Capitolo 21

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Manca un solo mese al parto. Non posso negare di essere spaventata perché so che farà male ma non vedo l'ora di abbracciare mia figlia Prim. In queste ultime settimane Peeta non mi fa fare niente, è già tanto se mi lascia alzarmi dal letto e vestirmi. Haymitch e mia madre vengono ogni giorno a farci visita e ad aiutare Peeta in casa. Dato che non abbiamo ancora fatto l'intervista per Capitol City e che al matrimonio ero troppo preoccupata per farmi riprendere oggi faremo l'intervista. Ma la cosa positiva è che, dato che sono all'ottavo mese di gravidanza, non possiamo andare a Capitol così verrano loro qui a farci l'intervista. Sono felice che non dobbiamo più andare a Capitol, mi rievoca i ricordi peggiori e posso solo immaginare che effetto farebbe a Peeta se ci andassimo. Lui lì ha scoperto che fingevo di amarlo nella 74esima edizione degli Hunger Games, ha dovuto affrontare la seconda arena e, la cosa peggiore, lì è stato depistato e torturato. Non mi ha mai parlato nel dettaglio di quello che gli hanno fatto lì ma voglio farmelo dire perché è importante che io lo sappia e magari riesco ad aiutarlo a superarlo. Lui non lo sa, ma io lo vedo ogni notte alzarsi sudato e andare in bagno a riprendersi per non svegliarmi. Non mi parla mai dei suoi incubi ma scommetto che sono peggiori di quelli che faccio io. Ne parlerò con lui stasera. Adesso sono le 14 e io e Peeta ci stiamo preparando per l'intervista che inizierà fra 20 minuti, la troupe è già qui. -Nervosa?- mi chiede Peeta - Un pochino ma ho affrontato situazioni peggiori- dico con un sorriso. Finiamo di prepararci e scendiamo; ci intervisterà Ceaser, come al solito. L'intervista comincia. -Bene, bene finalmente ci rivediamo tutti e tre insieme e per un'intervista tranquilla. Allora come state? Siete felici del prossimo arrivo in famiglia?- -Assolutamente sì! Questa bambina segnerà l'inizio ufficiale della nostra nuova vita. Una vita tranquilla senza paura e fame.- risponde Peeta -Su questo non ci sono dubbi! Katniss, avete già scelto il nome?- guardo Peeta in cerca di un suo segno e noto che mi annuisce leggermente -Si, la chiameremo Primrose in onore di mia sorella- a nominarla sento un nodo alla gola -Davvero una bella scelta!- l'intervista continua ancora per una mezz'ora e poi Ceaser e la troupe se ne vanno. A questo punto decido di parlare con Peeta, vado di sopra a mettermi dei vestiti più comodi e gli dico -Peeta, dovremmo parlare.- vedo che è allarmato così lo rassicurò -Non riguarda noi due, anzi tra noi due va tutto alla grande ma vorrei che parlassimo di una cosa che a te non farà piacere.- vedo che ha capito -Vuoi che ti parli del depistaggio e delle torture vero?- -Si, perché so che se ti tieni tutto dentro non lo supererai mai. Io ti vedo ogni notte.- -Non pensavo che te ne fossi accorta. -E invece si. Dai, andiamo di sotto a parlare.- gli prendo la mano, scendiamo e ci sediamo al tavolo della cucina, una di fronte all'altro. Avviso tutti di non disturbarci così Peeta potrà spiegare tutto solo a me. -Ti dirò tutto, dalla freccia che hai scoccato alla fine della seconda arena al salvataggio.- - Va bene.- -Allora- inizia Peeta- quando ti sei allontanata, con Johanna, Finnick mi ha spiegato il loro piano così ho cercato di trovarti per avvisarti ma tu ormai eri già lontana. Finnick mi ha rincorso ma non trovandomi ha iniziato a cercare te. Io ho continuato a girovagare per l'arena cercandoti quando tu hai scoccato la freccia e tutto il campo di forza intorno all'arena è esploso. Ero sulla spiaggia quindi l'impatto non è stato molto forte ma ricordo che ho visto un hovercraft portarti via, dei pacificatori e un forte colpo alla testa. Dopo so solo che mi sono svegliato in una cella, con degli stracci al posto dei vestiti e un gran mal di testa. Accanto a me c'era la cella di Johanna e accanto alla sua altre celle. All'inizio non succedeva niente: mi portavano la colazione, il pranzo e la cena ma non mi dicevano nè dove mi trovavo nè dove fossi tu nè che cosa stava succedendo fuori. Un giorno però un pacificatore ha aperto la mia cella e mi ha detto " Ora ti faccio vedere perché non conviene essere amici di Katniss Everdeen" e mi ha portato in una stanza bianca con un palo. Mi ha ammanettato al palo e ha tirato fuori una frusta. Mi ha tolto la maglietta e ha cominciato a frustrarmi. Non so per quanto tempo ma a me sembrava infinito. Finito quello mi riportava nella cella. Dal giorno seguente ha cominciato uno schema preciso: colazione, tortura, pranzo, tortura, cena, sonno, e così tutti i giorni. Ogni volta che mi riportavano in cella prendevano Johanna. La parte peggiore è che la stanza delle torture era accanto alle celle quindi sentivo benissimo le urla di chiunque fosse torturato.- mio dio. Non posso credere che abbia passato tutto questo. Continua il racconto con la testa bassa ma delle volte si gira a guardarmi. -Le torture cambiavano di volta in volta. Mi frustavano, mi picchiavano, mi facevano l'elettroschock, mi facevano assistere alle torture altrui, mi tagliavano. Però non mi toccavano mai il viso per potermi fare le interviste senza che si vedessero i segni delle torture ma credo che si vedeva dalla mia faccia. Il cibo che ci davano era il minimo e la prima intervista l'ho fatta con un pacificatore pronto a spararmi se avessi detto qualcosa di sbagliato. Ma dopo qualche giorno hanno aggiunto la cosa peggiore: il depistaggio. Mi portavano in una stanza sempre bianca ma stavolta era simile a una sala operatoria. Mi legavano a una sedia e mi mettevano davanti un monitor. Mi iniettavano nel collo il veleno degli aghi inseguitori e mi facevano vedere dei video ritoccati dove sembra che tu voglia uccidermi e dove non valgo niente per te.- si ferma un attimo con le lacrime agli occhi. Io sono in lacrime da un po' ma non lo interrompo perché voglio sapere tutto. Sapevo che aveva subito delle torture forti ma non ho mai immaginato una cosa del genere. - Da allora fino al salvataggio lo schema era sempre lo stesso: colazione, tortura, pranzo, depistaggio, cena, dormire. Dopo tre depistaggi avevo le idee molto confuse, una parte di me sapeva che quei video erano falsi ma l'altra metà era ormai convinta che tu dovessi morire. Alla fine la seconda metà ha prevalso e ho cominciato a pensare solo al fatto che dovessi ucciderti perché se venivo torturato era solo per colpa tua. Quando sono venuti a salvarmi il vecchio Peeta ormai se ne era andato. Adesso mi sento molto meglio ma ogni notte questi ricordi si impossessano della mia mente e devo andare in bagno per non farti del male. Ecco questo è quello che è successo in breve.- -Non posso crederci, come hai fatto a resistere così a lungo? Mi dispiace così tanto non volevo farti pensare a tutte le cose orribili che hai passato. Non so neanche perché sono io a piangere! Ti amo così tanto!- ormai sono una fontana, non riesco più a smettere di piangere!-Katniss, no! È un bene che io te l'abbia raccontato, adesso mi sento meglio!- viene e mi abbraccia ma stiamo piangendo entrambi in questo momento! Non posso credere a tutto quello che ha passato! Snow ha permesso tutto questo e adesso mi dispiace che sia morto in un modo così patetico! Passiamo il resto della serata a coccolarci. Fino ad ora non avevo capito di avere un marito così forte!
~~~~~~~~~~~~~ SPAZIO AUTRICE ~~~~~~~~~~~~~
Ehilà, gente👋🏻
Forse per alcuni questo capitolo potrà essere un po' " forte" diciamo ma ci tenevo a scriverlo perché ho immaginato un sacco di volte cosa poteva essere successo a Peeta e volevo scriverlo! Spero vi piaccia!
Passate a leggere la storia di lesognatrici2000  sono delle mie amiche che scrivono delle figuracce che fanno e sono molto divertenti, hanno appena iniziato ma vale la pena seguire la loro storia😘
Martina💜

Everlark: dopo la ribellioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora