Heler riaprí gli occhi. Il suo intero corpo fremeva dal dolore e nella sua testa c'era solo una gran confusione.
Era legato ad un palo, tutte le sue articolazioni erano bloccate. La sua bocca eda tappata da una corda.
" Dove sono...? E... DOV'È HUNTER?! " si guardò attorno freneticamente: era in una stanza larga e malandata, dall'intonaco cadente ed ammuffuto e dai pavimenti sporchi da chissà che cosa.
" Perché? Perché tutto ciò... ? Cos'ho fatto per meritarmi una vita così? Non voglio morire in questo modo... non posso... non senza aver detto almeno addio ad Hunter... " lo sguardo sofferente dell'uomo contemplava il pentimento, il dolore e l'angoscia di una realizzazione: per tutta la sua esistenza, aveva solo tolto vite. E ora tutto gli si stava ritorcendo contro.
- Sei sveglio. - parlò Masky mentre si avvicinava a lui con una spranga di ferro. Dal tono, era ben più che adirato.
- Avuto qualche incubo? Spero di sì. - gli diede sprangata alla caviglia, quasi spezzandola.
L'uomo volle gridare, ma non poteva. La prima lacrima scese. Il suo corpo voleva esprimere tutto il suo atroce dolore.
- Sai il male che tu e quella puttana della tua amica ci avete fatto? Lo sai? NO! - lo colpì nuovamente, ma stavolta al torace che gli fece mancare il respiro.
Era furioso con Helfer, con Hunter, col mondo intero.
- Credete di far del bene... ma non è così! Noi siamo semplicemente diversi da voi che vi considerate "sani di mente".
IN QUESTO MONDO NESSUNO È SANO DI MENTE! - altre violente sprangate fecero a pezzi il corpo del cacciatore che era già malconcio e quasi ridotto in poltiglia.
- Non sei un salvatore. Né tu né lei... se lo foste stati, allora non ci avreste dato questo finale. - lo denigrava per pestargli la psiche ormai ridotta a un mucchio di vetri rotti che un tempo formavano il bellissimo specchio del suo animo.
Le lacrime scendevano abbondanti sul viso pallido e livido mentre tremava e supplicava il Signore di salvarlo.
Voleva un nuovo inizio. Una nuova vita. Un briciolo di speranza e di pietà.
- Oh, che fai? Piangi? SEI PATETICO! - lo colpì alla testa con forza. Dalla spranga colava un po' di sangue.
- Solo ora ti penti di tutto, eh? Ti penti quando sei solo, indifeso, con uno sputo di vita.
È brutto essere quello morente, non è vero? - Masky alzò in aria la spranga per dare a Helfer il colpo di grazia, le braccia gli furono bloccate da qualcuno.
- Non... lo... toccare. - una voce surreale parlò alle sue spalle.
Il proxy non ebbe nemmeno il tempo di ribattere che il suo corpo fu tranciato in due da dalle possenti ali di metallo. Morì all'istante. Il sangue schizzò ovunque come una bomba di pittura.
Helfer teneva lo sguardo basso, confuso ed intontito dall'ultima botta ricevuta.
Una mano scura si pose sulla sua spalla ed un'altra alzò il suo mento.
Gli occhi stanchi e spenti dell'umano incontrarono quelli candidi e brillanti dell'angelo.
Lei sorrise con dolcezza, facendo gocciolare a terra alcuni schizzi di sangue che aveva sulle guancie.
- Sei al sicuro, ora. Ci sono io a proteggerti. - lo liberò dalle corde per poi prenderlo a sé come avrebbe fatto una madre per confortare il proprio figlio.
La pelle le era fredda come il ghiaccio e la sua figura era leggermente illuminata da una luce chiara e mistica.
- H-hunter? - il povero aiutante continuava a lacrimare senza volerlo, sbattendo più e più volte le ciglia. Non ci poteva credere.
Era lì, viva e vegeta. Col torso segnato dalle ferite lasciate dallo Slenderman.
- Sì, sono io. E mai ti lascerò andare. - la sua voce era dolce ed armoniosa. Ora sì che era un angelo.
- Credevo f-fossi... m-morta... - il pianto gli mozzava le parole in gola.
- Shhh... - gli accarezzó amorevolmente la schiena per calmarlo.
Si guardarono negli occhi: potevano leggere l'amore incondizionato l'uno nelle pupille dell'altra.
Hunter lo strinse ancor di più a sé proteggendolo con le ali, come se racchiusi in un baccello metallico.
Si abbracciarono.
Ma poi Helfer appoggiò una mano sulla guancia della donna e avvicinò il viso al suo. Le loro labbra si unirono.
Fu così casto e leggero quel bacio.
In quel momento, il cuore divino e celeste di Hunter provò l'emozione più umana e terrena che possa esistere: l'amore.
Si staccarono ma si tennero le mani.
Insieme uscirono dalla stanza. Il corridoio seguente era sporco di sangue e c'erano cadaveri praticamente ovunque. Era uno scenario macabro.
Continuarono a camminare senza prestare attenzione a ciò che era successo intorno a loro.
Uscirono dal posto: erano nel bosco.
Il vento soffiava, il Sole filtrava tra le foglie degli alberi. Ah, poveri alberi... avevano assistito a chissà quanti orrori in una a notte sola.
- Stringimi forte. - gli ordinò ella.
Helfer la abbracció con forza. L'angelo aprì bene le ali e in un secondo spiccó il volo.
Da quel momento in poi non si divisero mai più e mai più furono visti dal resto del mondo.
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For Justice
ActionIl mondo ormai è caduto in un oblio oscuro. Creature immonde lo distruggono, uccidendo ogni giorno migliaia di umani. Ma non tutto è perduto. Un angelo è sceso dai Cieli per salvare l'umanità da queste "bestie". Lei e la sua pistola sconfiggeranno...