Capitolo 28

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Il tempo a nostra disposizione sta finendo, oggi ci sarà il colloquio con il pazzo, non posso chiamarlo diversamente perché lui è questo, un pazzo. Abbiamo escogitato un piano per salvare mia figlia e anche per prendere quello psicopatico. In questo momento siamo in treno e io sto cercando di leggere un libro, ma non riesco a concentrarmi; e come potrei, dopo tutto quello che è successo in questi giorni... Decido di lasciare il libro e parlare un po' con Peeta e Gale. -Nervosa?- mi chiede Peeta -Certo che sono nervosa! Dal colloquio di oggi dipende la mia vita e quella di mia figlia come potrei non essere nervosa?- -Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene! Ho fiducia nel nostro piano e ho fiducia in te!- gli do un bacio sulla guancia, dato che di fronte a noi è seduto Gale. Il colloquio è a mezzogiorno ma noi arriviamo a Capitol alle dieci. Questo posto è orribilmente pieno di ricordi orribili, appena faccio un passo nel centro della città sento un morso allo stomaco e posso solo immaginare come si senta Peeta. Gli stringo la mano più che posso e lui fa lo stesso mentre ci dirigiamo in un appartamento; lì troveremo Haymitch, la presidente e alcuni soldati. L'appartamento si trova al confine tra la capitale e il distretto uno così possiamo stare lontani dal palazzo presidenziale. Arrivati, la presidente ci accoglie -Benvenuti! Pronti per dopo?- -Si, ma nervosi- risponde Peeta per tutti e due -Capisco, è normale ma vedrete che il piano funzionerà- -Speriamo- dico io -Meglio ripassare il piano per essere sicuri che tutto vada bene- dice Haymitch -Va bene- rispondiamo io e Peeta -Allora, dato che il pazzo può essere solo come può avere degli aiutanti è meglio che entriate solo tu e Peeta, e io e la presidente staremo in un hovercraft proprio sopra il palazzo ma in modalità invisibile, abbastanza vicino da intervenire il più presto possibile e per far scendere i soldati sul tetto il più velocemente possibile e vi osserveremo grazie alle telecamere di sicurezza presenti in ogni angolo del palazzo e rimesse in funzione da Beetee. Katniss tu porterai il tuo arco e glielo consegnerai solo dopo che Peeta avrà preso in braccio la bambina e allora interverranno i soldati per prendere il pazzo. Tutto chiaro?- -Si, tutto chiaro.- rispondo. Arriva mezzogiorno e noi siamo davanti al palazzo presidenziale. Ho paura, tanta paura, non voglio che succeda qualcosa di brutto ancora, abbiamo sofferto abbastanza, io ho sofferto abbastanza. Voglio solo riprendermi mia figlia e tornare a casa a vivere la mia vita in tranquillità. Oltre al fatto di dover affrontare un pazzo che ha nelle sue mani la vita di mia figlia, mi riaffiorano in mente un sacco di ricordi. Proprio davanti a questo cancello ho visto mia sorella morire. Faccio un respiro profondo per tranquillizzarmi un po', anche se non funziona. Con una mano tengo il mio arco e con l'altra stringo la mano di Peeta e insieme attraversiamo il giardino, ormai coperto da un leggero strato di neve; è già inverno, non me ne ero accorta, il tempo è volato. Mi aspetto di trovare almeno delle guardie all'ingresso ma non c'è nessuno. -Peeta, non c'è nessuno alla porta, non è che questa è una trappola per prenderci?- -Non credo Katniss, se avesse voluto rapirci lo avrebbe fatto e sicuramente non mi avrebbe lasciato sul letto quel giorno- -Si, hai ragione.- Peeta ha sicuramente ragione ma comunque il mio istinto mi dice che succederà qualcosa di poco gradevole, e il mio istinto, su queste cose, non si sbaglia mai purtroppo. Entriamo e troviamo un biglietto per terra, in mezzo al l'enorme atrio, decido di prenderlo.
Signora Mellark,
Aspetto lei e il signor Mellark nello studio del nostro ormai defunto e amato presidente Snow.
Nessuno
È davvero pazzo, amato presidente Snow ma scherziamo? Come fa a sapere che sono con Peeta? Faccio leggere il biglietto anche a Peeta e ci dirigiamo al piano di sopra, nello studio. Le gambe mi tremano di più a ogni scalino che salgo e queste scale sembrano infinite; mi appoggio leggermente a Peeta per non cadere e lui mi mette una mano attorno alla spalla. Arriviamo e Peeta apre la porta. Dietro alla scrivania c'è la sedia di Snow girata, con una persona seduta. -Benvenuti! Sono felice di vedervi per la prima volta dal vivo- ci dice ridacchiando. La voce non mi sembra familiare ma quando si gira e quando lo vedo per poco non cado e credo sia lo stesso per Peeta. Un ragazzo, anzi uomo, biondo con gli occhi color notte mi sta fissando e riesco solo a pensare alle sue grida, quella notte di 8 anni fa. -Cato...- sussurro. -Quasi, sono il suo fratello gemello di cui nessuno conosce l'esistenza. Sono Oliver.- Dopo questa spiegazione ritrovo un po' di lucidità ma vedere il fratello identico a una delle prime persone che ho ucciso mi fa male e cerco di usare tutta la mia forza per non crollare. -Dov'è mia figlia?- -Sta bene,adesso te la porto.- quando si alza la somiglianza con Cato si fa ancora più accentuata. Esce dalla stanza, per prendere la bambina -Katniss, stai tranquilla. Andrà tutto bene, sono sconvolto quanto te ma dobbiamo rimanere forti e fra pochi minuti tutto sarà finito.- mi sussurra dolcemente Peeta. Se non ci fosse lui, sarei crollata già da tempo. Oliver torna con la bambina e mi dice -Prima dammi l'arco e poi avrai la bambina.- -Non credo proprio, restituiscimi mia figlia e poi avrai l'arco.- -Cosa credi che io sia stupido? Che non sappia che appena ti consegnerò la bambina i tuoi soldati irromperanno nella stanza e mi arresteranno?- la cosa si fa seria. -Oh no, ragazza di fuoco non andrà così. Dammi l'arco.- guardo Peeta per capire cosa fare e lui mi annuisce soltanto. Decido di consegnarli l'arco e faccio dei lenti passi verso Oliver, gli porgo l'arco, lui lo prende e lo lascia su una sedia. Si dirige verso Peeta e gli lascia la bambina in modo stranamente dolce. Perché si comporta così verso la bambina? Mi dirigo verso Peeta ma vengo bloccata da Oliver che mi prende per un braccio. Cerco di dimenarmi ma la sua presa è troppo forte e io sono fuori allenamento. Dove cavolo sono finiti i soldati??? Peeta posa la bambina su una sedia e cerca di colpire Oliver ma Oliver è più forte e lo colpisce facendolo cadere. Vedo che Peeta sta sanguinando, non sono passati molti giorni da quando è stato operato perciò non è in forze. Oliver ammanetta prima me a una gamba del tavolo e poi Peeta all'altra. Prende la bambina, l'arco e mi libera dalle manette. In suo momento di debolezza lo colpisco al naso e lui indietreggia ma di poco e si avventa su di me più furioso che mai; mi prende e mi mette un fazzoletto bianco sul viso, da lì in poi il buio.
~~~~~~~~~~~~~ SPAZIO AUTRICE ~~~~~~~~~~~~~
Salve a tutti, dopo una lunga assenza sono tornata!! Mancano pochi capitoli alla fine della storia ma saranno capitoli molto importanti e intensi!!! Spero che la storia vi stia piacendo e ditemi quali sono i vostri capitoli preferiti!!! Dato che sono molto ispirata fra poco uscirà anche un altro capitolo😘❤️ grazie ancora per le 17K visualizzazioni!!
Martina💜

Everlark: dopo la ribellioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora