Capitolo 7

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Appena ci sediamo nel soggiorno di Johanna lei ci offre una tazza di caffè e mentre lo beviamo Peeta, questa volta, le dice -Siamo venuti per trovarti e per darti l'invito per il nostro matrimonio.- - Finalmente vi siete decisi, congratulazioni!- noi sorridiamo- Allora, come va?- chiedo io- Bene, sono cambiate molte cose dall'ultima volta che ci siamo visti. Sai ho trovato un uomo anche io.- - O mio dio! Davvero? Sono molto felice per te!! Chi è?- dico io sinceramente. Sono davvero felice che abbia superato tutto e che sia andata avanti. -Non posso dirvelo. Ma lo conoscerete al matrimonio perché lo porterò con me!- - D'accordo.- dico con un sorriso.- E voi? Come vanno le cose?- - Benissimo - rispose Peeta.- La vita è diventata normale. Non ho più i miei attacchi, apparte qualche volta ma Katniss riesce sempre a calmarmi.- dice stringendomi la mano. Rimaniamo un altro paio d'ore e poi ce ne andiamo. Il tempo è volato. Arrivati nella nostra stanza di albergo chiedo a Peeta- Secondo te chi potrebbe essere l'uomo di Johanna?- -Non lo so. Non ci ha detto che lo conosciamo, quindi potrebbe essere anche uno sconosciuto. Vero?- - Vero.- Peeta mi abbraccia da dietro e comincia a darmi piccoli baci uno vicino all'altro sul collo facendomi venire un piccolo brivido ogni volta che le sue labbra toccano la mia pelle. Comincia a risalire e poi mi gira verso di lui continuando a baciarmi il collo fino ad impossessarsi della mia bocca. Mi lascio andare anche io e cominciamo ad indietreggiare cadendo entrambi sul letto, con lui sopra di me. Mentre continuiamo a baciarci con passione la sua mano arriva sulla zip del mio vestito e in quel momento gli metto un dito sulla bocca e mi rialzo.- Dopo il matrimonio, ricordi?- dico con un mezzo sorriso-Ricordo.- dice lui con un sorriso che sembra sia un po' divertito sia un po' deluso e quindi gli dico- Lo vorrei anche io, davvero ma adesso non possiamo. Guardami.- gli prendo il mento tra le mani, gli do un ultimo bacio e poi vado in bagno a cambiarmi. Quando ritorno lo trovo sul letto già addormentato, gli do un baccio sulla fronte e gli sussurro un' buonanotte, amore' e mi giro dall'altra parte a dormire anche io. Alla mattina mi sveglio presto e noto che Peeta dorme ancore, ed è strano, ma decido di non svegliarlo lostesso, forse si è stancato molto. Vado in quella che dovrebbe essere una cucina, in realtà c'è solo l'essenziale, e preparo la colazione. Quando ho finito noto che Peeta non si è ancora alzato e comincio a preoccuparmi. Non ha mai dormito così tanto. Vado da lui e vedo che è seduto sul letto con i pugni serrati, gli occhi spalancati e le pupille dilatate. Vuol dire solo una cosa. Sta per avere un attacco. Non succede spesso, anzi molto raramente, ma quando succede mi spavento sempre perché potrebbe fare qualsiasi cosa. Potrebbe perfino uccidermi. In questi casi devo procedere molto lentamente, e così faccio. Mi siedo accanto a lui e comincio ad accarezzargli il viso - Peeta, sono qui con te. Non voglio farti del male. E nemmeno tu vuoi farmene. Torna te stesso. Sono la Katniss che ami tu non la Katniss che ti è stata costruita in testa da Snow. Non lasciare che ti portino via da me.- quando dico così, di solito funziona subito. Passano 30 minuti, e io continuo a parlargli ma lui non mi risponde. È seduto lì fermo, non batte ciglio. - Katniss sto per scoppiare. Esci e chiudi a chiave la porta.- dice lui ad un tratto -No. Tu tornerai da me. Non scoppierai.- gli dico prendendogli le mani.- No Katniss, no. Questa volta non funziona sto per scoppiare. Esci, non voglio farti del male ,per favore esci. Ti supplico.- - No, io resterò qui con te finché non tornerai te stesso.- Katniss, esci.- - No!- - ESCI!!- grida lui ad un tratto. Non sta scherzando sta per scoppiare davvero. Così decido di uscire e chiudere la porta a chiave. Cado in ginocchio davanti alla porta piangendo quando sento lui che comincia a urlare e a buttare i mobili di qua e di là. Snow me l'ha portato via. Mi ha portato via il mio ragazzo del pane. Certo è tornato abbastanza normale, ma una parte di lui rimarrà per sempre di Snow. Non tornerà mai il Peeta di prima, mai. Piango per molto tempo davanti alla porta ma non lo sento smettere così dopo essermi ricomposta un po' decido di chiamare Johanna.- Pronto?- - Ciao Johanna, sono Katniss.- - O ciao Katniss, che succede?- - Peeta sta avendo un suo attacco. Di solito quando gli dico alcune parole lui si calma ma adesso gli ho parlato per mezz'ora ma lui mi ha gridato di uscire perché stava impazzendo e così sono uscita e l'ho chiuso a chiave dentro, come mi ha detto lui. Ma nemmeno questo ha funzionato e lui è ancora lì a sbattere e urlare. Aiutami, ti prego.- dico, ormai in lacrime di nuovo. -Katniss, calmati sto arrivando.- dice lei e mette giù. Dopo 5 minuti è arrivata e mi salta addosso abbracciandomi. Io sto ancora piangendo, ma non riesco a capire più il motivo. -Da quanto tempo è chiuso lì?- mi chiede- un'ora ormai.- rispondo.- succede anche a me a volte. Anche se con me non hanno usato lo stesso metodo di tortura succede anche a me. Succede quando è successo qualcosa di emotivamente doloroso o troppo emozionante, oppure anche solamente perché non gli succedeva da molto tempo.- - In effetti non gli succedeva da molto ormai.- - Provo a parlarci io.- mi dice e io annuisco. Le do le chiavi della stanza. Dopo 10 minuti viene fuori con Peeta, il vero Peeta. Io gli salto al collo, lo abbraccio e lo bacio. - Mi hai spaventata come quando hai sbattuto contro il campo di forza nella seconda arena!- dico - Scusami.- dice abbassando la testa. - No non scusarti. Non è colpa tua. È colpa di Snow. Quello non eri tu, quelle erano le poche goccie di veleno rimaste in te. Io ti ho visto.- lui non dice altro e mi bacia solamente. - Come hai fatto a farlo smettere?- chiedo rivolgendomi a Johanna -Semplice, gli ho tirato uno schiaffo.- - Davvero?- - Si. E anche bello forte.- risponde Peeta toccandosi la guancia e solo adesso noto che è rossa. Ridiamo tutti e tre. Visto che ormai la colazione è saltata decidiamo di andare a pranzo fuori. Rimaniamo un altro giorno e poi partiamo per la meta piu difficile per me: il Distretto 4.

Everlark: dopo la ribellioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora