Capitolo 1

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"Mamma, vieniiii"
"Dimmi Kate"
"Vieni che non mi posso alzare"
"Arrivo"
"Ho bisogno dell'acqua"
"Te la porto qui perché devo andare a lavoro, se non stai bene chiamami."
"Va bene"
"Ah. Il dottore ha chiamato, devi andare al controllo domani"
"Certo"

Sono Kate, ho quasi 17 anni e sono incinta, sí proprio così, incinta. Che cosa brutta, lo so. Sono ancora piccola, il mio ex ragazzo mu ha lasciato perché non voleva avere il peso di questo bimbo o bimba addosso.
Ho deciso di tenerlo e non scoprire di che sesso fosse.
Vorreste sapere come la presa mia madre? Prima mi ha urlata addosso poi si è calmata e ha accettato tutto. Manca poco meno di una settimana alla nascita di questa creatura.
Non vado a scuola da una settimana, i miei compagni quando mi vedevano, ridevano e mi prendevano in giro, ma io me ne sono sempre fregata.

Avevo fame così mi alzai per andare a prendere da mangiare ma mi girò la testa ma non feci in tempo ad aggrapparmi al mobile e caddi sbattendo la testa.

Mi risvegliai e notai di essere sola, stesa a terra, vidi del sangue a terra e capii che qualcosa di brutto sarebbe successo, non attesi neanche un attimo e chiamai l'ambulanza. In attesa di essere "salvata" chiamai mia madre e la avvisai.

Ero in ospedale, il dottore mi aveva detto che mi dovevano subito fare il cesario e che il bimbo o la bimba sarebbe nato subito.

Ero in attesa di informazioni nella mia stanza, la mamma era venuta per un saluto e poi era stata costretta ad uscire.
Il dottore entrò
"Ciao, Kate. La bambina tutto bene, stará per uno o due giorni nell'incubatrice perchè non è ancora del tutto nella norma. Come vorresti chiamarla?"
"Abby"
"Va bene, se te la senti ti porto a vederla"
"Certo"

Abby era stupenda, era la mia vita. Il dottore aveva detto di rimanere a letto per altri 7 giorni e poi tornare a scuola. La mamma aveva chiamato il lavoro e aveva detto che si sarebbe presentata il pomeriggio al lavoro così da permettermi di andare a scuola.

Erano due giorni che Abby era nata e stasera sarei uscita , il dottore aveva detto che stavo bene e che sarei tornata prima a casa.
Ad Abby avevo comprato un bel pigiamino con un cappello abbinato e avevo chiesto all'infermiera di farglielo indossare.
Era stupenda, mia figlia non credevo mai che questo giorno sarebbe arrivato e anche prima del solito.
Mia figlia era solo mia e l'avrei protetta, non le avrei permesso di fare i miei stessi errori e sarei diventata la sua amica così si confiderá con me.

Stavo uscendo dall'ospedale per dirigermi a casa mia.

Ero nella mia stanza andai nella cabina armadio mi guardai allo specchio e notai che i miei capelli castano chiaro erano spettinati e i miei occhi col ghiaccio erano stanchi e tristi, avrei voluto che il giorno in cui sono partorita ci fosse stato lui.

Decisi di fare un bel bagno per togliere via tutti questi brutti pensieri  e dedicarmi solo alla mia piccola Abby e alla sua uscita dall'ospedale domani

Un Bel ErroreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora