19. Love will remember

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«Mamma! Sono tornato. Lottie? Pesti?» chiamò Louis, appena tornato a casa da scuola, «Mats?» gridò provando a richiamare il cagnolino, che non apparve correndo come al solito. Sbuffò ed andò in cucina trovando un biglietto che lo avvisava dell'assenza della famiglia a causa della gita delle gemelle. Vero, si era dimenticato. E Lottie era al corso di make up.

Si guardò intorno e «Harry? Non c'è nessuno, puoi mostrarti.» chiamò, sobbalzando appena sentì qualcosa sulla guancia e rilassandosi subito dopo in un sorriso.

«Ciao.» salutò senza abbandonare il sorriso e aspettando che il demone si mostrasse, cosa che fece poco dopo.

«Proprio te cercavo! Devo chiederti tremila cose e anche-»

«Veramente devo parlarti. È importante, Louis.» lo interruppe Harry, sedendosi accanto a lui e ritirando le ali. Il liscio lo scrutò attentamente e preoccupato e annuì distrattamente.

«Non so da dove iniziare. Dunque,» Harry si guardò le mani in pieno panico. Come diavolo si faceva un discorso del genere?

«Abbiamo passato dei bei-bellissimi momenti insieme e scusami se questo discorso farà cagare ma sono un demone e non ho mai provato questo per qualcuno quindi stammi a sentire e muto. Dicevo, con te ho provato cose che davo per inesistenti, e ti ringrazio. Ti ringrazio per la tua pazienza, per il tuo strano desiderio di rivedermi ogni volta, per il non averi odiato, per aver apprezzato il vero me stesso, per non essere scappato anche quando ho ucciso lei, per essere rimasto sempre. Io non so cosa mi sia successo, ma sento qualcosa che prima era differente, sento qualcosa di davvero incontrollabile, come un pezzo di carta che brucia lentamente e che non riesco a buttare via; lo tengo tra le mani e so che brucierà, ma non mi importa, non più. Sai che ho detto di voler andare all'Inferno in grande stile? Beh lo sto facendo, sto andando all'Inferno con la consapevolezza che durante la mia miserabile vita e morte ho provato almeno una volta quello che gli angeli chiamano amore. E devo ringraziarti Louis William Tomlinson, per esserti lasciato amare senza riserve, per avermi permesso di starti accanto. E sì, la cosa tra noi non è una relazione, come la chiamate voi, perché sarebbe troppo comune. Non é l'inizio o la fine di qualcosa. Siamo noi, e basta. Niente etichette, niente cazzate. Solo amore. E non avrei mai pensato di vivere abbastanza per diro a qualcuno, ma ti amo Louis. Ti amo per quanto un demone possa provare tale sentimento, e mi impegno per farlo nel modo migliore. Ho sbalzi di umore, sono spesso spinto da violenza, ma tu stai comunque fermo qui ad aspettarmi. Non so se sia sindrome di stoccolma o qualche cazzata simile. So solo che se ti avessi ucciso anni fa, avrei fatto l'errore peggiore della mia vita.»

Louis annuì commosso e si buttò tra le sue braccia sussurrando dei "Ti amo anche io, Har." che fecero si che il demone deglutisse più volte al solo pensiero di doverlo lasciare. Lo baciò un'ultima volta come per assicurarsi di ricordare il sapore delle labbra del ragazzo, per tenere sempre a mente la felicità, assaporata per poco. Non si trattenne oltre. Per Louis quella era una semplice confessione, per Harry un addio.

Quest'ultimo afferrò il viso del ragazzo e guardò per un secondo all'angolo della stanza in cui stava seduto Niall per poi gettare sugli occhi del liscio la polverina nera e concentrarsi su quella, facendo si che i propri occhi diventassero completamene neri per poi fissare le pupille dilatate di Louis e «Non ricorderai niente di tutto questo. Black Plume in realtà è un serial killer che usa piume imbevute nel veleno creato in un dipartimento a sud della città, verrà catturato e non devi averne paura. Io non esisto, tutte le cose che ho detto non sono state pronunciate, io non mi sono mostrato e quel giorno al negozio, un gioco caduto per sbaglio ha deviato il proiettile del rapinatore. Ruby ti manca tanto ma non soffri perché hai imparato a gestire il dolore. Troverai una persona adatta a te, ti innamorerai e vivrai per sempre con lei, felice e libero.» disse tutto d'un fiato il demone, per poi sbattere le palpebre e osservare Louis che da imbambolato diventava cosciente ed apriva il frigo per cercare qualcosa da mettere sotto i denti.

Harry lo guardava, Louis non lo vedeva.










Io sono cogliona e scrivo alle due di notte per poi piangere e boh uccidetemi. Solo...apprezzate questo enorme sforzo mentale. Qualcuno che ha pianto like me?

Black Wings 》L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora