Un Bel Errore

Capitolo 13

Mi svegliai con il sorriso, finalmente sarei stata tranquilla. Andai a cambiarmi. Ero felice anche perché domani avrei passato il mio compleanno senza preoccupazioni, non avrei festeggiato ma sarei stata in famiglia e chissà avrei potuto invitare Michael a casa.

Uscii presto da casa oggi, chiamai Michael e gli dissi di uscire.
Era ancora in pigiama quando uscì dalla porta, mi invitò ad entrare
"Cosa ci fai qui?"
"Una sorpresa"
"Ci sei riuscita, anzi grazie perché mi ero addormentato"
"Su forza vai a cambiarti ti aspetto qui"
Andò a cambiarsi e decisi di andare in cucina a preparargli qualcosa per colazione.
Quando scese rimase stupido
"Questo è per te, così facciamo prima"
"Grazie piccola"
Arrossii.

Uscimmo da casa di Michael un po' tardi, saremmo arrivati con qualche minuto di ritardo.

Il professore non era ancora arrivato, meno male, ci eravamo risparmiati una bella sgridata.

La giornata era andata avanti così, ogni tanto io e Michael ci scambiavano qualche sorriso. Credo di essermi innamorata come mai prima d'ora, spero solo sia lo stesso per lui perché altrimenti rimarrei delusa.

"E quindi domani è il tuo compleanno"
"Scusa, ma tu come lo sai?"
"Mi ha chiamato tua madre per invitarmi a cena domani"
"Aspetta un attimo. Come aveva il tuo numero?"
"Glielo avevo lasciato la sera in cui andasti da Lucas"
"Ah. Comunque anch'io te lo volevo chiedere, ma mi hanno preceduto"
"Come mai non festeggi?"
"Non mi va e poi non ho così tanti amici anzi no ne ho proprio"

Nel corridoio della scuola incontrai Ash che mi sorrise e mi salutò, rimcambiai il saluto. Non riuscivo a capire perché avesse fatto una cosa del genere se prima non mi calcolava neanche, chissà. Forse se alle persone fai del bene ti ammirano, ma io che bene gli avevo fatto?

Avevo accompagnato Michael e adesso stavo tornando a casa.
Abbracciai la mia bimba e le diedi da mangiare.
Io non avevo molta fame così salii sopra e iniziai a fare i compiti.

Verso le sei il mio cellulare si illuminò, un messaggio da Ash
"Grazie. Grazie. Grazie infinite"
"Stai male"
"Ti spiego. Scendi sono giù casa tua"
Non mi preoccupai perché sapevo che fosse un bravo ragazzo. Scesi e lo trovai seduto alla panchina di fronte casa. Rientrai presi la giacca e la bimba e uscii
"Dimmi, cosa c'è?"
"Niente è solo che ti volevo ringraziare"
"E di cosa?"
"Di non aver detto alla polizia che spacciavo, di non essertela presa con me e di avermi cambiato"
"Aspetta aspetta. Una cosa alla volta. In che senso ti ho cambiato?"
"Ho capito che molte cose che facevo non erano giuste. Non facevo peggio di Lucas ma mi ci avvicinavo molto, anche se è il mio migliore amico penso che questo gli servirà di lezione. Grazie a te sono uscito dal giro perché ho capito che non volevo davvero vivere quella vita, io voglio un'amica, una famiglia, dei figli, un buon lavoro e una moglie"
"Ecco perché oggi eri a scuola?"
"Si voglio studiare e diventare importante e questo è solo merito tuo, ti auguro il meglio anche con Michael, salutamelo e ancora grazie"
Non mi fece rispondere e andò via, adesso capivo i suoi atteggiamenti ed ero anche felice di essere stata io a farlo cambiare.