Capitolo otto - I look into your body
"A volte le cose più reali
sono quelle che non si vedono" -Heaven6661E' passata una settimana dalla mia chiacchierata con Matt e dall'ultima discussione avuta con Brian e James, il mio stato attuale? Dire pessimo è un eufemismo, in questa settimana sono tornata al mio lavoro serale al pub, devo dire che a causa della mia insonnia sto facendo tantissima fatica nel mio lavoro e più di una volta Alex ha cercato di farmi parlare, naturalmente non le ho detto nulla sui ragazzi e trovo sempre una scusa diversa per non farla salire a casa, delle volte i ragazzi si presentano al pub per una bevuta e poco prima che finisco il turno escono e puntualmente li ritrovo a casa.
Ho imparato a conviverci, seppur contro volontà, non sono così male dopottutto, apparte il carattere che mi riservano James e il suo amichetto, non so perchè ma il loro cambiamento di umore è palese, quando parlano con i loro amici sono felici e spensierati, sempre pronti a tutto per far qualcosa per loro, ma se devono rivolgersi a me sono sempre pronti a lanciarmi frecciatine e farmi sentire di pessima compagnia, cosa gli ho mai fatto?
Spesso durante la notte escono, quasi sempre loro due, e tornano sempre verso le quattro del mattino, me ne accorsi una sera, salutai con un bacio sulla guancia Matt, Zacky e Johnny e dissi loro che a causa del mal di testa mi sarei buttata a letto, ovviamenteci credettero, non sapevano di certo che sono quattro notti che non chiudo occhio, così dopo qualche minuto li sentii borbottare a bassa voce dal salotto, riconobbi la voce chiara e roca di Jimmy che informava ai ragazzi che lui e Brian sarebbero usciti e poi li dissero di lasciare la finestra socchiusa, perchè mai poi? A che gli serviva la finestra?
Tutto questo avviene almeno ogni due notti, per le altre qualche volta escono anche gli altri, ammetto che per un po' ho pensato che andassero a commettere qualche crimine o che semplicemente si davano da fare con qualche prostituta di passaggio, infondo tutto può essere, no?
Le mie opinioni cambiarono proprio ieri notte, mi alzai per prendere un bicchiere d'acqua e li vidi tutti tranquilli a dormire, andai nella camera degli ospiti e vidi che la dividevano Brian, Jimmy e Matt, mentre Zacky e Johnny occupavano il divano e il tappeto, passai oltre la loro camera e mi diressi in bagno visto che avevo delle cose da lavare per quella sera al pub, aprii la lavatrice e ne trovai dentro dei vestiti dei ragazzi, tra quelli riconobbi la maglia bianca di Gates, difficile non riconoscere le sue maglie dato di fatto che hanno uno scollo a V fuori dal normale, non ci diedi troppo a pensare fin quando non vidi una macchia rossa all'altezza della mezza manica, quando presi la maglia tra le mani notai che presentava degli schizzi di sangue ovunque, mi spaventai e lanciai la maglia dentro al cestello, cercando di riprendermi accesi l'elettrodomestico e me ne tornai in camera.
Devono essere le nove, sono ancora chiusa in camera mia e ho ancora l'immagine di quella maglietta bianca ricoperta di sangue davanti agli occhi, non riesco a non pensare che al peggio, quindi sono assassini? Sto dividendo il mio appartamento con degli assassini e non me ne sono mai resa conto? Cerco di mantenere tutta la calma possibile, non posso fargli capire quello che ho scoperto, quindi cercherò di comportarmi come al solito anche dopo, scosto le coperte e mi alzo dal letto venendo colpita dal freddo, dicembre è appena iniziato e si preannuncia un'inverno freddo cosa che non succedeva da anni qui ad Huntington Beach. Guardo la mia immagine allo specchio e noto che il trucco della sera prima è completamente colato sulle guancie mentre i miei capelli sembra abbiano preso la scossa, sospiro prendendo dall'armadio il mio felpone degli Slipknot, ovviamente che mi arriva quasi a metà coscia e un paio di pantaloncini neri, passo una mano tra i capelli cercando di sistemarli un po' e dopo di che decido di uscire dalla camera, le voci dei miei coinquilini mi arriva subito alle orecchie e mi sorprendo che siano già tutti svegli, faccio il mio ingresso in cucina e li trovo seduti al tavolo a consumare la loro colazione.
"Buongiorno, Angel", mi sorride Matt mostrando quelle adorabili fossette
"Giorno", rispondo accennando un sorriso per poi lasciargli un bacio sulla guancia, ripetendo la stessa cosa anche con Zacky e Johnny, quando arrivo a Synyster invece mi blocco per un secondo, quasi con la voglia di scappare, è lui ad avvicinarsi con una tazza da caffè fumante in mano e un sorriso beffardo in faccia.
"Ciao mocciosa", mi lascia un bacio sulla fronte facendomi arrossire come non mai, sento gli altri ridacchiare per poi vedere il ragazzo sedersi addentando un croissant alla marmellata, mi riscuoto dai miei pensieri notando che l'unico che manca è proprio lui...
"Dov'è Jimmy?", chiedo appunto.
"In camera, non si sente molto bene", mi risponde Johnny bevendo dalla sua tazza.
"Potresti fargli un po' di compagnia, mocciosa"
"Molto spiritoso Brian", afferro un croissant alla cioccolata e prendo la mia solita tazza notando che è già piena del mio solito tè caldo, dal profumo si direbbe che sia alla cannella, alzo lo sguardo e noto che Zacky mi sta sorridendo, indica la tazza con gli occhi e mi fa l'occhiolino, capisco perfettamente che sia stato lui a prepararmi il tè, lo ringrazio con un sorriso e ne sorseggio un po'.
"Angel, potresti portare questi a Rev?", mi chiede Johnny avvicinandosi a me e porgendomi un vassoio con una tazza di caffè e un piattino con sopra una brioche con dello zucchero a velo sopra.
"Perchè proprio io?", chiedo masticando un'altro pezzo di brioche
"Perchè...noi ...ehm...abbiamo da fare"
"Non me la bevo Zacky"
"Oh andiamo, non ti mangia mica", Matt si alza mi toglie di mano tazza e brioche e Johnny prontamente mi lascia tra le mani il vassoio.
"Uffa, non voglio", ribatto riporgendo a Johnny il vassoio
"Forza, vai e non uccidetevi!", ridacchia Brian alle mie spalle per poi spingermi piano fuori dalla cucina.
"Questa me la segno"
"Sai che paura, non voglio vedere organi volare, chiaro?", continua a ridacchiare Gates, meravigliando anche me, per una volta non ci siamo attaccati come due bestie.
Sospiro sconfitta e mi avvio verso la camera degli ospiti, tenendo con una sola mano il vassoio apro la porta e noto le tende tirate e una fioca e debole luce proviene dall'esterno, la giornata è nuvolosa, mi avvicino al letto e lascio il vassoio sul comodino vicino ad esso, mi volto e vedo la figura del ragazzo coperto fino alla vita dal lenzuolo, girato di schiena e con entrambe le braccia sotto al cuscino, il mio sguardo ricade sulla sua schiena e sulle spalle, noto che ha un tatuaggio su esse, il suo cognome, Sullivan, scritto a caratteri cubitali e subito sotto il numero zero, che gli ricopre quasi tutta la schiena, potrebbe sembrare lo stampo per una maglietta di una squadra di football, sulle scapole noto due graffi, sbiaditi ma che si fanno ben notare, che arrivano quasi alla metà dello zero.
"Hai finito di fissarmi?", sobbalzo colta alla sprovvista, Jimmy ha gli occhi completamente chiusi, come ha fatto a vedermi?
"Io, ehm...perchè lo zero?"
Angel...ora puoi davvero sotterrarti
"Sei davvero pessima a cambiare argomento", ridacchia mentre socchiude gli occhi cristallini
"Visto che la metti così, ero solo venuta a portarti la colazione, direi che posso anche togliere il disturbo", ribatto voltandomi e avvicinandomi alla porta.
"Lo zero precede tutti i numeri", mi blocco proprio mentre stavo per aprire la porta, lascio la maniglia e mi volto nuovamente verso di lui, ora sdraiato lateralmente puntellato sul gomito sinistro, abbasso lo sguardo, sospiro e mi riavvicino, l'ombra di un sorriso si fa largo sul viso del ragazzo quando decido di sedermi al centro del letto incrociando le gambe.
"Molto profondo, devo ammetterlo"
"Non è profondo, è una realtà", afferra la brioche iniziando a mangiarla, lo guardo di sottechi e devo ammettere che non mi ero mai accorta di tutti quei tatuaggi che gli ricoprono le braccia, le mani e il petto, il mio sguardo cade su una scritta verticale che gli ricopre il busto arrivando poco più sopra l'ombelico, 'FICTION'.
"Grazie", dice di punto in bianco, alzo lo sguardo e incrocio quegli occhi azzurri.
"Per cosa?"
"Per questo", indica il vassoio con un gesto della mano e un sorriso.
"Non è da parte mia, mi ci hanno costretto i tuoi amici", ammetto giocando con una ciocca di capelli.
"Quindi tu mi avresti fatto morire di fame?", chiede sorpreso.
"Perchè ti sorprendi tanto?"
"Perchè tu sei sempre stata una sorpresa", sussurra
"Cosa?"
"Nulla"
Lo fisso negli occhi cercando di fargli dire qualcosa di più ma nulla, e questo scambio di sguardi sta diventando insopportabile, abbasso lo sguardo e mi porto le ginocchia al petto circondandole con le braccia e appoggiando la guancia destra.
"Sei proprio una bambina", ridacchia
"Sempre pronto a sfottere?"
"E' la verità, e poi non era un'offesa, era un complimento"
"Dovrei crederci?"
"Anche se non lo volessi fare non cambierebbe la mia opinione, ti conosco da quando sei nata, ti ho sempre reputato una bambina", dice sicuro di se mentre io sbarro gli occhi.
"A volte credo che siate completamente fuori di testa, come diavolo puoi conoscermi da quando sono nata? Io non ti ho mai visto prima!"
"Non ti ricordi nulla, vero?", la voce sembra quasi rassegnata mentre dice queste parole e il suo sguardo si vela di tristezza.
"Cosa dovrei ricordare?"
"Non mi crederesti se te lo dicessi"
"Prova a dirmelo"
"Siamo angeli, Angel", afferma fissandomi sembra terribilmente convinto di quello che dice, tentenno per un po', ma la risposta mi sembra chiara.
"Hai ragione...", sospiro, "...infatti non ti credo"
"Posso dimostrartelo, con parole e con fatti, decidi tu"
"James, non prendermi in giro, gli angeli non esistono"
"Quindi ammetti che i tuoi disegni sono solo finzione?"
"Ma che cosa centrano ora i miei disegni?!"
"Tu hai visto tutto quello, Angel, devi solo ricordare, è per questo che noi siamo qui, ti abbiamo cercata per anni", allunga una mano verso la mia ma lo scosto malamente alzandomi dal letto, seguita subito dopo dal ragazzo.
"Voi siete tutti pazzi! Come vi viene in mente tutto questo? Vi studiate le battute la sera prima?! Io so cosa siete, non siete altro che degli assassini ecco cosa siete! L'ho vista la maglia ricoperta di sangue del tuo amico e non credere che non farò nulla a riguardo!", urlo contro al ragazzo che cerca inutilmente di avvicinarmisi.
"Cazzo ma di che stai parlando? Fermati e fammi spiegare!"
"Non mi toccare! Non voglio essere toccata da te!", le mie parole sembrano averlo colpito come una pugnalata visto che si è appena fermato socchiudendo gli occhi e guardandomi sconfitto. Mi porto le mani ai capelli iniziando a fare su e giu per la stanza sotto lo sguardo attento di Jimmy, sono stanca di tutta questa faccenda e sono stufa di esser sempre presa in giro dalle persone, sento gli occhi farsi lucidi e mi mordo il labbro inferiore ricacciando le lacrime che vogliono uscire.
"Senti...non vedo come posso fare a crederti, per me è una cosa del tutto impossibile, voglio dimenticare questo discorso e voglio farlo subito..."
"Allora fallo! Dimentica tutto questo, dimenticati ancora di noi, allontanati ancora di più da me! Fai quello che vuoi, Angel, distruggiti se è quello che desideri! Ma non contare più sul mio aiuto", sbotta per poi uscire di corsa dalla stanza, lasciandomi da sola al centro di essa e con mille domande per la testa.
"Jimmy dove vai?", Brian
"Esco, l'aria di questa casa mi sta soffocando!"
"James, tu incazzato così non vai da nessuna parte, mi hai sentito? James!", Matt.
Il rumore della finestra che si apre e poi il silenzio.
Le ginocchia mi cedono e finisco per terra, porto le braccia intorno al busto e piego la testa in avanti iniziando a piangere, vengo scossa dai singhiozzi e non mi preoccupo di soffocarli, sento dei passi venire nella mia direzione ma non mi preoccupo di nulla, chiudo gli occhi chiudendomi in me stessa e iniziando a piangere, sento due braccia circondarmi e prendermi in braccio, l'inconfondibile profumo di birra e sigarette di Brian mi inonda le narici e quando apro gli occhi posso notare di essere appoggiata al suo petto che si alza e si abbassa sotto il suo respiro regolare, alzo di poco lo sguardo guardandolo in viso, la mascella serrata e gli occhi fermi davanti a lui, mi porta in braccio fino al letto in camera mia, quando ci entra chiude la porta con un calcio e si siede sul bordo del letto tenendomi sempre in braccio.
Perchè proprio lui sta facendo tutto questo?
Stringo una mano sullo scollo a V della sua maglietta nera e appoggio la fronte nell'incavo del suo collo, sento una mano del ragazzo posarsi sui miei capelli mentre mi inizia a cullare, un comportamento che mai mi sarei immaginata, non con uno come lui.
Allora è vero, mai giudicare un libro dalla copertina
"Shh, sta tranquilla", mormora piano, come se avesse paura di svegliare qualcuno.
"B-Brian...io...n-non..."
"Jimmy, te l'ha detto?", la sua voce ha un tremito
"I-io non ci ...non ci ho creduto...e-e..."
"Per questo è uscito così", sospira e mi prende il viso tra le mani, obbligandomi a guardarlo in quegli occhi nocciola che al momento sono rassicuranti, "Ascolta, quello che ti ha detto è vero, possiamo dimostrartelo, devi solo scavare un po' nei tuoi ricordi. Devi ricordarti chi sei", accenna un sorriso mentre mi asciuga le lacrime.
"V-voi...siete pazzi"
"Mh, il mondo è pazzo"
"Dimmi, come potrei credervi?", chiedo con voce ferma, lui mi fa alzare dalle sue gambe per poi alzarsi mettendosi in piedi davanti a me, si toglie la maglietta mentre lo guardo quasi imbarazzata, si volta dandomi la schiena e gira di poco la testa per guardarmi.
"Le vedi?", mi indica due tagli all'altezza delle scapole, sono identici a quelli che ho visto stamattina addosso a Jimmy, allungo una mano tremante e con le dita passo sopra a quei due tagli grandi e sicuramente abbastanza profondi, "Anche gli altri li hanno, indovina un po' il perchè"
"Non può essere...", mormoro in risposta.
"Tutto può succedere", si volta nuovamente con un sorriso a trentadue denti, "Matt mi ha detto di quello che è successo la scorsa settimana, dell'abbraccio", deglutisco a vuoto sentendo un brivido freddo lungo la schiena, avvicina la mano alla mia guancia dandomi un buffetto seguito da un bacio sulla fronte che mi fa rabbrividire ancora di più, si avvicina al mio orecchio.
"Batti più forte quelle ali, Angel"."Avanti Angel! Ci sei quasi!"
"Siete davvero cattivi, non mi aspettate mai!"
"Sei tu che sei troppo lenta"
"Uffa"
"Ti vogliamo bene, piccola"Faccio dei passi indietro mentre sul viso del ragazzo il sorriso non è scomparso, si riavvicina e mi prende per mano.
"Tu sai la verità".
Colta da un impeto di paura sorpasso il ragazzo, prendo le scarpe da ginnastica infilandole più velocemente della luce e corro via dalla mia stanza, passo davanti ai ragazzi comodamente seduti sul divano ed esco anche di casa, inizio a correre, non so dove sto andando, ma voglio scappare e basta.***
Continuo a correre fin quando le case diventano sempre di meno, così come le persone e le macchine, corro fregandomene del freddo di inizio dicembre, corro ignorando i tuoni che iniziano a farsi sentire preannunciando un temporale, corro nonostante la milza inizi a far male e il fiato sia sempre più corto, ho gli occhi appannati dalle lacrime e a causa del vento non riesco a trattenerle, corro fino ad arrivare alla scogliera.
Mi fermo sul bordo di essa, quanto tempo che non venivo qui.
L'ultima volta ci venni perchè volevo trovare un posto tranquillo dove leggere il mio nuovo libro. Il profumo della salsedine è fantastico e quassù il vento è più prepotente, mentre alcuni gabbiani volano bassi sulla cresta delle onde che si scagliano contro le roccie appuntite e gli scogli.
Faccio ancora qualche passo avanti mantenendo lo sguardo fisso all'orizzonte, ripenso a tutto quello che è successo continuando a chiedermi come potrei crederci, mi stringo nella felpa sentendo il freddo penetrare fin alle ossa.
Posso vivere così?
La mia vita è un totale disastro, cinque ragazzi sono piombati a farne parte, e due di loro mi hanno sbattuto in faccia una realtà che hai miei occhi è impossibile.
Tutto questo potrebbe finire.
Sono certa che non mancherei a nessuno, Jimmy mi ha detto che siamo angeli.
Un passo e ti togli il pensiero.
Gli angeli sanno volare.
Sospiro.
Mi volto dando la schiena al mare.
Mi lascio cadere.
Non urlo, non ho ripensamenti.
Il vento mi scompiglia i capelli corvini, mentre due lacrime si fanno spazio tra le ciglia e mi rigano il viso.
Hai sbagliato James
Respiro piano.
Evidentemente non tutti gli angeli volano.
"Angel!", due braccia attutiscono la mia caduta mentre sono ancora a mezz'aria.
Un battito d'ali risuona insieme al rumore delle onde.
"Angel, apri gli occhi", suona quasi come una supplica.
Apro piano gli occhi incrociando lo sguardo preoccupato di Jimmy.
Gli butto le braccia intorno al collo iniziando a piangere sulla sua spalla, sento le sue braccia stringermi i fianchi con forza e appoggiare il mento sui miei capelli, con la coda dell'occhio posso vedere un paio di grandi ali nere con delle sfumature azzurre appena accennate battere con forza e regolarità.
STAI LEGGENDO
Eternal Rest In My Heart
Fanfic"Angel? Strano nome per una ragazza tormentata come te" "Che ne sai tu? Non ci conosciamo nemmeno" "Ti conosco fin troppo bene invece", continua senza smettere di guardarmi "Io non ti ho mai visto", mormoro quasi spaventata dal comportamento del rag...