Louis si scostò e guardò il demone con sguardo fiero, «Quindi vorresti uccidermi, ma ricambi un bacio.» osservò, mettendo le mani sui fianchi. Harold storse la bocca e poggiò un dito sopra le proprie labbra tastandole e sospirando.
«Ora non parli più?» chiese Louis raccogliendo la piuma nera da terra e rigirandosela tra le mani oddervandola attentamente. Harry si sedette sul letto e si prese la testa tra le mani, senza dire o fare altro. Solo, rimase a fissare il pavimento.
Come aveva potuto mostrarsi forte inizialmente e poi rovinare tutto ricambiando uno stupido bacio che manco voleva?
«Okay, ora sta diventando imbarazzante.» osservò Louis, raccogliendo anche il coltello da terra e riponendolo nel secondo cassetto del comodino accanto alla piuma per poi chiuderlo a chiave. Si voltò e non vide nulla.
Sgranò gli occhi e si portò una mano alla bocca, «Harry? No, non ci credo. Perché?» diede un colpo alla lampada facendola cadere a terra, «Perché cazzo scappi sempre?» gridò, «Mostrati, per favore!» pregò sedendosi ai piedi del letto, «Per favore, voglio solo parlare, possiamo andare dove vuoi ma ti prego parlami.» continuò portando le braccia intorno alle ginocchia e poggiando la testa fra queste scoppiando a piangere.
Stava crollando, e come biasimarlo? Possibile che dopo diciassette anni di pura tranquillità dovesse entrare nella sua vita un assassino irreale, un demone? E perchè tutto d'un tratto non pensava più alla sua migliore amica ma solo a riuscire a rivedere quello strano essere che l'aveva uccisa? La ragazza che conosceva da diciassette anni era meno importante di un demone? Alzò lo sguardo e sobbalzò nel ritrovarsi accanto ad un lago e non più in camera sua. Si alzò tremante con le lacrime a colargli lungo le guance e si guardò intorno, «Sei qui?» sussurrò per poi sporgersi vero il lago e notare una figura riflessa accanto a sé. Si voltò e tirò un sospiro di sollievo.
«Harry.» mormorò avvicinandosi. Il demone scosse la testa e fece due passi indietro, «Io parlo, tu ascolti.» ordinò, e appena Louis annuì, prese un respiro.
«Non mi sarei dovuto mostrare, ma non l'ho voluto io, o forse in parte, ma l'hai voluto tu per primo. Ci vedemmo undici anni fa, per la prima volta, il giorno del funerale di tuo padre. Credo sia stato il giorno migliore della mia vita, vedere l'uomo che mi ha trasformato in questo,» si indicò, «morto e sepolto mi ha portato gioia, fino a quando voltandomi non ho visto un bambino rannicchiato contro il muro dalla parte opposta dell'entrata della chiesa. Mi sono avvicinato mentre Jackie, l'angelo custode di tuo padre lo portava via accompagnata da Niall, e ti ho sfiorato la spalla. Ti sei voltato di scatto e-»
«E ho visto due bellissime ali nere, grandi e forti, un ragazzo riccio che mi ha sorriso dicendomi "Non merita le tue lacrime, hai un viso troppo bello per rovinarlo con quell'acqua salta inutile" e poco dopo è sparito. L'ho cercato per anni fra la gente ma non l'ho mai visto, fino a quando una sera non mi è apparso davanti, e quello che pensavo essere stato frutto della mia immaginazione è divenuto realtà.»
Harry annuì e guardò il cielo, «Nessuno ha mai sospettato nulla del nostro primo incontro, o almeno spero. Ma Dio sa sempre tutto, quel gran figlio di puttana, e allora mi chiedo, perchè dopo sei anni sono ancora qui con te?» riprese Harry dopo essere stato interrotto da Louis.
Quest'ultimo alzò le spalle e strappò un filo d'erba, «Che ti abbia dato una seconda possibilità?» chiese dubbioso, «Dio perdona tutto, no?»
Il demone rise e scosse la testa, «Dio perdona fino ad un certo punto, dopodichè finisci negli Inferi a scontare pena dopo pena, sotto tortura.» spiegò guardandosi le mani, «Ma dopo tutti gli omicidi, le bestemmie e i saccheggi dovrei essere a servire Lucifero, non qui a parlare con il mio protetto.»
Louis lo guardò, «Credevo che Niall fosse il mio angelo custode.» disse confuso.
«Lo è, io sono una specie di aggiunta. Lui mi insegna a diventare un bravo angioletto, per riuscire a trovare la pace e salire in Paradiso.»
Louis aggrottò le soppracciglia, per poi indicarlo, «Mi lascerai?» chiese per poi schiarirsi la voce e «Intendo, te ne andrai?» correggersi.
«Me ne andrò in ogni caso: sia per essermi mostrato a te e sia per aver trovato la pace, anche se non credo succederà.» disse Harry facendosi pensieroso, e guardando il riflesso della luna contro l'acqua del lago.
Louis si avvicinò timoroso e poggiò la testa sulla sua spalla, strizzando gli occhi temendo una reazione sbagliata, cosa che non accadde. Sentì solo un ala avvolgerlo e sorrise rassicurato.
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Black Wings 》L.S.
FanfictionÈ bastata una notte, una sola notte per distruggere i suoi sogni. Una notte per far cessare l'esistenza di Harry Styles sulla terra. Ma non è ancora pronto per riposare in eterno in paradiso, il suo animo non è puro a tal punto da permettere alle al...