6. Estranei.

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Oh everyday, I feel a little bit further away.
And I don't know what to say.

<< Sei pronta? >> Urlò Luke affacciandosi dalle scale al piano terra.
<< Si, si. >> Risposi prendendo le mie cose scendendo di fretta. Mi legai i capelli disordinatamente soffiando sul ciuffo per allontanarlo dal viso.
<< È colpa tua se sono in ritardo. >> Dissi a Luke andando in soggiorno. Mi bloccai notando gli ospiti a sorpresa.
Ashton, Calum e.. Michael, sedevano sul divano parlando animatamente. Si fermarono quando entrai nella stanza.
Ash e Cal mi salutarono calorosamente rimproverandomi per l'attesa. Risi e chiacchierai con loro lanciando qualche occhiata a Michael, che si limitò a guardarmi cupo.
Quando ci alzammo per andare a pranzo fuori camminai velocemente verso Luke. << Non credevo sarebbe venuto anche lui. >> Mormorai guardandolo.
<< L'ho invitato, non ha amici qui, e si trova bene con gli altri, abbiamo molte cose in comune. >> Mi rispose a denti stretti sorridendo. Annuii stranita.
<< Dove andiamo? >> Chiese Ashton passandomi un braccio attorno al fianco. Mi strinsi nelle spalle guardando Luke.
<< Snag Stand. Al solito. >> Rispose lui. I due esultarono felici.
<< È fantastico quel posto, c'è di tutto.. >> Iniziarono a raccontare esaltati a Michael, che si limitò ad annuire accennando un sorriso.
Poi Ashton prese Calum dal braccio e si accostarono a Luke, quindi mi ritrovai dietro di loro per le strade di Sydney, camminando accanto a Michael.
Si mise le mani in tasca osservando il suolo poco interessato.
<< Perchè non mi sopporti? >> Chiesi sospirando attirando la sua attenzione. Alzò lo sguardo incastrando gli occhi nei miei.
<< Se non ti sopportassi proverei un qualsiasi sentimento per te. Quindi posso dirti che per me sei neutrale, nel senso che la tua presenza non mi cambia minimamente, se so come ti chiami non significa che mi importi qualcosa di te. >> Rispose alzando le spalle.
Rimasi interdetta dalla sua risposta. Sia perchè era la prima volta che lo sentivo dire una proposizione intera sensata, sia perchè in pratica mi stava dicendo che per lui potevo anche non esistere.
<< Beh, non mi sembro del tutto neutrale. >> Gli dissi alludendo alla serata precedente.
<< L'avrei fatto con chiunque. Sono solitario ma non avrei lasciato che ti facesse del male. Anche se fossi stata una sconosciuta. >>  Mormorò aggiustandosi la frangia, lo faceva sempre.
<< Quindi stai ammettendo che non siamo estranei. >> Lo stuzzicai voltandomi verso di lui.
<< So chi sei. Mi basta. >> Sospirò mettendo fine alla nostra conversazione.

La pianistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora