Mi svegliai di botto. Avevo avuto un incubo.
Dato che era presto decisi di farmi la doccia e di preparami per andare a fare colazione al bar dato che amo il cappuccino e il cornetto.
Mi misi la felpa bianca che avevo messo quel giorno per andare da Shay con dei jeans.
Notai subito che sulla felpa era rimasto il suo odore e penso che non ci sia cosa più bella di quando abbracci qualcuno e il suo odore resta sulla tua maglia. Come se servisse per non dimenticare.
Feci colazione al bar davanti alla scuola e cinque minuti prima che suonasse entrai in classe. Oggi avrei avuto storia, filosofia, matematica (con Susy), chimica e inglese.. (Con Shay).
Venni interrogata a storia e per fortuna avevo studiato. Matematica sembrò durare un'eternità anche perché la professoressa spiegò per tutta l'ora.
A ricreazione rimasi in classe per evitare sia Abbey che Shay. Non avevo voglia di discutere. Il problema sarebbe sorto a inglese.. Eravamo compagne di banco.
Suonò la campanella e così mi diressi nell'aula di inglese. Quando entrai Shay era già seduta al suo posto e quando mi vide fece un sospiro di sollievo, come se avesse paura che non fossi venuta a scuola. Io serrai la mascella e deglutii a forza. Mi bloccai all'entrata e guardai la classe in cerca di un banco libero.
Eccolo! Dalla parte opposta a quella di Shay, perfetto. Mi feci coraggio e andai a sedermi accanto ad una ragazza. Non l'avevo mai vista e non ci eravamo mai scambiate una parola.
"Posso sedermi qui?" -le chiesi indicando il banco libero alla sua destra. Lei disse di si è così mi sedetti senza degnare di uno sguardo Shay che rimase impietrita dalla mia azione.
L'ora sembrò durare un'eternità e fu un'impresa non guardare nella sua direzione.
Visto che non avevo voglia di pranzare a casa da sola chiesi alla ragazza appena conosciuta se le andava di venire con me e lei gentilmente accettò.
Lei è magrissima, poco più bassa di me con dei capelli lunghi castani. Mentre mettevo i libri nello zaino Shay si mise davanti al mio banco e appoggiò le mani sul tavolo.
"Potevi ascoltarmi ieri in cortile" -disse lei freddamente.
"Si potevo, ma non volevo" -dissi senza guardala mentre rifacevo lo zaino.
"Perché fai così? Abbey è la mia ragazza e non puoi impedirmi di stare con lei!" -disse lei alzando il tono della voce.
"Impedirti di stare con lei? Guarda che ti sbagli, non mi importa con chi stai. Non me ne frega niente!" -dissi guardandola e alzando il tono della voce.
"Bella.. I-io ti aspetto fuori okay? Non voglio disturbare" -disse con la sua esile voce Meredith, la mia nuova amica.
"Tranquilla, abbiamo finito" -dissi io.
"No, non abbiamo finito." -disse Shay prendendomi per il polso.
"Lasciami" -dissi immediatamente.
"Si può sapere succede? E perché mi tratti così? Che ti ho fatto?" -chiese lei dispiaciuta.
"Non so, chiedilo alla tua ragazza! Magari oltre ad alzare le mani con la gente a caso sa anche parlare!" -sbottai io.
"Magari oltre a leccartela sa anche dire la verità!" -dissi io iniziando a piangere.
Prima che lei potesse dire qualcosa scappai a corsa fuori dove mi aspettava Meredith.
Non so con quale forza e con quale coraggio io sia riuscita ad andarmene. Lei mi faceva uno strano effetto.
Mangiai con Meredith un panino e poi andai a casa. Studiai con estrema difficoltà visto che non riuscivo a concentrarmi.Il giorno dopo non andai a scuola e il successivo ancora ci andai ma non incontrai ne Shay ne Abbey.
Questa situazione stava diventando insostenibile anche perché mi mancava parlare con lei e starle accanto. La mattinata passò velocemente e non avendo inglese non la incontrai. Mangiai fuori con Susy e poi andai a sentire per la squadra di pallavolo.
Quando tornai a casa, verso le 17:00 vidi sul cancello un bigliettino verde.
*Ti prego vieni a casa mia,
devo parlarti.
-Shay*
Mi aveva lasciato un post-it. Rimasi un attimo imbambolata a fissare quel bigliettino. Poi lo presi e iniziai a correre in direzione di casa sua. Quando arrivai suonai il campanello stremata per la corsa e subito lei mi aprì.
Sinceramente all'inizio non sapevo come comportarmi ma lei rese le cose molto più semplici.
"Isa sono una cogliona, mi dispiace per ciò che ti ha fatto Abbey.. Non credevo fosse così gelosa." -disse lei a testa bassa.
"Mi dispiace per essermela presa con te" -dissi io con voce bassa restando vicino alla porta.
"No. Grazie per avermi aperto gli occhi" -disse alzando i suoi meravigliosi occhi verso di me.
Ci guardammo per qualche istante in silenzio e poi io feci un passo in avanti e mi bloccai.
Non so cosa avessi intenzione di fare ma ero confusa.
"Fallo" -disse lei.
"Cosa?" -dissi io con i lucciconi.
"Quello che volevi fare" -disse lei con la sua bellissima voce roca e sensuale.
Così feci. Mi avvicinai e l'abbracciai forte. Respirai il suo odore intensamente. Le sue labbra sfiorarono involontariamente il mio collo e un brivido mi percorse tutta la schiena. Sentii il suo respiro vicino al mio orecchio e poi lasciò un bacio delicato e umido sul collo. Sentii una sensazione strana al basso ventre. Una sensazione mai provata prima. Avrei voluto di più ma qualcosa mi bloccò. Avevo paura? Era ciò che desideravo da tanto e adesso che ne avevo l'opportunità mi tiravo indietro?
"L'ho lasciata" -disse ad un certo punto lei.
Che aveva fatto? Oddio, dentro di me ero felicissima ma non potevo far trapelare le mie emozioni e così la strinsi ancora di più a me. Sentivo il suo cuore battere sul mio. Non riuscivo più a riconoscere i miei battiti dai suoi.
"Ti batte forte il cuore" -disse lei trattenendo una risata.
"Lo so" -dissi diventando rossa come un peperone.
Penso che quello sia stato l'abbraccio più bello e più lungo della mia vita. E per la prima volta non volevo andare via.
Si erano fatte lei sette di sera e Shay mi invitò a cena visto che sua mamma era ad una cena di lavoro. Chiamai la mia di mamma chiedendole il permesso e lei accettò. Era contenta che avessi fatto amicizia.
"Ti va bene la pizza?" -disse lei avviandosi in cucina.
"La adoro" -dissi io seguendola.
Mise le pizze nel forno e mi fece sedere sul divano.
Dopo poco mi arrivò un cuscino in piena faccia. Iniziò così una vera e propria guerra che finì con me sdraiata sul tappeto con lei seduta sopra di me che mi faceva il solletico. Stavo letteralmente soffocando e la pregavo di smettere.
"T-ti prego.. Oddio non ce la faccio più! Mi fanno male gli addominali" -dissi a fatica.
Aveva un sorriso a centodue denti, bellissimo. Poi i suoi occhi.. Sorrideva con gli occhi e sarei rimasta così per ore.
"Ah e così avresti gli addominali?" -disse lei
"Fammi sentire" -urlò mettendo le mani sulla mia pancia.
"NO FERMA MI FAI IL SOLLETICO! Dai non vale tu non lo soffri.. io sono svantaggiata!" -iniziai ad urlare io cercando di scappare dalla sua presa.
Dopo di che mi prese per i polsi e porto le mie braccia sopra la mia testa tenendole bene al suolo per non farmi muovere.
"Adesso potrei farti qualsiasi cosa.. Sei totalmente indifesa" -disse con voce roca e con il tono basso.
Io la guardai un po' impaurita.
"E cosa mi faresti?" -dissi guardandola intensamente.
Lei si avvicinò alle mie labbra. I nostri nasi si sfiorarono e per un attimo mi si gelò il sangue nelle vene. Avevo il cuore che stava per esplodere. Sentivo il suo respiro caldo sulle mie labbra. Per un attimo si sfiorarono.
Un bacio. Un suo bacio. Quel bacio. Lo desidero da quando la conosco.
*Tiiiin*
Suonò il timer del forno per avvertirci che le pizze erano pronte.
"Salvata dalla campanella" -disse lei ad un centimetro dalla mia bocca.
Quando si alzò ripresi a respirare. Ero ancora imbambolata quando la seguii in cucina.
Mangiammo la pizza parlando del più e del meno. Tranne per qualche sua frase ambigua la cena risultò normale.
Si fecero le dieci e così si offrì di accompagnarmi in macchina a casa.
Durante il tragitto non riuscii a distogliere lo sguardo da lei, dal suo corpo, dalle sue labbra, dai suoi capelli, dalle sue gambe e dalle sue mani che tenevano stretto il volante.
Era perfetta.
"Perché mi guardi?" -chiese lei continuando a guardare la strada.
"Non posso?"
"certo che puoi" -disse ridendo.
Quando arrivammo davanti a casa mia le diedi un bacio sulla guancia e scesi dall'auto.
Era stata una serata meravigliosa.
Andai in camera e mi addormentai con il sorriso sulla faccia.
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FALTER
Teen FictionMi stava fissando con quei suoi occhi blu. Stesso colore dell'oceano. Ma perché mi fissava? Lei.. La ragazza più voluta sia dal sesso maschile che da quello femminile mi stava fissando. Mi sentivo osservata. Non riuscivo a seguire la spiegazione con...