25. Vizi.

84 9 2
                                    

I stop thinking, start drinking
Martini as beer is empy the bed tonight.

<< Tu, ragazza mia. suoni divinamente. >> Disse Tyler accentuando il tutto con il suo accento americano.
Mi porse un drink ammiccando.
<< Anni di pratica, Ty. Ci stai provando con me ragazzone? >> Risposi facendogli l'occhiolino, la testa ondeggiava seguendo la musica ad alto volume nel locale.
<< Mi dispiace, Margot. Non sei il mio tipo. >> Rise bevendo il suo cicchetto.
<< Non ho intenzione di ubriacarmi stasera. >> Asserii posando il bicchiere sul bancone.
<< Non hai bisogno dell'alcool se ci sono io con te, ragazza. >> Disse Tyler prendendomi il braccio. << Io però ho bisogno di un altro di questi. Tesoro? >> Continuò chiamando Frances con una mano isterica.
Il ragazzo mi guardò incerto preparando un altro drink, poi mi chiese se ne volessi uno anche io ma scossi la testa.
<< Siamo serie stasera, Margot. >> Disse sporgendosi dal bancone per avvicinarsi a me. La sua barbetta ispida quasi mi pungeva gli zigomi, il suo ghigno malizioso mi sorrideva come al solito. Era sempre lo stesso.
<< Esattamente. Siamo serissime. >> Risposi allontanandomi da lui.
Sbuffò tornando a lavoro.
<< Smettila di rifiutare qualsiasi ragazzo. >> Esclamò Tyler portandomi fuori.
<< Non mi piace Frances. È troppo.. >> Mormorai.
<< Non sto parlando di lui in particolare. >> Mi interruppe. << Ma di qualsiasi essere vivente che ti si avvicini. Non sei mica lesbica? >> Continuò facendomi ridere.
<< No Ty, mi piacciono i ragazzi. >> Risposi ridacchiando.
<< Bene. Gay e lesbiche non vanno mai d'accordo. Ne vuoi una? >> Chiese porgendomi il pacchetto di sigarette.
Le guardai incerta, poi ne presi una. Non fumavo spesso, solo in determinate occasioni o quando ne avevo voglia.
<< Certi vizi non svaniscono mai. >> Disse Tyler accendendosene una. Lui fumava da tempi immemori, era il suo unico difetto, diceva.
<< Come può un gay con i capelli rosa fumare due pacchetti al giorno.. >> Mormorai stuzzicandolo, mi porse l'accendino.
<< Stereotipi. >> Borbottò ghignando.
<< 'L'unico modo per liberarsi di una tentazione è abbandonarsi ad essa.' >> Recitò facendo un lungo tiro.
<< Lord Henry, non inizi a citare versi di Cime Tempestose. >> Dissi ridendo. Anche quello era un suo vizio.
<< Fa sentire questo povero ignorante intellettuale per un secondo. >> Mormorò fingendosi triste.
<< Non lo se->> Iniziai ma rimasi con la bocca semiaperta, immobile.
Tyler si voltò per seguire il mio sguardo.
Michael scendeva dalla sua auto, venendo a grandi passi verso il locale. Inizialmente non si accorse di me, poi mi vide e si diresse improvvisamente furioso verso di noi.
Lo guardai perplessa, mentre si faceva sempre più vicino.
<< Che diavolo fai? Stupida! >> Esclamò schiaffeggiandomi la mano per far cadere la sigaretta, la schiacciò rabbiosamente rialzando lo sguardo su di me.
Rimasi paralizzata davanti ai suoi occhi trasparenti.
<< Mia madre ci è morta per queste. Non farlo mai più. >> Disse a denti stretti.
Diventai rossa in viso. Chi diavolo era per presentarsi in quel modo dopo ciò che era successo e farmi la morale? Lo schiaffeggiai.

La pianistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora