Capitolo cinque - Nightmare
"Se hai paura della morte,
non ascoltare il tuo cuore battere la notte" - Paul-Jean TouletJAMES'S POV
La mattina arriva presto, troppo presto, i primi raggi di sole invernale entrano dalla finestra e attraversano la stanza per poi finirmi in pieno viso, con una smorfia di fastidio mi volto dall'altra parte chiudendo di più gli occhi.
Non ho dormito bene, ultimamente mi succede spesso, da quando ho incrociato gli occhi con quelli di Angel, quella piccola e arrogante ragazza è stata in grado di farmi perdere il sonno, eppure sapevo che un giorno l'avrei dovuta conoscere, anche se non nel migliore dei modi, e che lo voglia o no adesso dovrà stare in nostra compagnia per molto tempo.
Sbuffo con sonorità e mi giro in posizione supina, porto una mano al petto e l'altra dietro la testa, come ci siamo finiti qui? Sono secoli che non lo ricordo.
Questo non è il mio posto, nè tanto meno lo è per i ragazzi, non è il nostro mondo.
La verità?
Nel gruppo Matt, Zacky e Johnny, sono angeli. Veri e puri angeli, erano tre tra i più importanti del Paradiso, stimati e rispettati anche dallo stesso Dio, ognuno di loro ha una capacità particolare e diversa che li rende unici nel loro essere. Prendete Matt, ad esempio, diplomatico, posato, grande consigliere e buon leader, non per niente è il "capo" del gruppo, è in grado di far calmare una persona solo guardandola negli occhi o anche solo toccandola, e a questo pensiero mi viene in mente ieri notte, è stato in grado di calmare Brian solo posandogli una mano sulla fronte, sicuramente al suo risveglio lo ucciderà. Zacky, con quei suoi occhi incantatori, è un amico fedele come tutti noi, c'è sempre e in qualsiasi occasione non perde mai tempo per spargere un po' di amore, eh si, quel ragazzo può definirsi il Cupido del gruppo, è sempre buono a mettere una buona parola nei confronti di chiunque. Johnny, oltre ad essere il giullare di turno, sa essere molto in gamba, è coraggioso e darebbe la sua vita per i suoi amici.
Sembra una bella storia, no? Manca solo il 'e vissero tutti felici e contenti', peccato che questa non è una fiaba.
Io e Brian siamo gli unici due demoni del gruppo, al posto di avere grandi ali bianche e pure le nostre sono nere e peccatrici, ovviamente anche noi abbiamo delle particolarità, ci nutriamo del sangue, della paura delle persone, delle loro sofferenze, le facciamo nostre perchè i demoni non possono provare nè paura nè sofferenza, strappiamo queste emozioni alle persone e, anche se potrebbe sembrare una bella cosa, non lo è, per quanto riguarda il sangue bèh, quello non ci manca di certo, ma ci serve per vivere, un po' come i vampiri, con la differenza che noi non mordiamo le nostre vittime al collo, le squartiamo vive, e poi abbiamo più stile di quei stupidi personaggi immaginari. L'unica cosa positiva nell'essere demoni è che possiamo leggere nella mente delle persone, ovviamente solo se lo teniamo necessario, eppure è una cosa utile molto spesso, per il resto in quanto demoni facciamo più fatica a vivere in questo mondo, è difficile camminare per le strade con tutte quelle persone servite su un piatto d'argento, riusciamo a contenerci solo perchè la gente nemmeno ci nota, vi chiederete allora perchè Brian abbia perso la testa in quel modo ieri sera. Semplice, Angel era spaventata, aveva paura e non capiva cosa stava succedendo, io sono riuscito a mantenere la calma, sono più grande di Brian e sono riuscito ad adattarmi al meglio in queste situazioni, Brian è l'esatto opposto, vedendo la ragazza immobile e impaurita non ha resistito più di tanto, la mente di un demone ragiona poco in queste situazioni. Prima vedi la vittima, poi senti la sua paura e la fai tua, infine la uccidi. Piccoli e fatali passaggi alla quale uno come Brian non sa resistere. Nella nostra natura anche solo un'emozione eccessiva può provocare dei danni, ho perso il conto di quante vittime abbia fatto Gates solo portandosele a letto. Inutile dire che, una parte di lui, si odia per questo.
Si odia per quello che è e per quello che fa, eppure sa che non potrà mai cambiare, potrà solo imparare a resistere, è ancora giovane dopottutto.
Due tocchi alla porta mi distolgono dai miei pensieri.
"Avanti", biascico ancora mezzo addormentato, la porta si apre e...com'era quel detto? Parli del Diavolo e spuntano le corna?
"Ehy", mi saluta Brian per poi sedersi a gambe incrociate sul letto.
"Ciao", mi alzo su un gomito.
"Senti Jim...per ieri, mi dispiace", abbassa lo sguardo maledicendosi per quello che è quasi riuscito a fare, "Non so cosa mi sia preso, sentivo qualcosa ma non era fame, quella ragazza è...cazzo non lo so...", si porta una mano tra i capelli in un gesto nervoso.
"Ti capisco, Syn, lo sentito anche io", gli lascio una pacca sulla spalla per calmarlo.
"E'...lei? E' quella che abbiamo cercato per tutto questo tempo?"
"Credo di si, per questo devo chiederti di non ucciderla"
"Cristo..."
"Finirà questo incubo", mi metto seduto davanti al mio migliore amico che torna a guardarmi, tra di noi c'è sempre stata una grande intesa, siamo le due faccie della stessa medaglia, spesso tra di noi le parole non servono nemmeno, mi sorride e si sporge per abbracciarmi, ricambio l'abbraccio e sorrido anche io, una cosa positiva di questo fetente? Lo reputo mio fratello, oltre che migliore amico.
Quando ci separiamo ha ancora stampato in faccia un sorrisetto che non mi piace per niente.
"Che c'è?", gli chiedo appunto
"E' successa una cosa mentre dormivi"
"E...?"
"E dovresti aiutarmi", senza aggiungere altro si volta dandomi la schiena e all'altezza delle scapole posso notare due tagli profondi che rilasciano delle piccole goccie di sangue che gli colano lungo la schiena.
"Che cazzo hai combinato?!"
"Ho fatto a botte con Matt, sai quanto mi incazzo quando usa i suoi poteri su di me, e..."
"E hai aperto le ali, ah non cambierai mai", non gli faccio finire la frase e la termino io stesso.
"Non capisco perchè debbano sanguinare ogni volta, non è mai successo!"
"Ti sei dimenticato della nostra punizione?", gli chiedo alzandomi per prendere del disinfettante e del cotone, quando torno lo sento sospirare affranto mugugnando un 'no'.
"Non ce la faccio più, Jimmy, non posso nemmeno più volare adesso!?", sbotta gesticolando
"Sai che in questo mondo non possiamo farlo troppo spesso, tieni questa", gli porgo la botticina di disinfettante e con il cotone inizio a tamponare i tagli.
"Ah! Cristo James!"
"Eh che palle, sei proprio un bambino! Non urlare che sembra ti stia stuprando!"
"Sicuramente farebbe meno male!", mi urla girando di poco la testa
"Vuoi provare, Gates?", faccio un sorrisetto malizioso
"Fottiti Sullivan", ridiamo come due idioti e sotto altre numerosi imprecazioni riesco finalmente a sistemargli la schiena.
Una volta ripulito tutto butto i pezzetti di cotone e torniamo in salotto dagli altri che stanno consumando la colazione seduti intorno al tavolo, Brian entra in cucina con un'espressione nera e si avvicina subito a Matt che sta bevendo del caffè.
"Sei proprio uno stronzo Shadows! Altro che l'angioletto prediletto, guarda che mi hai fatto", e dicendo così si volta per far vedere i tagli ancora leggermente arrossati.
"In realtà hai fatto tutto da solo", risponde tranquillo Matt
"Se tu non mi avessi fatto incazzare non sarebbe mai successo!", dice tutto d'un fiato il demone
"Avresti solo da non incazzarti troppo, piccolo diavoletto fetente"
"Jimmyyy", si lamenta Brian venendomi incontro e abbracciandomi, "Digli qualcosa, sei l'unico che può capirmi", continua a lamentarsi nascondendosi contro le mie braccia
"Mi spiace, ma ha ragione lui", si separa di scatto e mi guarda sbarrando gli occhi.
"Aah, fanculo a tutti e due, dov'è la mia tazza?"
"Ehy Gates, vacci piano a rintanarti nel cibo, se no ci diventi come la porchetta qui", ghigna Johnny indicando Zacky
"Brutti stronzi!", esclama Zacky per poi addentare un pezzo di pane e nutella.
Non saremo nel nostro mondo, ma finchè siamo insieme andrà tutto bene. Sempre.***
ANGEL'S POV
"Angel, piccola, sicura di star bene?"
"Si Alex, ho solo bisogno di staccare un po'"
"Come vuoi, informerò John allora"
"Grazie, non preoccuparti per me"
"Va bene, ma se hai bisogno di qualcosa chiamami, hai capito?"
"Si...certo"
"Allora vado, ciao baby"
"Ciao Alex"
Stacco la chiamata con Alex e lancio il cellulare sul divano, mi passo una mano sugli occhi, ho passato la nottata in bianco, ho avuto paura anche solo di chiudere gli occhi per il terrore di riaprirli e vedere quei ragazzi in casa, continuo a chiedermi come siano entrati, mi siedo sul mobile della cucina e mi accendo una sigaretta, ho un mal di testa atroce.
Di quei ragazzi ho capito molto poco e in quanto ai nomi sono totalmente confusa, se è vero che da ora dovranno essere la mia ombra dovrò dargli un paio di regole, ma che dico? Magari mi prendevano solo in giro, e poi io non li conosco, non so cosa potrebbero volere da me.
Mi porto la testa tra le mani stando attenta a non bruciarmi con la sigaretta finita per metà.
"Cristo.."
"Hai chiamato?"
Urlo spaventata facendo cadere la sigaretta a terra e sbarrando gli occhi, per incontrare quelli azzurri di James, che insieme ai suoi amici se la ride come se nulla fosse.
"Mi hai fatto quasi morire!", gli urlo contro
"Eppure respiri ancora", dice continuando a ridacchiare
"Sempre simpatico, eh?"
"Ovviamente, piccola"
"Non chiamarmi così", scendo dal ripiano della cucina avvicinandomi per la prima volta a questi ragazzi di mia spontanea volontà, alzo lo sguardo e lo punto contro quello di James, che all'improvviso si fa serio, visti da vicino i suoi occhi sono meravigliosi, azzurri cristallini, con più sfumature, così profondi da farti annegare, sono...
Angel, cazzo pensi!?
"Allora, felice di rivederci?", mi chiede questa volta il più basso del gruppo, mi pare si chiami Johnny
"Sono costretta a farlo, quindi..."
"Io non la vedrei tanto come una cosa negativa", risponde questa volta il ragazzo con i capelli castani, Matt.
Bene, impariamo per bene i loro nomi, magari potrei denunciarli.
"Non ci pensare nemmeno", dice di punto in bianco James guardandomi con cattiveria, lo guardo interrogativa, "Tu non vai a denunciare proprio nessuno"
"Ma che cazz...", apro di poco la bocca per la sorpresa, "Come hai fatto a ...a sapere che..."
"Semplice intuito"
Non me la conta giusta, ma farò finta di crederci
"Ehy Angel", mi si avvicina Gates, il ragazzo che ieri mi ha quasi ucciso
"Non ti avvicinare!", gli urlo contro spaventata per poi indietreggiare di un passo
"No, aspetta, volevo solo chiederti scusa per ieri, non era mia intenzione spaventarti", sembra sincero, lo guardo negli occhi, e non noto nessun punto di malizia o altro nel suo sguardo, mi limito ad annuirgli.
"Bèh, visto che dovrete starmi tra i piedi per un bel po' di tempo, direi che tanto vale se rimanete qui a vivere, per questo periodo"
Che cazzo ho appena detto?!
"Direi che hai avuto una bella idea", mi sorride colui che dovrebbe rispondere al nome di Zacky
"E direi che siamo partiti col piede sbagliato, ricominciamo?", chiedo sorprendendo anche me stessa per quello che sto facendo, i ragazzi annuiscono e si riprensentano.
"Matt Sanders, M. Shadows se preferisci"
"Zacky Baker, ergo il grande Zacky Vengeance, felice di conoscerti"
"Johnny Christ, scusa ma odio il mio vero nome, quindi meno gente lo sa meglio è per me"
"Brian Haner, Synyster Gates, al tuo servizio, per qualsiasi cosa"
"James Sullivan, Jimmy o The Rev, è un piacere conoscerti"
Fatte le presentazioni ricambio i loro sguardi per poi presentarmi anche io.
"Angel, benvenuti in casa mia"
James mi si avvicina fin quando riesco a sentire il suo respiro calmo e regolare vicino al collo, si piega di poco su di me arrivando al mio orecchio per sussurrarmi una semplice frase, in grado di farmi tremare.
"Benvenuta nel tuo peggior incubo, bambina"
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Eternal Rest In My Heart
Fanfic"Angel? Strano nome per una ragazza tormentata come te" "Che ne sai tu? Non ci conosciamo nemmeno" "Ti conosco fin troppo bene invece", continua senza smettere di guardarmi "Io non ti ho mai visto", mormoro quasi spaventata dal comportamento del rag...