Capitolo 4

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Niall nonostante il suo essere brutto, era gentile e cordiale. Mi accompagnò fin fuori la recinzione del mio dormitorio. Oramai era quasi l'alba.

"Tra poco verranno a prendermi"

"Buona fortuna brutto, ci vedremo presto!" gli dissi stringendolo goffamente a me ; strano come una persona appena conosciuta possa essere già importante per te. In lui avevo trovato qualcuno con cui divertirmi e passare le giornate ma era troppo tardi oramai.

"A presto scricciola, è una promessa" e lo vidi allontanarsi sopra la sua librella fin quando scomparve.

Mi arrampicai nell'albero che arrivava fin su la mia finestra ed entrai piano piano.

"Sono le 5.44 del mattino, dov'è stata signorina?" era la lavagna.

"Te l'ho detto, fuori a guardare le stelle"

                                                                                                ***

Da quel giorno, la mia vita riprese il normale flusso di tutti i giorni : scuola, mensa, sperimentare look nuovi per il mio avatar. L'unica cosa che iniziai a fare più spesso era recarmi alle Rovine almeno due giorni a settimana per trovare qualcosa di nuovo e cercare di trovare forme di vita, ma fu tutto inutile. Mi fermai spesso a pensare all'operazione e su cosa veramente volesse significare e il perché di questa trasformazione ma non riuscivo a trovare altra spiegazione se non quella di renderci più belli, migliori per essere accettati meglio dalla società e dal mondo esterno. Pensando a tutto ciò mi venne un dubbio : come mai i vecchi che avevo visto nella città proibita erano perfetti e le vecchie del dormitorio erano brutte come me? Se avevano la stessa età, dovrebbero essere uguali. Così un giorno dopo pranzo, in tono pacato, mi rivolsi alla vecchia che mi aveva spiegato tutto sull'operazione.

"Posso farti una domanda?"

"Certamente, ma fai veloce che devo andare a sistemare le vostre camere!"

Mi soffermai a guardarla ancora più attentamente ma non scrutai nulla di interessante, era proprio vecchia, circa sulla novantina e li dimostrava tutti.

"Qualche settimana fa ho infranto una regola e sono andata nella città proibita...Londra"

"Come si è permessa signorina?! Non doveva assolutamente, è vietato! La devo mettere in punizione ora!!"

"Mi ascolti!" ma non potei finire la frase perché mi prese per il braccio e iniziò a strattonarmi cercando di trascinarmi nella mia stanza urlando tanto che i miei compagni di corridoio uscirono dalle loro stanze per capire cosa stesse succendendo. Arrivammo in stanza e mi getto per terra nel pavimento.

"Non uscirai di qui per una settimana, senza discutere!"

"Perché i vecchi della città sono perfetti e lei invece no?? Mi risponda signora!" dissi urlando sdraiata a terra con due ragazze che sentendomi urlare erano entrate in stanza per farmi coraggio ed aiutarmi.

"Perché??? Mi risponda!!"

Così la vecchia invitò alle ragazze di uscire dalla mia stanza e lasciarci da sole, così che mi rispose.

"Non posso dirti altro se non che siamo un esperimento mal riuscito e ci hanno destinato a questo lavoro. Ti vale abbastanza come risposta, piccola peste impicciona?!"

"Allora l'operazione non va a finire sempre bene come crediamo anzi come voi ci fate credere! Ci mentite ogni giorno!" ero su tutte le furie.

"Adesso la tecnologia ha fatto progressi rispetto agli anni passati, non accadono più esperienze del genere Barbara!"

"E delle Rovine?" le chiesi. Oramai era tempo di parlare.

"Non dovresti sapere tutte queste cose, non posso più risponderti signorina. Sei in punizione per una settimana" e si avvicinò alla lavagna interfaccia della mia camera dove con pochi tocchi veloci mi impostò il programma per creare il mio avatar, "Ecco come passerai il tempo in questi giorni" ed uscii sbattendosi la porta alle spalle.

Per tutta quella settimana non uscii dalla mia camera, se non per guardare le stelle alla sera dal mio albero davanti la finestra della camera. Ogni tanto le ragazze vicine alla mia stanza mi bussavano per sapere come stavo ma non rispondevo nemmeno, non ne avevo voglia. Pensavo all'operazione, alle mie amiche, alle scoperte fatte in quelle settimane e a Niall ; chissà come lo avevano trasformato, chissà cosa stava facendo il quel preciso istante e chissà se si ricordava ancora di me.

Per un'intera settimana non avevo più preso la mia librella e mi venne in mente una follia,una pura follia : scappare dal dormitorio e andare a trovare Niall nell'isola dei Neoperfetti.

La mia mente ed il mio cuore non se lo fecero ripetere due volte, così preparai lo zaino con cibo in scatola, deodorante per non puzzare troppo ed una maschera di carnevale se necessitava una copertura per non farsi riconoscere.

Quando fù sera, disattivai con tecniche studiate in informatica il mio orologio interfaccia collegato alla lavagna della camera. Uscii dalla finestra della mia camera e scendendo giu dall'albero, mi diressi a prendere la librella dove trovai una sorpresa : una busta.

"Ho costruito questa collana con le mie mani, indossala. Così sarà più facile trovarci. Ti voglio bene"

Niall mi aveva lasciato una collana rossa e verde, fatta di foglie e pietre colorate per identificarci una volta diventati perfetti. Così la indossai e pensai che tra tutti quei neoperfetti sarebbe stato ancora più facile adesso trovarlo con quella collana sul collo.

Con la librella volai per tutto il bosco che circondava il dormitorio ed arrivai al fiume che separava la mia parte di terra con l'isola dei neoperfetti con un ponte. Leggenda narrava tra noi brutti che quel ponte parlava e fosse collegato con gli Ispettori Anziani, pronti a catturare chiunque avesse oltrepassato il confine.

Decisi allora di passare il fiume nuotando, piano senza fare rumore per non essere scoperta.

Fortunatamente riuscii a passarlo ed ero nell'Isoladei neoperfetti.    

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