L'uomo

30 4 0
                                    

- La creatura che ti ha attaccato... era umanoide e biancastra? - ipotizzò.
- J-ja! - balbettó l'uomo.
- Mhm. Affermi di essere un umano? - avanzò sospettosa verso di lui.
- Mhm...? Certamente! - rispose, un po' stizzito perché la donna stava solo sprecando tempo con quella specie di interrogatorio.
Ella abbassò la pistola.
Gli fece cenno di avvicinarsi. E Christoffer si avvicinò.
Era un uomo dai capelli biondi e raccolti in un man bun che bene si intonavano alla belle chiara, anche se in quel momento era pallida come un lenzuolo. Gli occhi dal taglio severo, insieme alla barba corta, gli davano l'aria d'un dio nordico.
Era almeno due volte la donna in altezza e robustezza, e ciò la metteva a disagio. Bhe, in realtà era lei a esser piuttosto minuta d'altezza.
- E tu chi sei? - domandò Christoffer, acquistando sempre più sicurezza in se stesso. O forse era per finta, chissà.
- Questo non ti è dato saperlo. - rispose secca. Prese a camminare, tagliando fuori l'uomo dalla sua attenzione.
- Warten sie! Non andare via così! - la raggiunse per camminare al suo fianco.
- Che cosa ci fai qui? - chiese la donna seria, senza degnarlo d'uno sguardo.
- Vivo qui vicino, fuori dal bosco... spesso passeggio di notte.
Stavo seguendo il sentiero, quando quella... Cosa mi ha attaccato. Sono riuscito a scappare a stento, ma ho perso la strada. - sospiró egli, sia do dolore che di disperazione.
- Come hai fatto a sfuggire a quella... bestia? -.
Christoff non rispose.
Si impietrí sul posto, osservando con puntigliosa attenzione ogni ombra e figura che stava attorno a loro.
Un rumore sospetto mise in guardia i due.
" L'ha sentito prima di me... interessante. " pensò ella, agguantando con più fermezza la pistola.
- È qui... - sibiló la donna. Passò all'uomo un coltello per permettergli di difendersi.
- FATTI AVANTI, BESTIA. QUESTO È UN ORDINE DIVINO! - nel gridare quelle parole, i suoi occhi assunsero un colore argenteo e luminoso.
In un batter d'occhio, le si avventó addosso una creatura spaventosa.
Biancastra, umanoide, aveva artigli enormi e lunghi, gli occhi bianchi e delle fauci terrorizzanti.
La donna se lo scrolló subito di dosso. Gli puntò contro la pistola. Nel bosco echeggió sonoro lo sparo.
La creatura schivó il colpo e si gettò nuovamente sulla donna, stavolta ferendola gravemente.
Ella tentava di liberarsi in tutti i modi, ma The Rake era come inchiodato al suo corpo, straziandolo con gli artigli e coi denti. Lo calció, ma fu inutile.
Aveva sottovalutato il suo avversario e adesso sarebbe morta a causa d'un suo stupido errore.
La bestia la bloccò per il collo. Spalancó le fauci... stava per morderla mortalmente quando si immobilizzó.
Gli occhi esanimi della bestia osservavano quelli luminosi della donna, che teneva la bocca serrata.
Iniziò a colar sangue dalla sua bocca e poi dalla testa. Il mostro cadde di lato, morto.
Silenzio.
Il vento prese a ululare lugubre tra gli alberi mentre gli uccelli volavano via, spaventati dallo scontro brevissimo che si era appena consumato.
La donna si alzò, barcollando di poco da un lato all'altro. Non era abituata a sentirsi debole, da tempo non perdeva sangue a causa d'una ferita.
Christoffer era davanti a lei, sporco di sangue. Aveva uno sguardo truce, guardando prima la creatura e poi la donna.
- Heh, geht zum teufel...
Tu stai bene? - le domandò porgendole la mano.
Ella guardò la testa del mostro deceduto: aveva una lama conficcata nel capo.
- Sì. - rispose semplicemente.
- Bravo, ti facevo più codard- ghh... - soffocò un lamento, mettendo una mano al fianco. Il mantello, in quel punto, era strappato e macchiato di rosso scuro.
- Con permesso... - Christoffer non esitò a prenderla a mo' di sposa.
Lei ne fu infastidita, ma lui subito la zittí.
- Calma, ti porto a casa mia. Così ti posso aiutare. L'ospedale è troppo lontano, finiresti col morire dissanguata. - sorrise.
" Umani... " era seccata, ma lo lasciò fare: il suo "sesto senso" le diceva che si poteva fidare di quell'uomo. Annuì stancamente.
" Stupida me... aiutata da un umano. Che questo non si ripeta più. " teneva gli occhi socchiusi, respirando lentamente per riacquistare le forze. La luce della Luna, questa volta, non l'avrebbe aiutata a rigenerarsi.
" Mi dispiace per lui, però... si sta cacciando in un mare di guai. ".
Ella sospirò, trattenendo un piccolo gemito di dolore.
L'ultima cosa che vide furono gli occhi di Christoffer che scrutavano nel buio con l'aiuto della torcia poggiato sul ventre della donna, prima di collassare tra le sue braccia, esangue e stremata.

For Justice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora