08. Shit

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«Pensi davvero che potrei ucciderti?» chiese Harry, sorpreso, e l'espressione terrorizzata di Louis gli fece capire che sì, lo pensava veramente. Rise, rise per non piangere, perchè non poteva, un demone non piange, un demone non è debole, solo i deboli piangono.

«Eccone un altro che giudica senza conoscere. Sei uguale a tutti gli altri, Louis. Un maledetto ipocrita.» lo accusò poi, puntandogli un dito contro ma ritirandolo subito dopo, per paura che Louis lo toccasse. Non voleva vedere la pelle del ragazzo diventare nera, nonostante questo non fosse ancora successo con lui.

«Senti, compari in camera mia, hai delle ali nere, fai tutti quei discorsi che mettono ansia e paura, con voce bassa e roca. Cosa dovrei pensare? Che tu sia un dolce panda coccoloso è fuori discussione, no?» parlò Louis, tenendo un tono di voce basso per evitare di attirare l'attenzione di sua madre e del patrigno; o di qualcuna delle sue sorelle.

Harry inarcò un soppracciglio, sorpreso dalla presa di posizione di Louis, che fino a quel momento non aveva fatto altro se non restare in silenzio o mormorare qualcosa, tremante di paura. Sospirò e «Cosa dovrei fare? Se non ti facessi paura, forse ora saresti appiccicato a me e mi leccheresti la faccia.»

Louis sgranò gli occhi e arrossì vigorosamente.

«Insomma, l'hai fatto con Stan due anni fa e non puoi farlo con me, che sono molto più bello di lui?» continuò Harry, ammiccando senza neanche rendersi conto di dove stava andando a parare il discorso. Ma per lui era sempre stato così: non dava mai molta importanza a ciò che diceva, piuttosto, si rendeva conto poco dopo del grande errore commesso.

Louis spalancò per la milionesima volta la bocca e balbettò parole sconnesse, «T-tu...oh merda, hai assistito alla mia prima scopata?» chiese scioccato arrossendo come mai in vita sua, pensando tra sè e sè all'imbarazzo provato quando si era tirato indietro con Stan. Sperava che il demone non avesse visto pure quello.

Harry mise il broncio e «Purtroppo no, Niall disse che era una cosa troppo intima e che non era importante assistere a "un atto fra due esseri umani dotati dello stesso organo genitale che il Signore gli ha gentilmente concesso, permettendogli di farne uso a proprio piacimento" e altre cazzate da angelo custode perfettino quale è. Ma, a me non fr-»

«Per tutti i Santi del Paradiso!» sentì gridare Harry. Si voltò e sbuffò nel vedere un Niall sconvolto che spostava lo sguardo fra lui e Louis, spalancando lentamente occhi e bocca, man mano che capiva la gravità della situazione.

E sì, Niall Horan era dolce, paziente e mille altri aggettivi da angelo custode perfetto, come sottolineato poco prima da Harry, ma certe cose, come il trasgredire le regole create dal Signore, non poteva sopportarle.

«Come ti viene in mente di mostrarti al nostro protetto, Harold Edward Styles? Non ci è permesso, lo sai! E non guardarti le unghie come se quelle fossero più interessanti di me!»

Harry alzò per un secondo lo sguardo, «Ma lo sono.»

«Ringrazia il fatto che Dio non mi ha creato demone, o a quest'ora saresti- bene, bene James, calmati- pace, armonia, pace, armonia, cori angelici, Paradiso. Sì, ci sono.» concluse l'angelo, prendendo diversi respiri e voltandosi poi verso Louis, che continuava a guardare alla destra e alla sinistra di Harry alla ricerca della persona con cui il demone sembrava parlare poco prima.

Ma, ovviamente per non si sa bene quale motivo, Niall non era visibile dinanzi a Louis, ma solo Harry, che si voltò verso l'umano e «Il tuo angelo custode mi sta facendo il cazzettone per essermi mostrato. Puoi (nonostante tu non lo veda), spiegargli che non è stata una cosa volontaria, ma che è successo e basta? Mi sta annoiando con tutto questo "pace e amore", mi ricorda quella tua amica hippie.»

«E-Eleanor?» balbettò Louis, assottigliando gli occhi per riuscire ad individuare il suo angelo custode, senza riuscirci, e cominciando a credere di essere impazzito.

«Sì, quella tutta boccoli e sorrisini accompagnati da "Ciao tesoruccio" più finti dei capelli di Niall. E ora che si fa?» disse Harry, guardando l'angelo che, rosso in viso tentava di calmarsi.

«Che è successo?» chiese Niall, respirando profondamente.

«Non so come, io non volevo mostrarmi, ma lui-» cominciò a spiegare il demone, indicando Louis che si dava cuscinate in faccia cercando di far scomparire l'esaurimento che gli aveva avvolto la mente.

«Sei nel letame, Harry.» rispose pacato come sempre l'angioletto.


Ebbene si! SONO VIVAAAA!
Ho avuto mille cose da fare, tra cui, organizzare il mio compleanno e sclerare per Justin (l'ultimo impegno è qualcosa di VITALE) e quiiindi, sono tornata con questo capitolo disagiato che mi ha disagiatamente fatto ridere. Niall nelle vesti di angelo mi farà morire, I know.

Ora mi dileguo ad aggiornare più capitoli possibili, dato che sono al pc yayyy

Black Wings 》L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora