Principio
Raccontato da: Thial e Violet.
Stava arrivando il pomeriggio, quando Thial osservò il re suo padre scendere dalla carrozza e dire qualcosa al cocchiere. Qualche minuto prima le aveva assicurato che sarebbero tornati alla reggia in tempo per mangiare, ma ora che il cavallo preferito di lui si era ferito ricevendo una freccia in una zampa, lei sapeva che non ci sarebbero riusciti. Tutta colpa di quei maledetti ragazzini che si stavano divertendo a tirare con l'arco. Dopo l'incidente, erano sbucati dal bosco a lato e si erano scusati dicendo che stavano giocando e avevano sbagliato mira. Mealwine li aveva guardati e li aveva lasciati andare in un atto di misericordia. Era sempre stato molto buono, suo padre, e ne era fiera.
«Tesoro» disse lui.
Thial si allungò per prendere la maniglia e la ruotò. Quando ci fu uno spiraglio, fece: «Ditemi, padre.»
«Vuoi andare a fare un giro nei dintorni? Credo che noi qua ci metteremo un po'.»
Thial non aveva voglia di camminare ma, in effetti, non era nemmeno disposta a rimanere lì chiusa. Facendo attenzione scese dalla carrozza e si avvicinò a suo padre. Gli prese la mano. «Come mai, padre?»
«Credo che il cavallo non potrà tornare a correre per un'altra mezz'ora. Intanto tu puoi benissimo fare qualcos'altro. Noi qua parleremo di cose da grandi.»
Thial stava per cambiare idea. Voleva ascoltare suo padre mentre discuteva dei fatti riguardanti il reame. Eppure notò il suo sguardo. Lei sapeva di essere una persona abbastanza sveglia, per la sua età, e vide che il padre la guardava nello stesso modo di quando le aveva chiesto di uscire dalla camera prima che la madre di Thial morisse. Non c'era maniera di scappare a quegli occhi, così Thial acconsentì.
I sassolini sotto le scarpe scavavano piccoli solchi nel terreno reso limaccioso dalle recenti piogge. Dalle foglie aghiformi delle conifere circostanti cadevano gocce che si frangevano a terra riempendo l'aria di un gocciolio cupo. Lontano, sull'isola dove c'era quella bella città che piaceva tanto a sua sorella Violet, un fulmine si schiantò, producendo un brontolio.
Si sedette su una roccia così regolare da sembrare arrotondata da uno scultore e guardò il ciondolo che portava al collo. Il minuscolo ritratto di sua madre l'aveva accompagnata in molti brutti momenti, e alcune volte, quando era da sola e la noia la prendeva, Thial lo scrutava. Le piaceva pensare che sua madre non era morta, ma che si trovava dentro quell'oggetto, in attesa che qualcuno la salvasse.
Si distrasse per un attimo nel vedere un fiore in mezzo alla melma. Il suo accentuato colore viola l'aveva strappata a ogni precedente pensiero con brutalità, non appena ci aveva posato la coda dell'occhio. Rimise il ciondolo sotto il vestitino. Si alzò. Si recò dal fiore e lo accarezzò. Lo raccolse. Li aveva sempre adorati, e ora avrebbe potuto portarne uno bellissimo a casa per piantarlo e farlo vivere in un ambiente più adatto. Nel Reame di Ereald era ormai estate, eppure il freddo si aggrappava dovunque per impedire al bel tempo di fare la sua comparsa.
Più in là ne vide un altro. Aguzzò la vista: ce n'erano molti altri. Formavano una specie di sentiero viola e bianco, che Thial seguì. Lo fece finché non raggiunse la falesia: le spumose onde si abbattevano contro la grande facciata rocciosa con un fragoroso sciacquio. Sulla punta estrema di essa c'era una scalinata pietrosa che collegava la falesia a un faraglione a una ventina di metri da lì. Scendeva con un'ampia angolazione e terminava in uno spiazzo rupestre dietro cui c'era una grotta.
Thial valutò se andarci. Tanto non aveva nulla da fare e quella scalinata le pareva discretamente sicura. Poi, tuttavia, ci ripensò. No, lei non era come Violet, non si gettava in qualunque impresa senza pensarci due volte. Non voleva dar problemi a suo padre ad appena sette anni. Scorse qualcosa, però. Una saetta, che precipitò non molto distante da lei facendola trasalire, rischiarò una parte dell'antro, e Thial poté distinguere il profilo di bellissimi e rarissimi fiori di cui lei aveva soltanto letto.
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Dark Dawn
FantasyAlba Nera - Primo volume dei "Tales From Flesra". I Siyew lo hanno sentito. I loro cavalieri volevano prevenirlo. Ma hanno fallito. Jake è morto, Akkra pure, Dominick anche; gli altri si sono sparsi per il mondo. Ma hanno l...