16. Giochi.

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<< Mio dio è fantastica. >> Disse Michael con la bocca piena.
<< È la pizza migliore di Sydney, io e Luke la ordiniamo sempre. >> Risi osservandolo divertita. Si stava ingozzando di pizza, ripulendo il cartone, sembrava che non mangiasse da anni.
<< La mia è più buona, ci ho messo la salsiccia. >> Dissi porgendogli un pezzo. Lo assaggiò velocemente, facendomi ridacchiare.
<< Decisamente. La prossima volta sarà mia. >> Rispose ghignando.
<< Sei irriconoscibile quando mangi. >> Mormorai appoggiando la testa sul braccio.
<< Margot, puoi togliermi tutto ma non il cibo. >> Disse improvvisamente serio.
<< Di solito non mangio con le ragazze, cioè, non ho mai offerto qualcosa ad una di loro. >> Pensò guardandomi.
<< Fai pena! >> Esclamai colpendolo sulla mano. << Dovrei essere onorata quindi? >> Aggiunsi dopo accennando un sorriso.
<< Assolutamente. Ti tratto fin troppo bene per i miei standard. >> Rispose stringendomi le dita.
<< È il tuo dovere, Michael. >> Asserii avvicinandomi a lui, gli diedi un bacio piuttosto lungo mentre gli rubavo l'ultimo trancio di pizza. Se ne accorse dopo pochi secondi.
<< Brutta stronza! >> Esclamò cercando di riprenderselo, ma ormai era giá nel mio stomaco.
<< La pagherai, Margot. >> Sussurrò guardandomi minaccioso. Si alzò di scatto sollevandomi dalla sedia.
Strillai lievemente aggrappandomi al suo collo, mi portò di sopra, nella sua camera. Mi lanciò sul letto ridendo.
<< Mi hai rubato la pizza. >> Mormorò stringendo gli occhi, si mise a cavalcioni su di me mentre mi muovevo freneticamente per divincolarmi dalla sua presa. Mi bloccò i fianchi, facendomi ridere a crepapelle, ero molto sensibile in quel punto.
<< Basta Michael. >> Esclamai ansimando, non riuscendo a fermarmi.
Mi baciò lentamente per zittirmi, posando una mano sul mio stomaco.
Infilai le mani fra i suoi capelli, poi strinsi le sue spalle mentre mi baciava sempre di più, quasi stendendosi su di me.
<< Ti prego, resta da me stanotte. >> Sussurrò fermandosi. Mi fissava con i suoi occhi trasparenti, pregandomi con lo sguardo.
Strinsi le labbra girandomi verso la finestra, dove si scorgeva la mia casa.
<< In effetti Luke ha il turno di notte, quindi non dovrebbe accorgersene subito. >> Dissi passando lentamente un dito sul suo petto. Sorrise poggiandosi su un gomito accanto a me.
<< Lo prendo per un si. >> Mormorò dandomi un bacio sulla punta del naso. Ridacchiai avvicinandomi a lui, mi abbracciò e poi mi baciò la fronte. Mi sentivo così al sicuro tra le sue braccia, sarei potuta rimanere in quella posizione per sempre.
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Dormii serenamente quella notte, le lenzuola fresche toccavano la mie pelle, coperta solamente dalla maglietta di Michael, che invece dormiva a petto nudo alle mie spalle. Mi strinse i fianchi per tutto il tempo, poggiando la sua guancia sulla mia spalla.
<< Margot. >> Sussurrò nell'oscuritá verso le tre del mattino.
Borbottai un lamento, assonnata.
<< Facciamo un gioco. >> Disse baciandomi il collo.
<< Michael, ho sonno. >> Mugugnai con la bocca impastata.
<< Io no. >> Rispose alzandomi la maglia dalle spalle.
<< Che vuoi fare? >> Sussurrai aprendo leggermente gli occhi.
Iniziò a tracciare le dita fredde sulla mia schiena, ridacchiando.
<< Devi indovinare cosa sto scrivendo. È questo il gioco. >> Spiegò continuando a 'scrivere' alle mie spalle.
Sorrisi lievemente. << Sei pazzo. >> Borbottai richiudendo gli occhi.
Tracciò alcune lettere indecifrabili, poi mi diede un bacio sulla schiena.
<< Questo è il puntino della i. >> Mormorò facendomi ridere. Scossi la testa sorridendo.
<< Cosa ho scritto? >> Chiese dopo.
<< Non ne ho idea, Michael. Voglio dormire. >> Piagnucolai sospirando.
<< Ho scritto 'pizza'. È la mia vendetta questa. Ora puoi dormire. >> Disse abbassandomi la maglia.
<< Sei pazzo. >> Asserii ridacchiando.
<< Buonanotte. >> Sussurrò baciandomi il collo. << O forse no. >>

La pianistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora