"Who are we? Just a speck of dust
Within the galaxy? Woe is me, if
We're not careful turns into reality.
Don't you dare let our best memories
Bring you sorrow"."Alla fine ti ho trovata" mormorò, con il volto a due centimetri dal mio e il suo naso che mi sfiorava appena.
Pronunciò quella frase come se in realtà ci fossero stati un milione di significati diversi dietro quelle cinque semplici parole. Assottigliai gli occhi e lo fissai sospettosa, prima di dar voce ai miei pensieri.
"Mi cercavi?" domandai, anche se era evidente che mi avesse cercata, visto che Lindsay aveva esplicitamente ammesso che si erano preoccupati tutti, quando non mi avevano vista raggiungerli in biblioteca, ma volevo sentirmelo dire da lui.
Sembrò combattuto. Sul suo viso si susseguirono una serie di emozioni differenti. Schiuse le labbra, ma poi le serrò nuovamente pochi secondi dopo. I suoi occhi erano sfuggenti. Evitava appositamente il mio sguardo. A quel punto non seppi più distinguere se stessimo parlando della stessa cosa o di altro. Afferrai il suo mento tra le dita di una mano e lo feci voltare verso di me, in modo da incrociare il suo sguardo. Sembrava perso. Stavo per dirgli che non c'era bisogno che mi rispondesse, ma mi precedette.
"Ti cercavamo tutti" disse con ovvietà, incastonando gli occhi nei miei.
Non mi accorsi neppure di aver trattenuto il respiro fin quando non ne rilasciai uno. Non ero soddisfatta della risposta, anzi, ero piuttosto delusa, perché l'aveva buttata sul generale, facendomi intendere di non essersi preoccupato più di quanto avevano fatto gli altri. Annuii e distolsi lo sguardo, liberandolo dalla mia presa, per poi dirigermi verso il mio letto, sedermici, e togliermi anche i calzini, dopodiché li ficcai nelle scarpe che mi ero precedentemente sfilata. Sbadigliai e mi rialzai, scuotendomi i capelli e stiracchiandomi. Arraffai il pigiama da sotto il cuscino e mi avviai verso il bagno.
"Vai già a dormire?" si informò, girandosi verso di me, come risvegliatosi da uno stato di trance.
Non capivo perché fosse così assente, come avesse fatto a precipitarsi nella mia camera a quella velocità supersonica, e che diavolo di fine avesse fatto Lindsay, che si era come ecclissata. Poggiai le mie cose sulla tavoletta chiusa del water e mi affacciai dalla porta socchiusa per guardarlo. Aveva le sopracciglia aggrottate e il labbro inferiore leggermente all'infuori, nel tentativo di assumere una perfetta espressione da cucciolo, con il solo intento di persuadermi a fare quello che avrebbe voluto lui. E ci stava riuscendo, perché era incredibilmente adorabile.
"Mettersi il pigiama non significa automaticamente andare a dormire. E poi ho sonno. Non ho dormito molto, la notte scorsa..." ammisi, con noncuranza, richiudendomi la porta alle spalle.
Mi diedi una rinfrescata, mi cambiai, struccai e poi uscii, trovandolo ad aspettarmi con le mani nelle tasche dei jeans scuri che stava indossando, e un'espressione maliziosa in volto che non prometteva nulla di buono.
"Dirò di no a prescindere. Di qualsiasi cosa si tratti" lo stroncai, fingendomi seria, ma scoppiando subito a ridere dopo aver visto la sua faccia stranita e sdegnata.
Ripiegai gli abiti che mi ero tolta e li riposi accuratamente nella valigia ai piedi del letto, accovacciandomi accanto a essa. Quando riassunsi una posizione eretta, lo vidi fissarmi con la stessa espressione furba di poco prima. Scossi la testa e mi buttai a peso morto sul letto, serrando gli occhi e fingendo di dormire. Lo sentii avvicinarsi e sedersi sul materasso, che si abbassò sotto il suo peso. Aprii solo un occhio e lo scrutai con interesse.
"Non puoi voler dormire seriamente..." mi pregò, facendosi più vicino.
"Invece posso eccome" sostenni, richiudendo l'occhio e girandomi su un fianco.
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Celeste - La miglior cosa che non ho mai avuto
RomanceNon stavano insieme, e non avrebbero mai potuto. Non avrebbero mai dovuto. Era scritto dall'inizio che un loro "noi" non sarebbe per niente stato destinato a esistere. Eppure non se ne importarono. Non se ne importarono e sfidarono il destino, convi...