La speranza

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Hunter camminava a passo svelto lungo il percorso che Ticci Toby le aveva indicato; non aveva mai preso un'altra strada. Più andava avanti, più il cielo si ombrava e si sfumava con i nuvoloni scuri che riflettevano i suoi occhi colmi di preoccupazione.
" È qui. ".
Tutto ciò era l'effetto dei poteri di Slenderman, il suo obiettivo. Stava giocando con la sua concezione del tempo per confonderla.
Continuava a guardarsi intorno, facendo attenzione ad ogni cosa che si muoveva o che fiatava.
Mentre camminava, si sentiva continuamente osservata. Infatti, per difendersi eventualmente, teneva la mano sulla pistola che portava in cinta.
Si sentivano schiamazzi e beffe. L'ambiente intorno a lei si stava incupendo sempre più.
L'aria era pesante da respirare: era satura dell'onore delle bestie.
- Corri, cacciatrice, corri! Prima che il tuo cane venga ucciso! - alcuni dissero con voci che erano quasi distorte all'udito.
Le si fermò il cuore in petto a quel avviso. Si immobilizzò.
Aveva realizzato: era una trappola. Ma ormai non poteva più tirarsi indietro.
- Non lo avrete... MAAAIIII!!! - una luce abbagliante avvolse il corpo della donna irconda.
Gli occhi grigi spiritati e luminosi e accecati dall'odio non erano nulla in confronto alle zanne lunghe ed appuntite e gli artigli d'acciaio ultra affilati.
Le voci si zittirono e vari passi presero a correre via di lì, verso il centro della foresta.
L'angelo scalò come un felino un grosso albero e da lì prese a balzare di albero in albero, gridando il nome di Helfer.
Qualcosa era scattato in lei.
L'istinto le diceva che avrebbe perso il controllo se fosse andata avanti così, ma a lei non importava. Non le interessava più nulla, solo il suo aiutante.
- Uhm...? - l'uomo si riprese, frastornato e con la mente a soqquadro, al suono delle grida disperate.
- H-hunter...?! HUNTER!!! - si alzò in piedi. Tutta la forza che aveva perso gli era ritornata tutt'inseme, e si sestiva più forte d'un leone.
L'adrenalina aveva soppresso la fatica.
Hunter, sentendo la voce di Helfer, si fiondò verso la fonte e dall'alto d'un albero si buttò su di lui e lo abbracció.
Caddero a terra, stretti insieme in un forte abbraccio.
- Perdonami... non ti lascerò più.
Volevo solo proteggerti. - calde lacrime rigavano il volto scuro dell'angelo. Tremava come una foglia al vento.
Helfer strinse le braccia attorno al corpo della donna e poggió la fronte su quella della collega.
- Mai più separati. - le sorrise amorevolmente per poi darle un bacio sulla fronte.
Hunter era come assecondata da sentimenti che mai prima d'ora aveva provato: era nella completa armonia. Si crogiolava in quei sentimenti che le davano gioia al cuore.
- Non dobbiamo più lavorare per la Fondazione...
Abbandoniamola. Possiamo sparire per sempre ed infischiarcene del mondo. Abbiamo fatto il nostro lavoro, ora tocca agli altri difendersi una buona volta. - dava voce al suo primo sogno, il primo desiderio che lei avesse mai avuto.
Helfer mai poté ammirare un tale sguardo, uno sguardo umano e non mistico e lontano dal mondo umano.
- Andiamo via, allora... - le prese le mani. L'altra sorrise felice.
Ma quell'incantevole momento fu spezzato dalle bestie.
Almeno 20 figure mascherate e/o incappucciate li accerchiavano. Tre di loro si fecero avanti, col più piccolo dinanzi.
- Hehe! Quanto t-tempo è passato, eh an-angioletto? - sghignazzó Ticci Toby, mettendo le mani ai fianchi con aria arrogante.
All'unisono gli altri due gli diedero un pugno in testa.
- Taci, idiota. - disse quello dalla maschera bianca e nera.
- E smettila di fare il cretino. - disse l'altro col passamontagna.
" L'uomo col camice... è sua la voce! " realizzò Helfer sbarrando gli occhi.
Quello in passamontagna si accorse dell'espressione stupita del biondo.
- Dovresti ringraziarci.
È grazie a noi se siete qui. - gli rispose, rivolgendosi anche a Hunter.
" Masky e Hoodie... cazzo, qui non si sta mettendo affatto bene. " constatò irritata.
I due indietreggiarono di poco, Hunter si teneva pronta con la pistola. Era sempre pronta ad azzannare qualcuno. 
- Siete in trappola, cacciatori. - Hoodie si avvicinò a loro con un pugnale nascosto nella manica.
- E no- -
- E NON U-USCIRETE VIVI D-DA QUI! - gridò euforico il ragazzo dagli occhiali arancioni.
- Puoi non rompere il cazzo una volta tanto?! - si arrabbiò Masky.
Hunter si mise una mano in fronte.
" Dimenticavo che è il più svitato dei proxy. ".
- Mi dispiace per questa stupida scenata. - una voce ultraterrena,  metallica e graffiante risuonó per la foresta.
- Nein... nicht er... - mormorò impanicato Helfer, che sbiancó nel vedere l'altissima figura dell'Operatore, colui che aveva preso suo fratello.

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