Capitolo 16 - Continue menzogne

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Tutto era andato per i verso giusto. Appena era giunta l'ora di andare a dormire, salutai Niall e gli altri per andare a casa di Harry. Avrei voluto tornare nella mia camera ma non potevo staccarmi da lui, per tutta la giornata avevo avuto il desiderio di poter stare anche solo cinque minuti solo io e lui ma non era stato possibile, quindi decisi di dormire anche quella notte al suo fianco.

"Oggi mi hai fatta impazzire.."

"Davvero? Non ho fatto nulla di male.." ed iniziò ad accarezzarmi i capelli avvicinandosi al mio collo, baciandolo lentamente, salendo fin su le orecchie. Ci trovavamo in camera da letto già pronti per metterci a letto quando mentre sistemavo i miei vestiti sul comodino, mi strinse a sé.

"Come parli, come ti muovi, i gesti..." dissi mentre il suo tocco mi provocava la pelle d'oca, -"Mi fanno venire voglia di saltarti addosso ogni volta.." –"E perché non lo fai?" mi stava provocando, "C'era gente e non potevo.." –"Che peccato!" e nemmeno finii di parlare quando mi staccai dalle sue carezze e toccandogli il petto nudo pieno di tatuaggi, lo spinsi dietro verso il letto facendolo sdraiare, -"Ora posso però" e guardando il suo sorriso quasi in estasi al solo guardarmi, mi misi sopra di lui ed iniziai io a bacialo dall'ombellico, salendo fin sul collo, poi sulle labbra e sulla fronte. Sentivo il suo profumo di colonia e la sua pelle calda contro le mie labbra e la mia lingua che avevano ricoperto tutto il suo possente corpo perfetto. Lui, mi teneva per i fianchi, trascinandomi a se mentre io ero intenta ad assaporarlo ed il suo viso iniziò ad illuminarsi e ad esprimere l'eccitazione che aveva nel stare insieme a me. Il seguito fu un susseguirsi di baci, carezze e voglia di unire i nostri corpi, fin quando si trovò sopra di me e non riuscimmo a contenere tutta la nostra voglia di possederci. La sensazione più unica che potessi provare stava accadendo insieme a lui e mentre Harry mi faceva sua, non smisi mai di sentire le solite scosse che mi percuotevano il corpo ogni volta che ci stavo al fianco. Entrambi con i volti illuminati, coloravamo la stanza completamente al buio e con i suoi occhi grandi e lucenti, fissandomi ogni tanto mi sussurrava le parole più dolci dell'universo "Sei mia, quanto sei bella tesoro.." ed ansimava insieme a me.

***

"Cosa è?"

Mi svegliai nel suo letto con al lato un tavolino con la colazione pronta. L'odore di caffè inebriava tutta la camera e lui era seduto proprio dall'altra parte aspettando il mio risveglio.

"Buongiorno tesoro, per te!" e mi sorrise di nuovo con quel suo sorriso perfetto e strabiliante.

Iniziammo a parlare del più e del meno ma da quella sera, adesso il suo sguardo era diverso, ancora più intenso nei miei confronti rispetto a prima. Avevamo condiviso un momento speciale che aveva cambiato radicalmente il nostro rapporto. Non eravamo più semplici amici ma ci appartenevamo l'uno all'altro.

"Cosa vuoi fare oggi?" mi chiese, -"Non saprei, vorrei fare una cosa sin da quando sono arrivata qui.." –"Dimmi, ti ascolto" e tolse il tavolino dal letto, oramai avevo finito la colazione, -"Voglio chiedere ad Ellie se si ricorda di me" –"Ti ricordi di lei tu?" –"Si, eravamo migliori amiche prima dell'operazione.. voglio sapere se anche lei è come noi.." –"Non so se è una buona idea" mi disse titubante portandosi la mano sinistra al labbro come se stesse pensando, -"Potrebbe scoprire che abbiamo qualcosa di losco da nascondere se non è come noi ed avvisare il Quartiere Generale.. credo sia rischioso Barbara.." –"Devo provarci, mi inventerò una scusa, te lo prometto!" ma non ne era tanto convinto. Nonostante ciò, mi lasciò preparare senza opporsi alla mia decisione ed uscendo da casa sua, subito iniziammo a cercare dove potesse trovarsi Ellie.

***

"Hey Louis!" urlò Harry vedendolo per strada insieme ad un gruppo di ragazzi poco affidabili, -"Sai per caso dove possiamo trovare Ellie?" –"Ciao belli! Tutto bene? Ah, la trovate in pasticceria! Sta facendo un po' di gossip come al solito!" rispose mentre iniziò ad accendersi una sigaretta, -"Grazie tante, Louis" dissi e ci siamo diretti lì vicino dove già da fuori potei notare Ellie dentro con altre Neo Perfette ben conciate.

"Ti lascio sola, ok? Ti aspetto al parco"

"Si lo so, sarai qui fuori dalla porta.." e lo baciai sulle labbra, lasciandolo lì fuori da solo ad aspettarmi.

La pasticceria era invasa da ragazze Neo Perfette in tiro, come se dovessero partecipare ad una sfilata ma invece, era il punto di incontro per fare del gossip su chiunque conoscessero. Appena entrai, tutte si girarono a guardami perché in confronto a loro, sembravo una barbona che per notti aveva dormito in mezzo ad una strada.

"Barbara!"

"Ellie!" mi era venuta incontro, lasciandosi il gruppetto alle spalle, -"Senti, posso parlarti in un posto più tranquillo?" –"Oh certo, vieni vieni" e scusandosi con le sue amiche, mi condusse nel retro bottega della pasticceria. Non era il luogo adatto ad una conversazione seria tra il rumore dei macchinari e senza neppure una sedia dove conversare in comodità ma non andai oltre.

"Tu ti ricordi di me?"

"Ci siamo viste ieri sera Barbara, certo che mi ricordo! Che domande stupide!" e scattò a ridere di gusto. Indossava un vestitino attillato rosa scintillante ed una borsa a tracolla argento.

"Intendo prima di venire qui sull'isola.." e ritornò a fare quell'espressione in volto assente, quella che al bar mi mise quasi paura e non parlò, -"Ti ricordi dove ti trovavi prima? Io ero la tua migliore amica.." e la toccai al braccio per farla riprendere e riuscii a parlare, -"Non so dove mi trovavo, non lo so! Ma davvero eravamo amiche? Oh..". Era inutile, non si ricordava per davvero di me e ci rinunciai. Non stavo per niente bene a sapere che la mia amica aveva perso il mio ricordo, ma in questa società funzionava così e non potevo evitarlo e non era nemmeno colpa sua. Decisi di non affrontare più la questione e di chiuderla lì.

"Non preoccuparti, stavo scherzando"

"Ti chiedo scusa Barbara ma possiamo essere migliori amiche adesso, non credi?"

"Devo andare" e mi allontanai da lei, volevo solamente gettarmi tra l'abbraccio di Harry talmente era grande la mia delusione. Ci avevo creduto fin all'ultimo momento ma non poteva cambiare questa situazione.

Quando mi allontanai, non potei percepire il suo sguardo o la sua espressione ma qualcosa mi diceva che quel suo comportamento era una tecnica di difesa, come se lei sapesse ma facesse finta di non capirmi. Mi stava mentendo anche lei.

***

"Tranquilla, hai me adesso. Non puoi forzare le persone a ricordare qualcosa"

Avevo raggiunto Harry che mi aspettava fuori seduto ad un tavolino e triste senza voglia di parlare, mi avvicinai a lui, sedendomi al suo fianco. Mi prese la mano cercando di risollevarmi il morale ma non ci riuscì. Sì, stavo bene ma non sopportavo l'idea che qualcuno senza nessuna ragione potesse eliminare i ricordi delle persone, belli o brutti che siano. La mente è importante, un essere umano senza mente è un robot, pensavo.

"Devo capire il perché di tutto questo. Perché abbiamo bisogno dell'operazione?!" ma stranamente, Harry non mi rispose, limitandosi ad abbassare il viso ed annuire alla mia domanda.

Un'altra domanda mi ronzava in mente : perchè tutti mi mentivano?

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