stracolma di fogli che riconosco essere spartiti, libri e plettri, vicino all'armadio trovo ordinate sei chitarre, tutte elettriche tranne una che è acustica e per ultimo quasi nascosto il violino che in questi giorni non fa altro che incantarmi, esco dalla camera con l'amaro in bocca e decido di non entrare nella camera di Jimmy, avendola già vista, mi soffermo solo sulla porta, di un colore blu oltremare e con sopra la scritta 'The Rev'.



























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