Mi stavo dirigendo con la mamma in ospedale per andare a prendere la mia dolce bambina. Avevo messo un pantalone nero strappato, una camicia bianca e una giacca grigia. Non avevo una pancia grossa, anche perché durante i nove mesi la pancia era aumentata di poco. Mi sarei messa piú in forma quando sarei stata piú libera.
Eravamo ad aprile e non faceva molto caldo anzi a volte era un po' freddino.Stavo aspettando ,nella sala d'aspetto, che l'infermiera mi desse la bambina. Ero in ansia perché non sapevo se sarei stata una vera madre o avrei fatto degli errori. La mamma cercava di calmarmi forse perché capiva che nessuno era mai pronto a questo grande passo tanto meno una sedicenne.
Eravamo in macchina per tornare a casa, io ero sul sedile posteriore con la bambina in braccio, stava dormendo e tra poco si sarebbe svegliata per mangiare.
La mamma mi aveva promesso che mi avrebbe aiutata e mi avrebbe insegnato a cambiarla e a comportarmi da madre.Avevamo comprato una culletta che avevamo messo nella mia stanza dato che era grande. Piú in lá avremmo trasformato la stanza degli ospiti in quella della bambina, avrei dipinto il muro, avrei riempito la cabina armadio e nel bagno della stanza avrei messo un fasciatoio. Dovevo decidere ancora i colori delle pareti e avrei dovuto comprare i vestiti.
Volevo essere indipendente e andare a lavorare ma non sapevo a chi lasciare la bambina, la mamma era avvocato ed aveva il suo ufficio, certamente non poteva tenerla lei. Avrei escogitato qualcosa.La bimba era a dormire, io stavo indossando il pigiama e impostando la sveglia per domani, sarei dovuta andare a scuola.
Scesi in cucina, mi feci una bella camomilla e salii sopra.
La bambina si mise a piangere, la presi e la cullai. Si riaddormentò presto e la posai nella culla. Finii la mia camomilla e andai a letto, ricordai il giorno in cui venniba sapere della mia bambina, ero felice. Sorrisi e mi addormentai.Suonò la sveglia, mi alzai, mi vestii e scesi a fare colazione. Stanotte la bimba si era svegliata o quattro o cinque volte, sicuramente avevo le occhiaie marcate.
Salii in camera mi truccai, diedi da mangiare alla bimba e la salutai. Presi lo zaino e le chiavi della macchina e andai a scuola, che distava venti minuti da casa.Entrai il cancello e tutti si girarono a guardarmi bisbigliando tra loro, feci finta di niente e camminai verso il mio armadietto. Lasciai le mie cose e al suono della campanella mi diressi verso la mia classe.
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Un Bel Errore
RomanceLa storia di una ragazza che deve sopportare una vita un po' difficile.. fatta di alti e bassi, ma soprattutto bassi che alla fine la rendono una persona migliore e capace di decidere con la propria testa