Circa una settimana dopo, era il grande giorno, finalmente avrei conosciuto la mia nuova coinquilina.
Dedicai l'intera mattinata alle pulizie di tutte le camere e nella preparazione di un dolce per la nuova arrivata.
Mentre ero sul divano a riposarmi dopo il pranzo, bussarono alla porta, mi alzai per aprirla e trovai il proprietario dell'appartamento, mi si gelò il sangue, quell'uomo non usciva mai dal suo ufficio, sempre serrato e al buio.
"Buon giorno signorina Palia" - mi sorrise.
Feci un passo indietro - "Buon giorno signor Amati" - risposi in modo freddo, con le labbra quasi serrate. "Allora è emozionata di conoscere il suo nuovo coinquilino?" - mi sorrise mentre lo guardavo stupita - "NuovO coinquilinO?" - domandai spalancando gli occhi e alzando le sopracciglia.
"Si, nuovo coinquilino" - ripetette alzando la voce, trattandomi da stupida.
Pensavo fosse una femmina.
Mi chiesi: "E adesso? Un coinquilino maschio potrebbe traumatizzarmi, non so chi sia o cosa fa, cosa faccio?"; Con altre migliaia di domande e parolacce, ma poi pensai: "Mi serve un aiuto con i pagamenti dell'affitto, me ne farò una ragione"
"Signorina? È ancora sulla terra?" - sbattei due volte le palpebre, quella maledetta voce roca del proprietario mi riportò sulla Terra. "Oh, scusi signor Amati. Mi ero persa un'attimo nei miei pensieri" - cercai di spiegare - "Ah, niente paura, anche a me succede" - nella mia testa la risposta era un misto tra "no me ne frega niente" e "ehm ok"
Dopo di che, lo feci entrare in casa, sperando non mi saltasse addosso come un vero maniaco, offrendogli un caffè. Passati una decina di minuti, suonò il campanello e andò ad aprire il proprietario. "Buona sera" - disse guardando al di fuori dell'arcata, oltre la quale io non vedevo, per via della prospettiva.
"Buona sera? Ma se sono le cinque del pomeriggio" mi venne da pensare.
Il signor Amati allungò la mano per presentarsi, con un sorriso a trentadue denti. Ovviamente, il testone, quasi del tutto pelato, del proprietario non mi fece vedere il ragazzo.
"Buon giorno" - fu l'unica cosa che potevo collegare al nuovo soggetto che sarebbe venuto a vivere nella mia casa. "Ciao" - risposi subito prima di vederlo in faccia.
Era un ragazzo particolare, forse non il primo che si guarda per strada o mentre sta con gli amici, ma aveva qualcosa che condivideva con gli occhi.
"Posi quà le valigie, signor Tano" - disse il proprietario facendo il lecca piedi con il ragazzo, ma guardando me accennandomi di prendere i bagagli e spostarli nella sua camera.Allungai la mano al ragazzo presentandomi - "Ciao io sono Ange..." - venni immediatamente interrotta dal signor. Amato, che prese il ragazzo per la mano, portandolo in giro per l'appartamento e vantandosi della pulizia.
Portai le valigie nella camera del ragazzo, come ordinato e andai in cucina a preparargli un caffe. I due, dopo aver fatto il tour si sedettero sul divano del salotto.
Portai il caffè al tavolino e dissi - "Angela Palia" - allungai la mano al mio futuro coinquilino, sorridendo con sincerità, e lui me la strinse - "Lorenzo Tano" - si presentò.
"Spero vi troverete bene insieme" - disse il proprietario, alzandosi dal divano per andarsene - "se così non dovesse essere, mi chiami che ci facciamo una partita a Poker e ne discutiamo" - ribatté facendo l'occhiolino a Lorenzo
Io: "Grazie, arrivederci"
Il proprietario uscii dalla porta d'ingresso e io guardai Lorenzo sbuffando.
Io: "Finalmente se né andato"
Lorenzo: "Allora non lo pensavo solo io, è un tipo strano"
Io: "Ah, no. Prima di me, in questo appartamento, c'erano due ragazze lesbiche che se ne sono andate, perché il proprietario le chiamava almeno due volte al giorno, per chiedere se stavano bene nell'appartamento"
Lorenzo: "Con te l'ha mai fatto?"
Io: "Non gli ho mai risposto"Lorenzo fece un accenno di risata.
Lorenzo: "Angela, io non ho fame"
Io: "Ah, nemmeno io"
Io: "Dove vuoi dormire stanotte?"
Lorenzo: "In camera da letto?"
Io: "Okay, allora io dormo sul divano"
Lorenzo: "Perché?"
Io: "Non abbiamo la stanza degli ospiti"
Lorenzo: "Dormiamo tutti e due in camera da letto"
Io: "Ma c'è il letto matrimoniale"
Lorenzo: "Ci stiamo in due"
Io: "Non ti preoccupare, io sto bene sul divano"
Lorenzo: "Sicura?"
Io: "Si si, vai a dormire"
Lorenzo: "Buona notte"
Io: "Buona notte"
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Coinquilini [IN REVISIONE]
RomanceUna ragazza di nome Angela Palia, ha 20 anni, lavora in un museo, grazie al suo diploma in storia dell'arte e in lingue inglese e francese, ma non ha abbastanza soldi per pagare l'affitto dell'appartamento in cui abita da due mesi. Il proprietario d...