«Controllate i vari angoli, prendete fino all'ultima soldo nella tasca di questi figli di puttana!» gridò il rapinatore che doveva essere il "leader" di quel gruppo di pazzi che terrorizzava tutti nel negozio, Louis compreso.
Passi, grida, pianti, oggetti a terra, giochi frantumati, vetro che penetrava il tessuto delicato degli uomoni, dentro la pelle, la paura che si insediava fin dentro le ossa, un filo sottilissimo tra vita e morte, che Louis vide davanti a sè non appena uno dei ladri sconosciuti gli comparve davanti e gli puntò una pistola contro, intimandogli di dargli i soldi.
Il ragazzo annuì tremante e prese il portafoglio dalla tasca, aprendolo cercando di non farlo cadere a terra ed estraendo i quindici dollari al suo interno, per poi allungare una mano verso l'uomo che afferrò i soldi e li contò, per poi puntare nuovamente lo sguardo su di lui, seguito dalla pistola premuta sulla sua tempia.
«Solo questi, bastardo? Tira fuori la carta di credito.» lo incitò, battendo piano la pistola contro i suoi capelli. Louis spalancò gli occhi e aprì la bocca per spiegare che no, suo padre non gli aveva dato una carta di credito; anzi, Mark gli dava di rado qualche spicciolo. Ma nulla. Non riuscì a parlare, terrorizzato dal momento.
«Fai resistenza? Bene, vuol dire che lo prenderò con la forza.» sussurrò al suo orecchio l'uomo, per poi ridacchiare con tono glaciale che fece rabbrividire Louis, e alzare la pistola puntandola sulla sua fronte.
Harry strinse i pugni. Nessuno doveva toccare Louis, nessuno. E nonostante i rimproveri che avrebbe ricevuto sicuramente, nonostante volesse morto quel ragazzo- beh, no, non voleva che morisse.
«Non lo toccherai, chiaro, stronzo?» sibilò, prima di circondare il corpo di Louis con le proprie ali nere e nuovamente ricche di ferite e stringere la presa su di lui, un momento prima che il proiettile lo colpisse. Quest'ultimo rimbalzò contro una sua ala e finì a terra, sotto lo sguardo confuso del rapinatore.
Ah già, quello non poteva vederlo. Come tutti, oltretutto.
L'uomo ricaricò e sparò; ma nulla. Il secondo proiettile fece la fine del primo. Harry ghignò strafottente e soddisfatto, per poi staccare una penna nera dalle sue ali e volare dietro al rapinatore, incastrando questa nella sua pelle. Il punto ferito cominciò a sanguinare e l'uomo cadde a terra, occhi sbarrati, nessun segno di vita.
Harry annuì a sè stesso, fiero della sua impresa, per poi inginocchiarsi davanti a Louis che fissava il vuoto stupito, non riuscendo a vedere il demone in ginocchio davanti a lui.
«Non so cosa diavolo ho appena fatto per salvarti la vita, quando pochi anni fa credevo di volerti uccidere. Ma come si può uccidere un angelo?» chiese retoricamente, Harry, allungando una mano verso Louis e fermandosi ad un centimentro dalla sua guancia, prima di accarezzarla.
Deglutì e si sentì in trappola non appena gli occhi di Louis incontrarono i suoi. Probabilmente il ragazzo, ancora traumatizzato, guardava qualcosa dietro di lui, perché era impossibile che fosse riuscito a vederlo.
«Sapevo di avere ragione. Sei qui anche ora, vero?» chiese in un sussurro l'umano poco dopo, accennando un sorriso e guardandosi intorno. Ed Harry avrebbe voluto tanto urlare, mostrarsi e dirgli "Hei, sono qui, sono sempre stato qui, accanto a te". Ma ovviamente quelli erano tutti sogni.
Pochi minuti dopo due poliziotti li raggiunsero, ed Harry si fece da parte come al solito, per lasciare che controllassero Louis, ed il cadavere a terra.
«Reese, guarda.» quasi gridò uno dei due, indicando la piuma sulla pelle dell'uomo ormai morto. Il poliziotto chiamato poco prima sgranò gli occhi e «Un altro caso di "Black Plume".» borbottò appuntando qualcosa sul libretto. Arrivò un altro agente che appena si accorse di Louis lo tirò su e lo aiutò ad uscire dal negozio. Ma, il ragazzo non era del tutto tranquillo, aveva un peso sullo stomaco.
Occhi verdi.
Li aveva visti, Louis, ne era sicuro.
Ali nere.
Spaventose ma bellissime e misteriose al tempo stesso.
Si voltò e trattenne uno sbuffo non appena si accorse di essere solo, o meglio, di non essere in sua compagnia. Harry ridacchiò all'espressione spaesata del ragazzo e lo seguì mettendo le mani nelle tasche dei jeans che ormai portava da anni, rigorosamente neri come la sua maglia, come le sue ali.
Neri come la sua anima. O forse no.
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Black Wings 》L.S.
FanfictionÈ bastata una notte, una sola notte per distruggere i suoi sogni. Una notte per far cessare l'esistenza di Harry Styles sulla terra. Ma non è ancora pronto per riposare in eterno in paradiso, il suo animo non è puro a tal punto da permettere alle al...