Arrivai al museo dove lavoravo. Il capo mi guardò male dalla testa ai piedi.
Capo: Sei in ritardo di 5 minuti
Sbuffai.
Io: Scusi, capo
Capo: Non succederà mai più, vero?
Io: Si, assolutamenteEntrai nello stanzino degli armadietti, mi cambiai e cominciai a lavorare. Mi bloccai alla visione di un ragazzo. Biondo. Occhi azzurri. Figo.
Io: Ha bisogno di aiuto?
X: Si, mi sono perso
Io: Okay, la posso aiutare io
X: Si, mi chiedevo deve fosse il museo del Novecento
Io: È questo
X: PerfettoMi sorrise e io feci lo stesso.
X: Cercavo Abbie Miller
Io: Sono io
X: PerfettoMise la mano in tasca ed estrasse un bigliettino da essa.
Io: Cos-
Non mi fece finire.
X: Chiamami
Mi sorrise.
Ma chi è questo. Pensai. Sul bigliettino c'era scritto un numero di telefono.
Io: Sai che non lo farò
Se ne andò con un sorriso malizioso e io continuai a fare il mio lavoro.
11:35 a.m.
Era arrivata, finalmente, l'ora di tornare a casa. Tornai nello stanzino degli armadietti e presi i miei effetti personali. Mi avviai verso casa e intanto fissai in continuazione quel numero di telefono. Arrivai a casa e aprii la porta. Lorenzo era sdraiato sul divano a guardare i Simpson.
Io: Ciao
Lorenzo saltò in piedi dallo spavento.
Lorenzo: Ciao
Il silenzio scese fra di noi.
Lorenzo: Com'è andata oggi a lavoro?
Io: BeneCi sedemmo entrambi sul divano e rimanemmo molto distanti. Avevo ancora in mano quello stupido bigliettino.
Lorenzo: Che cos'hai in mano?
Io: NienteLui mi prese la mano e mi rubò il fogliettino. Lo lesse.
Lorenzo: Ma io lo conosco questo numero, oh cazzo
Io: Cosa succede?
Lorenzo: Questo è il numero di un mio amico
Io: Un tuo amico?
Lorenzo: Si, un pervertitoLorenzo si alzò e prese il telefono.
Io: Che fai?
Lorenzo: Chiamo il mio amico
Io: Lascia perdere, non è importante
Lorenzo: Si che lo è
Io: Questo ragazzo era uscito con te ieri sera?
Lorenzo: Si, perché?
Io: Ieri sera, tu e i tuoi amici, siete veduti a casa nostra, io mi stavo mettendo il pigiama, tu sei entrato in camera e mi hai trovata quasi nuda, mi hai portata davanti a tutti e i pervertiti mi toccavano il sedere, credo di averlo visto quel ragazzo, si, era seduto in cucina sopra il tavolo
Lorenzo: Abbiamo fatto tutte queste cose io e i miei amici?
Io: Forse anche di più
Lorenzo: Adesso faccio venire quì
Io: NON È IMPORTANTECominciai ad alzare la voce.
Lorenzo: Calmati, ho capito "non è importante"
Mi calmai.
Io: Lo hai capito finalmente, ci hai messo un po
Mi sorrise. Ci fu un momento di imbarazzo fra di noi.
Io: Emh, i-io, beh, io devo cucinare
Lorenzo: Ti aiuto?
Io: No no, grazieMi alzai dal divano, andai in cucina e mi misi a cucinare.
12:06 p.m.
Appena finì di cucinare guardai in sala e vidi che Snobby guardava ancora i suoi DVD dei Simpson.
Io: Barbone è pronto da mangiare
Portai i piatti sul tavolo precedentemente apparecchiato. Il Barbone arrivò in cucina e si sedette al suo posto per mangiare la pasta al sugo, che avevo cucinato.
Lorenzo: Buon appetito
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Coinquilini [IN REVISIONE]
RomanceUna ragazza di nome Angela Palia, ha 20 anni, lavora in un museo, grazie al suo diploma in storia dell'arte e in lingue inglese e francese, ma non ha abbastanza soldi per pagare l'affitto dell'appartamento in cui abita da due mesi. Il proprietario d...