Il cane

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Nella camera entrò un cane: un grandissimo e bellissimo Husky siberiano, bianco e nero e dagli occhi cristallini.
- Hey, Lächeln! - l'uomo accarezzò la testa del cane che abbaió e scodinzoló, felice. Era troppo grosso per essere un Husky.
- "Lächeln"? - la donna guardò il cane... in cagnesco. Qualcosa non la convinceva; sentiva che quel cane aveva un qualcosa di sbagliato.
- Significa "sorriso", è il mio cane. L'ho trovato otto mesi fa in questo bosco, sporco di sangue.
Gli voglio un gran bene e credo che me ne voglia anche lui. - Hunter notò che gli occhi di lui erano stranamente vitrei mentre coccolava il cane.
- Sorriso... cane... Husky...
Come si comporta con te? - gli domandò, tenendosi alla larga dalla muso di Lächeln che cercava un po' d'affetto.
- Come ogni altro cane: gioca, mangia, dorme... in cambio vuole solo che io sparga la parola. - il tono era senza emozioni, senza amore o affetto. La donna si allarmó: il suo istinto aveva già riconosciuto il pericolo.
Ma non volle insospettire il cane: se era senziente e avesse capito il suo piano, tutto sarebbe andato in malora.
- Mhm... - Hunter, che ancora teneva sulle gambe le varie schede, si mise a cercare una in particolare. Anche Christoffer ne prese alcune; lo sguardo tornò vivo e luccicante.
- Ma che cosa sono...? - guardava interessato ma disgustato le varie foto. Leggeva tanti "eliminato".
- Bloody Painter... Mr. Widemouth... Candy Pop...
Ma chi sono? - gli vennero i brividi a vederne alcuni.
L'albina trovò la scheda che stava cercando.
- Sono creature immonde... schifosissime... che uccidono senza una cazzo di ragione... - ringhió di disprezzo. Lanciò un'occhiataccia al cane che la osservava con serietà. Non scodinzolava più.
Ella si mise a leggere le informazioni sul conto di " Smile.jpg ", e più leggeva la scheda, meno capiva.
" Se è un file di origine sconosciuta, come fa ad avere una forma materiale? " questo era il dilemma.
- Portami i miei vestiti e attrezzature, per favore. Mi sento a disagio non averle con me. - quasi gli ordinò forte, non distogliendo lo sguardo dal foglio.
- Ehm, va bene... torno subito. - Christoffer se ne andò dalla stanza senza farsi troppe domande.
" Credo di aver capito... la sua forma materiale è un'illusione. Ma perché assumerla? ".
Lächeln la osservava: gli occhi brillavano di ferocia animale. Parevano minacciarla di morte, e probabilmente era così.
" Non c'è tempo da perdere... ".
Christoffer tornò con in mano la roba della donna e gliela pose ai piedi del letto.
- Ti lascio alla tua privacy. Se ti serve una mano, chiamami pure. - fece un cenno al cane di uscire dalla stanza, ma non volle smuoversi dal suo posto.
- Non preoccuparti, può rimanere. - gli disse, mettendo al loro posto le scartoffie e prendendo la canotta grigia.
- Va bene. - dicendo ciò, l'uomo uscì dalla stanza e chiuse la porta.
Hunter si vestì velocemente, sotto lo sguardo attento del canide, tra qualche gemito soffocato perché intorpidita ancora dalle medicine.
Prese la pistola e la caricó.
Lächeln si mise sulle quattro zampe, arruffando il pelo e ringhiando contro di lei.
Gli diede uno sguardo gelido e superbo.
- Hai capito le mie intenzioni, eh, bestia? - sparò dei colpi, ma l'animale non si ferí. Sembrò "glitchare".
Lächeln si tramutó in un qualcosa di grottesco, dal pelo rosso e nero e dagli occhi di brace.
- Cosa credi di fare, angelo? - ringhiava e ringhiava contro la donna, con la pistola alta che seguiva i movimenti lenti della creatura.
- Che vuoi dall'umano, bestia? Rispondi. - gli ordinò avanzando d'un passo.
- Devo nutrirmi della sua agonia, sciocca. È tutto ciò che mi interessa. - la voce era profonda e inumana, cambiando toni come un programma audio.
- Ma credo che dovrò prima nutrirmi di te... - spalancó le fauci. La gola era un tunnel buio e viscido senza fine.
Hunter sparò degli altri colpi dentro la bocca del mostro, ma non gli fecero nulla.
" Impossibile! " si stupí ella, ma non si lasciò per vinta. Era una donna che non demordeva mai.
Con un salto, gli salì in groppa e lo afferrò per le orecchie rosse e afflosciate.
- Scendi immediatamente, angelo! - Smile.dog si agitava come un toro imbufalito, sbattendo le zampe e la coda contro tutto e tutti.
I mobili si rompevano e i muri si sporcavano di zampate.
La donna prese dalla cintura una fialetta di liquido bluastro, tentò di arrivare alle fauci della bestia senza esser inghiottita per intero e versare il contenuto giù per la sua gola.
- È inutile avvelenarmi! Non posso essere ucciso! - ringhió ed esclamò trionfante.
- Sicuro? - Christoffer era davanti al muso della bestia, tenendo salda tra le mani una revolver.
Sparò tutti e cinque i colpi nel bel mezzo della fronte della bestia.
- Stupido, credi che questo possa... possa... p-possa- - Smile.dog parlava come un cd che si ripeteva, rotto. La voce si sdoppiava, si distorceva.
Hunter si affrettò a scendere giù dal mostro.
Quest'ultimo si mise a gridare, ululare, blaterare lettere a casaccio nella disperazione totale mentre la sua figura glitchava.
- GAB&@*!GSJJAG £^@€!;IW7WI9QNAKAP8Jhaua&@_!€GRRRRRHAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! - la bestia sparì nel nulla, lasciando vibrare nell'aria il suo ultimo urlo.
I due rimasero immobili, senza proferir parola.
- La mia agonia, eh? Stachel... - Christoffer buttò la revolver per terra e si mise sul letto.
Hunter rimaneva in silenzio ad osservarlo, aspettandosi una qualche spiegazione.
- Immagino che sia per ciò che mi è successo qualche tempo fa. - sospirò.
- Che genere di trauma hai vissuto? -.
Christoffer la guardò negli occhi: quanta tristezza e dolore erano racchiusi in quelle iridi nuvolose come un cielo invernale.
- Hai mai visto un campo di guerra? -.

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