Un Bel Errore

Capitolo 4

La mamma quando era tornata era rimasta contenta di aver trovato la cena pronta e le crepe le erano piaciuto.
Adesso ero a letto a fare le coccole alla mia bambina che non riusciva a prendere sonno.

Era un altro giorno, mi alzai e indossai pantalone nero, maglia bianca, giacca nera e scarpe nere. Misi molto mascara e scesi a fare colazione.
Diedi da mangiare alla piccola, presi la borsa e le chiavi, salutai la bimba e mamma e andai a scuola.

Come il giorno prima, avevo lasciato le cose nell'armadietto e adesso ero nella classe con gli occhi di tutti puntati verso di me.
Il professore fece una domanda, ma nessuno rispondeva così tentai io
"Cos'è un errore? Bene, per molti come noi un errore è una cosa banale che ci capita, aver sbagliato una risposta, un esercizio, un verbo poi ci sono le persone che non si voglio prendere le proprie responsabilità e definiscono tutto un errore. Che secondo me non possono considerare tale fino a quando non lo provano sulla loro pelle."
"Ha mai fatto degli errori del genere?"
"Si professore. All'inizio ma adesso che questo errore lo sto vivendo non direi che sia un errore anzi. Io penso che prima di parlare di errori dobbiamo viverli e accettarli anche se non ci piacciono."
"Brava, complimenti."

Il resto della giornata era andato normale, dopo il mio discorso gli sguardi erano aumentati ma adesso alcune ragazze mi guardavano con ammirazione.
Lucas mi si avvicinò
"Ehi bellezza, mi hanno riferito il tuo discorso spero non parlassi di me"
Feci finta di non averlo visto nè sentito e continuai a camminare verso la macchina
"Sai devo dire che sei piú carina adesso"
Continuai a camminare. Mi bloccò per un braccio e mi fece voltare verso di lui
"Ehi rispondimi"
"Perchè dovrei dopo tutto quello che hai fatto a me e alla bambina?"
"Io volevo solo divertirmi"
"Ci potevi pensare prima di mettermi incinta"
"Eravamo ubriachi"
"No, io ero ubriaca invece tu te ne sei solo approfittato"
"Pensala come vuoi"
Andò via e tornai a casa.

Entrai e sentii piangere, salii subito in camera a prendere la bambina.
Scesi e ci mettemmo a tavola per mangiare.

Era ora di fare i compiti e mi trovai a pensare, nella mia vita avevo avuto solo un'amica che era morta ed un fidanzato ipocrita e arrogante. Adesso volevo cambiare vita avere amici di cui fidarmi e magari un ragazzo che pensi a me e accetti la mia dolce bambina.