Chi era?
Ma che stava facendo?
Perché era venuta a casa di Shay?
E soprattutto perché la stava abbracciando?
Shay non la respinse, anzi, la strinse forte e se.
"Shay mi sei mancata" -iniziò a dire la ragazza.
Quell'abbraccio sembrò durare un'eternità e iniziai a sentirmi di troppo.
"Isa.. lei è mia cugina Kate. È venuta da San Francisco a trovarmi" -disse rivolgendomi uno sguardo e sorridendo.
Tirai un sospiro di sollievo e sorrisi anche io.
Sembrava veramente felice di vederla.
Kate era molto più bassa di Shay, le arrivava al seno ed era molto magra. Aveva i capelli castano chiaro che le arrivavano appena alle spalle.
Non volendo interrompere questo momento familiare decisi di tornare a casa per studiare e per andare poi agli allenamenti.
Shay cercò inutilmente di convincermi a restare ma io non accettai. Volevo lasciarle sole dato che era da tanto che non si vedevano.
Andai in camera a prendere le mie cose per poi andarmene. La salutai abbracciandola e basta visto che c'era sua cugina e andai via mal volentieri. Sarei voluta restare tra le sue braccia per tutto io giorno ma sapevo che quella era la cosa giusta da fare per lasciarle del tempo.
Una volta arrivata a casa mi accorsi di indossare ancora i suoi vestiti. Chiusi gli occhi e sentii una sensazione piacevole, come se le sue braccia mi stessero stringendo. La felpa odorava di lei.
In quel momento suonò il campanello e per un attimo sperai che fosse Shay.
Andai ad aprire e mi ritrovai davanti Kevin.
Cazzo.. Lo avevo ignorato e respinto per tutti questi giorni.
"Possiamo parlare?" -disse lui con voce decisa.
Lo feci entrare e lui si mise a sedere sul divano.
Puzzava di alcol e la cosa mi fece insospettire.
Eravamo completamente soli visto che i miei lavoravano ed Anna era da una sua amica.
"Pretendo una spiegazione" -disse fissando i miei occhi verdi.
Sembrava deluso e la cosa mi fece sentire in colpa. Aveva ragione, non c'erano altre cose da dire.
"Hai ragione Kevin.. Ma sono cambiate molte cose" -iniziai.
"Si? Tipo? Illuminami" -disse diventando scontroso.
Iniziò a farmi paura quel suo atteggiamento da duro.
"Sono cambiata Kevin."
"Da un giorno all'altro? Così? Potevi pensarci prima di baciarmi ed illudermi!" -disse stringendo i pugni ed alzando la voce.
"M-mi dispiace" -fu l'unica cosa che riuscii a dire.
"Ok, ho una proposta per te" -disse cambiando espressione.
Io feci una faccia interrogativa. Che voleva dire?
"Dato che non vuoi stare con me per non so quale assurdo motivo e visto che sei palesemente interessata a me dato che mi hai baciato, volevo sapere se ti andrebbe di usarci a vicenda" -disse sospirando. Come se si fosse tolto un peso.
Usarci a vicenda? Ma era impazzito? E che intendeva?
"Ehm.. Kevin che stai dicendo?" -chiesi io sconvolta.
"Intendo soddisfare i nostri bisogni fisici. Usarci l'un l'altro ogni volta che vogliamo. Senza vincoli e senza preoccupazioni. " -spiegò poggiando una mano sulla mia gamba. Mi irrigidii di colpo. Fissai la sua mano.
"Senza preoccupazioni?" -dissi facendo una faccia confusa.
"Niente sentimenti. Niente amore. Solo sesso. Semplice e puro sesso."
Sesso? Io e lui? No ok, era impazzito.
"Due amici che fanno sesso" -aggiunse sorridendo in modo strano visto che non rispondevo.
"Kevin sei scemo?" -dissi allontanandomi da lui.
Lui si avvicinò mordendosi il labbro inferiore e guardando la mia bocca.
"Avanti Bella! Cosa c'è di male? Siamo entrambi soli e bisogna divertirci a questa età! Lasciati andare." -disse mettendo una mano sulla mia coscia e l'altra sul mio fianco.
Non sapevo cosa fare e così mi alzai di scatto dal divano. Avevo paura.
"Kevin dimmi che è uno scherzo, ti prego" -dissi passandomi una mano tra i capelli.
Lui si alzò, mi prese per i fianchi e mi spinse indietro finché non toccai il muro con la schiena. Il mio respiro si fermò per qualche secondo. Avevo veramente paura. Che voleva fare?
Dato che eravamo alti uguali la sua intimità coincideva con la mia. Si appoggiò completamente a me. Non riuscivo a liberarmi dalla sua presa ferrea.
"Kevin lasciami!" -dissi alzando il tono della voce cercando di liberarmi.
"Lo so che lo vuoi anche te, quindi lasciati andare" -disse respirando sulle mie labbra.
Ero schifata. Non potevo credere che lui fosse così. Cercò di baciarmi ma io fui pronta e girai in tempo la testa ricevendo così un bacio sulla guancia e proseguì fino al collo. Era vorace.
Le sue mani dai fianchi entrarono sotto la felpa e iniziarono a salire.
Merda.
Ero senza reggiseno.
Inizia a divincolarmi con tutta la forza che avevo in corpo. Fermai l'avanzare delle sue mani prendendolo per gli avambracci e spingendo verso il basso. Riuscii nel mio intento ma nel frattempo mi lasciò un succhiotto ben visibile sul collo.
Cazzo.
Appena si staccò da me gli lasciai cinque dita in faccia.
"Tanto sarai tu a venire da me. E mi pregherai" -fu l'ultima cosa che disse.
Mi diressi alla porta, aprii e lo feci uscire mandandolo adeguatamente a quel paese.
Era palesemente ubriaco e la cosa mi fece incazzare ancora di più.
Appena chiusi la porta scoppiai a piangere e iniziai a tremare spaventata.
Andai in camera e mi fermai davanti allo specchio. Girai la testa leggermente verso sinistra e osservai la macchia violacea sul collo. La sfiorai con la mano.
E se lo avesse visto Shay?
In quel momento squillò il telefono. Era lei.
Mi invitò a cenare fuori con lei e sua cugina. Ci teneva a farmela conoscere per bene.
Inizialmente ero titubante ma poi accettai l'invito.
Chiusi la chiamata e andai a fare una doccia.
Decisi di lasciare i capelli sciolti per coprire il segno sul collo.
Mi vestii con dei pantaloni neri e una felpa tendente al grigio.
Misi il fondotinta e un po' di matita e poi applicai del correttore per coprire il segno.
Cercai di coprirlo il più possibile ma era troppo evidente. Per fortuna i capelli coprivano tutto quasi alla perfezione.
Sentii il suono di un clacson. Era lei.
Scesi e salii spedita in macchina.
Durante il tragitto restai in silenzio ma Shay lasciò perdere e non insistette più di tanto. Menomale.
Arrivammo davanti ad una pizzeria, parcheggiò e tutte e tre scendemmo.
"Buonasera!" -disse gentilmente un cameriere.
"Salve, ho prenotato per 3 a nome Grind" -disse Shay.
Il cameriere ci accompagnò al tavolo. Era quadrato con una tovaglia rossa e Kate si mise tra me e Shay.
Mi sentivo osservata. Avevo i suoi occhioni blu puntati su di me. Solamente il pensiero che vedesse il marchio lasciato da Kevin sul mio collo mi fece rabbrividire. Mi sentivo fuoriluogo.
La cena sembrò durare un'eternità e Shay sembrò sospettare di qualcosa. Mi fissava intensamente, come se cercasse di scoprire qualcosa ed io non riuscivo a mantenere il contatto visivo.
Kate di tutto questo non se ne accorse e Shay cercò di essere il più naturale possibile, come me del resto.
Il cameriere guardava sempre dalla nostra parte facendomi sentire ancora più osservata di quanto non lo fossi già.
Kate era veramente una brava ragazza, molto simpatica e socievole. Purtroppo non ero al mio meglio, anzi.
Finito di cenare Shay e Kate presero il dolce mentre io non presi nulla dato che non mi sono mai piaciuti.
Pagammo il conto e risalimmo in macchina.
Stavolta mi sedetti io davanti e Kate dietro.
Accompagnammo sua cugina nella casa di sua nonna dato che stava qua a San Diego e poi mi riaccompagnò a casa.
Fortunatamente il segno violaceo era dalla parte del finestrino.
"Si può sapere che hai?" -disse Shay.
"Nulla.. Tranquilla" -dissi facendo un sorriso.
"Sicura?" -disse addolcendo la voce.
"Si. Scusa se durante la cena sono stata un po' troppo in silenzio ma non mi sentivo molto a mio agio" -dissi sorridendo.
Rise anche lei.
Arrivammo davanti al cancello di casa mia e la macchina si fermò. Scesi e lei fece lo stesso accompagnandomi fino alla porta.
"Isa che hai sul collo?" -disse impassibile.
Mi si gelò il sangue nelle vene.
Non sapevo cosa inventare.
"N-nulla" -dissi con voce bassa.
Lei si avvicinò a me e mi spostò i capelli mettendo in luce il segno evidente.
"Nulla? Questo è nulla Isa? Chi the lo ha fatto?" -disse alzando un po' la voce.
All'improvviso divenne freddo. Mi venne un nodo alla gola enorme.
"Tu" -fu la prima cosa che mi venne in mente.
"Non è vero! So quel che è successo oggi e non ti ho fatto nessun succhiotto" -disse. Il suo sguardo cambiò.. Divenne tagliente.
"Me lo hai fatto tu Shay" -cercai di convincerla.
"Isa non raccontarmi cazzate! So benissimo di non essere stata io! Non sono scema! Dimmi chi cazzo te lo ha fatto!" -disse alzando ancora di più la voce.
Restai in silenzio. Non sapevo cosa dire. A parlare furono le mie lacrime che iniziarono a scendere rigando il mio visto e facendo uscire tutto.
"Non me lo aspettavo da te" -disse schifata lei.
"N-non h-ho f-f-fatto ni-niente, g-giu-ro" -dissi spezzata dal pianto.
Stavo malissimo.
"Perché non mi dici che succede allora?" -disse.
"Non posso.." -dissi io stremata.
"Okay".
Fu l'ultima cosa che disse prima di andare via.
Caddi sulle ginocchia e iniziai a piangere talmente forte da provare dolore.
Perché a me?
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FALTER
Teen FictionMi stava fissando con quei suoi occhi blu. Stesso colore dell'oceano. Ma perché mi fissava? Lei.. La ragazza più voluta sia dal sesso maschile che da quello femminile mi stava fissando. Mi sentivo osservata. Non riuscivo a seguire la spiegazione con...