Dopo una lunga corsa con le bici dove ci siamo sfidati a chi arrivava prima al vecchio mulino, mi sento a pezzi. Justin sta ancora pedalando mentre io no, sto guidando la bici mentre cammino, ci crediate o no, le mie gambe sono morte. Justin gira di poco la testa e poi la rigira squotendola in segno di negazione sogghignando. Sta ridendo di me?
"Cosa ti diverte?" Li chiedo leggermente irritata.
Mi guarda per alcuni secondi per poi fare spallucce. Non riesco a non sorridere anche io, è così dolce quando non apre bocca.
"Niente, stavo solo pensando..ti va di andare a qualche caffetteria dopo aver lasciato le bici?" Mi chiede.
Lo guardo e li sorrido, approvando subito. L'unica cosa di cui ho bisogno dopo un bagno caldo è proprio una bella tazza di cioccolata calda. Andremo da Jason, oggi mi sono presa la giornata libera per stare con Justin. Si, so che sono patetica, ma sono 8 anni che non ci vediamo, se ho la possibilità di recuperare il tempo perduto, perché non approfittarne?
"Bruna, allora?" Mi canzona Justin. Mi ha chiamata Bruna. Al suono di quel nomignolo la mia pelle si è coperta di brividi, era da tanto che non sentivo quel nome uscire dalle sue labbra, insomma, l'ultima volta avevo solo 10 anni, ora ne ho 18.
"Terra chiama Jasminee!" Urla.
Non mi sono accorta che con i miei pensieri non li sto dando per niente retta, infatti, quando ritorno in me, noto che siamo arrivati a casa 'mia'.
"Ehm, si..puoi mettere qui la bici, io mi faccio una doccia e torno,entra, se vuoi." Li dico.
Justin mi aiuta ad aggiustare la bici nel garage e insieme entriamo in casa, sento dei mormorii provenire dalla cucina, i miei nonni sono dei grandi spioni.
"Nonnaaa, sono a casa!" Urlo, facendo finta di non essermi accorta che mi stavano spiando.
Mia nonna, seguita da mio nonno, esce di fretta dalla cucina rivolgendosi a Justin che, nel frattempo, la guarda perplesso e con un sorriso abbastanza imbarazzato in volto. Al contrario di mia nonna, mio nonno lo guarda dalla testa ai piedi, quasi esaminandolo.
"Ohw Justin, piacere, io sono Christine, la nonna di Jasmine. Sono molto amica a Pattie, tua madre." Dice mia nonna tutta entusiasta.
Vedendo l'espressione imbarazzata di Justin non posso far a meno di non ridere, ma cerco di trattenermi, non si sa mai.
"Si signora, lo so, parla spesso di lei." Dice Justin portandosi una mano dietro la nuca.
"Ma che signora e signora, io sono ancora giovane! Mi devi chiamare Christin, quando mi danno del lei mi sento così vecchia!" Dice mia nonna tutta pimpante.
"Nonna, lui è il figlio del mio patrigno, Jeremy. Non credo tu lo ricorda." Dico, ricordando anche a me stessa che questo ragazzo che ogni volta mi libera una strana sensazione nello stomaco è il mio fratellastro.
"O mio dio,quindi siete fratellastri?" Dice mia nonna con gli occhi lucidi. Quello che preferivo evitare.
"Preferiamo il termine 'miaigliori amici' Christine." Interviene Justin, notando la mia espressione a quel nome a noi affidato.
Lo fisso e li sorrido, è bello sapere che, anche se a distanza di anni, si ricorda quanto odiavamo essere definiti in quel modo. In tutto questo arco di tempo mio nonno è stato fermo a fissare Justin, ma appena è uscita fuori questa storia della 'fratellanza' si è leggermente calmato e si avvicina per presentarsi.
"Bene, mentre voi fate le vostre presentazioni, io vado a farmi una doccia!" Dico, iniziando a salire le scale.
Noto che Justin non distoglie lo sguardo dal mio sedere, infatti mio nonno li prende per il braccio e, insieme, si dirigono sul salottino. A quell'immagine buffa non posso far a meno di ridere.
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Destiny And Love 》Justin Bieber.
FanfictionLei si chiama Jasmine, inizialmente ha 10 anni. Ha perso il papà quando ne aveva appena 5. Lei e sua madre si sono trasferite dal Canada in un piccolo quartiere di Chicago, per cercare di dimenticare il dolore che quel paese ha inflitto. Lui si chi...