Capitolo 5

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Ci svegliammo di soprassalto sentendo gridare qualcuno, mio padre

Papà: STACCATI DA MIA FIGLIA

Io e Lorenzo aprimmo le palpebre e ci ritrovammo a guardarci negli occhi.

Lorenzo: Buon Giorno

Mi guarda e mi sorride

Io: B-buon giorno
Papà: Buon giorno?

Urla.

Io: Papà non urlare è presto
Papà: Non mi interessa
Io: Ai miei vicini si
Papà: Okay, scusa
Io: Grazie
Papà: Stanotte Lorenzo dorme a casa sua, okay
Io: Questa è casa sua
Papà: Ah, allora dove dorme?
Io: A casa sua
Papà: Esatto
Io: Papà era ironia, lui abita quì
Papà: Allora tu dormi con tua madre e io dormo con Lorenzo
Io: Papà ma che dici?
Mamma: Dai David lasciali stare, è capitato
Papà: Non è capitato, lui ci sta provando con mia figlia
Mamma: Ha 19 anni
Papà: È piccola
Mamma: Noi ci siamo sposati a 17 anni
Papà: Tu ne avevi 17, io ne avevo 22
Mamma: E quindi?
Papà: Non possono stare vicini
Mamma: Che ne dici se andiamo in un Hotel?
Io: Si mamma, uno è qui vicino
Mamma: Okay, prepara le valigie David
Papà: Perché dobbiamo andare in Hotel?
Mamma: Perché così Abbie dorme sul divano e Lorenzo sul letto
Papà: Okay, mi hai convinto
Mamma: Oh, Finalmente
Io: Esatto

Io e Lorenzo ci alzammo e andammo a prendere i vestiti che dovevamo indossare. Io aprii l'armadio e Lorenzo ancora la valigia.

Lorenzo: Allora?
Io: Cosa?
Lorenzo: Dormito bene?
Io: Beh s-

Non finii la frase che mi girai e vedi lui senza maglietta. Meno male che la porta della camera era chiusa.

Io: TANO.

Gridai seccamente

Lorenzo: Casa succede?

Mi copro gli occhi.

Io: Sei senza maglietta
Lorenzo: T-ti da fastidio?
Io: Beh no, cioè un po
Lorenzo: Perché?
Io: Ci conosciamo da solo due giorni
Lorenzo: Ma lo sai che dovremmo convivere insieme, vero? E poi abbiamo dormito nelle stesso letto

Mi scoprii gli occhi.

Io: Si, è vero, hai ragione, hai perfettamente ragione, anzi sai che ti dico anche io mi cambio quà difronte a te
Lorenzo: O-okay

Mi levai la maglia e vidi Lorenzo che mi guardava con gli occhi fuori dalle orbite.

Io: Che hai?
Lorenzo: No, niente. Ma sei molto magra, anzi, troppo
Io: Ah si?
Lorenzo: Ma non ti vedi allo specchio?
Io: Si, ma io non voglio ingrassare
Lorenzo: Non potresti nemmeno se mangiassi per 25 anni di fila dal McDonald
Io: Ma io no-

Non mi fece finire.

Lorenzo: Lo sai che potresti morire?
Io: BASTA

Urlai.

Lorenzo: NON TI INTERESSA CHE POTRESTI MORIRE?
Io: NO, Anzi sarebbe meglio

Lorenzo non mi rispose e si cambiò in silenzio. Feci la stessa cosa.

Lorenzo: Hai finito?
Io: Di fare cosa?
Lorenzo: Di cambiarti
Io: Ah, si
Lorenzo: Quindi posso aprire la porta?
Io: Si

Aprì la porta, mio padre lo spinse via dalla porta e corse verso di me.

Papà: Cosa ti ha fatto?
Io: Niente, perché?
Papà: Ti ho sentita gridare
Io: Perché ero in bagno e non mi sentiva, quindi ho gridato
Papà: Ah, okay
Io: Adesso potresti chiedere scusa a Lorenzo?
Papà: Perché dovrei?
Io: Perché non mi ha fatto niente ed è da ieri che ti preoccupi senza ragione
Papà: Già, hai ragione

Io e mio papà uscimmo dalla stanza. Lorenzo era in cucina che usava il telefono, seduto su una sedia della cucina. Io e mio papà ci avvicinammo a lui. Aveva la testa bassa sul telefono, alzò solo gli occhi guardando i miei. Io mi incantai nei suoi occhi, poi sbattei le palpebre e abbassai la testa.

Papà: Mmh, Lorenzo scusami per averti gridato contro e di averti spinto.
Lorenzo: Oh, non si preoccupi è tutto okay.
Papà: Perfetto, mi fa piacere
Mamma: Tesoro vedi che noi alle 15:00 andiamo in Hotel
Io: Okay, mamma

Alzai la testa e guardai, sospirando, Lorenzo come per dire: "finalmente". Lui sorrise, è così bello il suo sorriso. Ma cosa sto dicendo? Ma sono pazza. Non posso innamorarmi di una persona in due giorni. Pensai.

Coinquilini [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora