07. Silence

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Appena Harry vide Louis calmarsi, tolse la mano dalla sua bocca e gli intimò di fare silenzio, sospirando appena. Non sapeva come era stato possibile, ma si era mostrato. Per la prima volta dopo anni, una persona era riuscita a vederlo.

Solitamente, una polverina particolare ricopriva gli angeli, era dorata, una sorta di aura. Per lui, demone, era una polvere nera, e farla sparire era ancora più difficile, essendo più freddo e distaccato dalle persone o dai suoi simili.

Eppure, gli era bastato un intenso sguardo con Louis e tutto era andato a finire male. Dannazione.

«Ora respira, ho bisogno che tu stia calmo. Non costringermi ad ucciderti.» sussurrò Harry, ripiegando le ali nere dietro la schiena e osservano un Louis che, tremante, si sedette sul letto e respirò profondamente per alcuni minuti, prima di riuscire a sollevare nuovamente lo sguardo su di lui e mormorare un timido «Cosa sei?»

Harry si morse il labbro non sapendo cosa rispondere. Non poteva dire di essere un demone sotto la custodia di un angelo custode (al momento non presente), di averlo salvato quella sera dopo la tentata rapina al negozio. Non poteva assolutamente.

Ma cosa dire?

«T-ti prego rispondi. H-ho paura.» balbettò Louis,in preda al panico, fissando le ali ripiegate del demone cercando di trovare una qualche logica a ciò che stava succedendo. Probabilmente stava sognando. Sì, il troppo spavento gli aveva fatto sognare un coso nella sua stanza.

«Alcuni mi chiamano demone, altri mostro, per molti sono un assassino.» rispose pacato il demone.

Louis sgranò gli occhi e l'espressione impaurita di poco prima di intensificò.

«Io sono tutto questo.» continuò poi Harry, incrociando le braccia, «Ma tu considerami un angelo.» concluse poi, facendo scoppiare Louis in una risatina nervosa.

«Gli angeli non uccidono, non sono neri come te.» ribattè l'umano, indicando il demone che ghignò.

«Questo non puoi saperlo. Ciò che ti insegnano a scuola non sempre è giusto. Sai la storia di Lucifero, sei convinto che esistano solo il Paradiso e l'Inferno, ma in realtà c'è una parte di storia che in pochi conoscono.» spiegò Harry, compiendo piccoli passi ed avvicinandosi sempre di più all'umano, che indietreggiò fino a toccare il muro con la schiena, e tenere le gambe raccolte al petto, circondate dalle braccia.

«Io non sono un angelo.»

Louis aggrottò le soppracciglia facendosi pensieroso, «Sei un demone?»

Harry scosse la testa e si fermò ad un passo dal letto di Louis.

«Sono la via di mezzo. Sono un angelo dalle ali nere.» spiegò poi, portando indietro dei ciuffi ricci che gli caddero sulla fronte.

Louis non sembrò aver capito alcune parti del discorso, dato il suo concentrarsi sull'ansia che lo stava assalendo, ma annuì ugualmente, ed Harry si ritenne soddisfatto.

Non aveva detto tanto, ma il ragazzo sembrava aver afferrato il concetto, aver capito il giusto.

«Quindi sei qui per uccidermi?» chiese Louis, dopo un tempo che sembrò infinito. Harry annuì ma si fermò non appena vide Louis aprire la bocca per riuscire ad urlare. Gli mise una mano sulle labbra e spalancò gli occhi non appena si accorse del fatto che la pelle di Louis fosse ancora rosa pallido.

Non era diventata nera al suo tocco, come solitamente succedeva a tutto ciò che ilriccio sfiorava. Ritrasse la mano, spaventato a sua volta; e se la situazione non fosse stata tragica, Louis avrebbe riso nel vedere il demone fissare la propria mano, stupito, manco fosse la prima volta che la vedesse.

«Non voglio ucciderti.» pronunciò il demone, continuando a fissare la mano, come in trance.

Louis aggrottò le soppracciglia, cercando di ignorare lo strano movimento che fecero delle piume nere nel coprire una ferita sull'ala destra.

Schifoso e terrificante.

«E cosa vuoi da me?» chiese, fissando il pavimento, cercando di mantenere la calma. Ma no, non era per niente facile, date le circostanze.

«Cosa puoi darmi?» ribattè Harry, cercando di mostrarsi sicuro nonostante stesse morendo di paura a sua volta.

«Prendi qualunque cosa, ma ti prego, non uccidermi.»

Harry aprì la bocca per replicare ma poi la richiuse. Non sapeva cosa dire, come comportarsi.

Era giusto ciò che stava facendo?

Black Wings 》L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora