Capitolo 19

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Eravamo in ospedale, nella sala d'aspetto.
Il dottore venne verso di noi
"Buongiorno"
"Allora signorina, venga con me"
"Chiamami Kate"
"Kate feremo degli esami alla bambina e poi la opereremo"
"Va bene"
Le fecero gli esami e poi la portarono via però prima l'abbracciai fortissimo e le diedi tutto il mio coraggio.

Aspettavo da qualche ora, il dottore mi aveva avvisato che ci sarebbe voluto un po' di tempo. Ash era affianco a me, cercava di farmi forza ma non mi stava aiutando molto.
Mi squillo il telefono, mi alzai e andai a rispondere
"Pronto?"
"Sono io"
"Dimmi"
"Dove sei?"
"All'ospedale, aspettami arrivo"
"Cosa è successo?"
"Poi ti dico, con chi sei?"
"Ash"
"Cazzo, non ti avvicinare a lui"
"Michael, perché?"
"Fa come ti ho detto"
"OK"
Tornai indietro e mi addetti
"Chi era dolcezza?"
"La zia"
"Ah"
"Sai vorrei un caffè potresti andarmelo a prendere? Non vorrei che mi alzassi e uscisse il dottore"
"Tranquilla, ci vado io"
Cosa era successo? Perché dovevo stargli lontana? E poi, Michael aveva già preso l'aereo o doveva ancora partire? Se Michael non si sarebbe mosso Ash avrebbe capito tutto.

Tornò Ash e il dottore uscì
"Allora dottore?"
"Tutto bene. È sana e salva. Ti aspetta"
"Grazie"
Entrai, la mia bimba. Era ancora addormentata, stesa su quel lettino, con un lenzuolo, scoppiai a piangere. Finalmente ce l'aveva fatta, adesso si doveva riprendere e doveva diventare grande e forte, forte come sua nonna, quella che non c'era piú a casa di quello schifoso del padre. Non gli avrei mai parlato di lui, le poteva fare del male e lo volevo il piú lontano possibile da lei, anzi da noi.
Se c'era uno che doveva conoscere era Michael anche se era diventato così schivo, avremmo risolto.

Uscii e trovai Michael davanti a me, mi abbracciò
"Ecco con chi parlavi, sei una sgualdrina"
"Ash?!"
"Ho fatto tutto per te"
"Aspetta, adesso voglio un chiarimento da parte di entrambi. Prima parlo con lui e poi vengo da te"
"So che dopo quello che ti dirà non vorrai mai più parlarmi ma conviene che poi viene perché anch'io ho delle cose da dirti"
"Ok ragazzi uno alla volta. Portano la bimba nella sua stanza e poi parliamo"

Ero fuori la stanza di Abby a parlare con Michael
"Allora? Cosa c'è di così brutto?"
"Ash non è quello che pensi. Io, lui e Lucas eravamo molto amici. Quando me ne sono andato di casa era perché avevo parlato con Lucas in carcere e mi ha confessato che non era lui che voleva uccidere tua madre ma glielo ha proposto Ash. Mi ha detto che l'ha aiutato e poi è venuto da te per avere un alibi. Io credo a Lucas perché lui è pentito e mi ha chiesto di non dire a tua figlia che è suo padre perché non le vuole fare del male. Mi ha detto di chiederti scusa da parte sua"
"Commovente, davvero molto commovente"
"E poi prima che lo venga a sapere da altri, tipo Ash devo sirti un'altra cosa.
Quella sera in cui sei stata stuprata da Lucas e sei rimasta incinta. Beh, quella sera ti abbiamo stuprata"
"In che senso?"
"C'eravamo io, Lucas e Ash"
"Cosa? Mi fate schifo"
"Siccome Lucas era il tuo ragazzo abbiamo detto che il bambino era suo, ma non lo sappiamo con precisione"
"Voglio il vostro DNA adesso e poi sparite dalla mia vista"
Guardai lui ed Ash che stava arrivando, andarono via insieme e stanca mi sedetti sulla sedia e piansi, piansi fino allo sfinimento.

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