Capitolo 20

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Riconobbi quella voce calda e roca.
Mi afferrò e mi strinse forte a se come se mi stesse proteggendo da qualcosa.
Iniziai a piangere ancora più forte. Respiravo a malapena.
"Ssh.." -iniziò a dire lei per farmi calmare.
Mi stringeva forte. Il calore emanato dal suo corpo iniziò a scaldare il mio ormai congelato.
Appoggiai il mio viso nell'incavo del suo collo e respirai a fondo il suo odore. Le bagnai tutta la felpa.
"Isa ma che hai nella testa? Sei impazzita?" -disse lei.
"Mi ha chiamata Laila! Era preoccupatissima.."
Con la mano sinistra la presi il viso girandolo verso di me e la baciai. La baciai come quando un drogato riprende la sua dose dopo un periodo di astinenza. Ero in astinenza. Mi mancavano le sue labbra dolci e morbide. Fu un bacio semplice. Durò un secondo perché lei si staccò subito, come non volesse baciarmi in quel modo.
"Shay.. Sei qui" -dissi annusando il suo collo e lasciando qualche bacio.
"Sono qui" -disse lei appoggiando la sua bocca sulla mia fronte.
"Sei qui.." -dissi di nuovo.
"Si"
"Non sto sognando vero?" -chiesi
"No, sono qui" -confermò lei.
Ci stringemmo ancora più forte.
Adesso ai brividi di freddo si aggiunsero i brividi che mi provocava lei ogni volta che mi toccava.
Adesso mi sentivo al sicuro.
"Non te ne andare via, ti prego. Non andare da Abbey. Non è il tuo tipo" -iniziai a dire singhiozzando.
"Da Abbey? No.." -disse lei confusa.
"Scusa se sono una bambina. Scusa. Ma non andare via, ti prego. Giuro che.." -continuai io.
"Isa smettila.." -disse lei interrompendomi e baciandomi la testa.
"Senza di te dov'è che vado? Cosa faccio senza di te?" -dissi tirando su con il naso e baciandole il collo.
"Ssh.. Ora sono qui" -disse lei cercando di calmarmi.
"I-io.. Io Non ce la faccio più Shay. Ho bisogno di te. Resta con me. Non mi lasciare" -dissi accarezzandole la guancia destra con la mano sinistra.
"Non me ne vado Isa. Sono stati giorni orribili senza di te" -disse lei.
Accennai un sorriso e poi avvicinai le mie labbra molto lentamente verso le sue. Avevo paura che non volesse ma anche lei si avvicinò.
Le nostre labbra si incastrarono alla perfezione e restammo così per una marea di secondi.
Poi le nostre lingue si intrecciarono e finalmente tornai a respirare. Avevo il cuore che batteva all'impazzata. Avevo voglia di lei.
Il nostro abbraccio e il nostro bacio durarono un'eternità. Poi lei si staccò leggermente.
"Non fare mai più una cosa del genere" disse dolcemente.
"Va bene.. Scusami" -dissi io.
Chiusi gli occhi per calmarmi e feci dei respiri profondi.
Lei prese il mio volto tra le mani e appoggiò le sue labbra calde sulla palpebra del mio occhio destro. Lasciò un dolce e leggero bacio. E poi si allontanò per guardarmi. Lentamente aprii gli occhi. I suoi occhi blu erano lì, così vicini..
"Sai.. Dicono che se baci gli occhi di una persona.. è come se le baciassi l'anima" -disse continuando a fissarmi.
Io rimasi sorpresa da quella frase. Mi vennero tipo gli occhi a cuoricino e il mio cuore perse un battito. Forse due.
Chiusi gli occhi di nuovo e la baciai. La baciai dando tutta me stessa. Poi mi staccai sorridendo e lei fece lo stesso.

"Ti riporto a casa, dai"
"No. Non voglio tornarci" -dissi io appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Perché?" -chiese preoccupata lei.
"Va tutto di merda Shay.. Ho discusso con mio padre.." -dissi chiudendo gli occhi per trattenere le lacrime e calmarmi.
"Hai freddo? Aspetta, tieni la mia giacca" -disse dandomi il suo giubbotto nero. Lo misi immediatamente.
"Mi sei mancata" -dissi stringendola per l'ultima volta.
"Anche tu" -disse lei.
Ci staccammo da quell'abbraccio infinito e ci prendemmo per mano. Iniziammo a camminare verso la sua auto.
"Dai, torna a casa, i tuoi saranno preoccupatissimi e sicuramente a tuo padre sarà passata l'arrabbiatura. Sono le tre di notte, è tardi.. Devi tornare da loro" -disse lei.
"Va bene.." -risposi io. Mi aveva convinta.
Si offrì di accompagnarmi in macchina.
Salimmo e la prima cosa che feci fu quella di accendere il riscaldamento e poi la radio.
Mi girai appoggiando la schiena alla portiera e la testa sul sedile. La guardai per tutto il tempo.
"Perché mi fissi?" -disse senza distogliere lo sguardo dalla strada.
"Perché sei bellissima" -dissi così, senza pensare.
Lei si voltò e mi sorrise. Io diventai rossa come un peperone.
Allungai la mano e presi una ciocca dei suoi capelli neri perfettamente lisci e iniziai a giocarci.
Arrivammo davanti al cancello e lei spense la macchina. Si girò e mi guardò intensamente.
I suoi occhi blu si incastrarono con i miei verdi.
Ci fissammo per un tempo che sembrò durare tantissimo e c'era silenzio.
Non ero per niente in imbarazzo in quel momento. Sapete no? I silenzi che mettono a disagio. La gente ha sempre bisogno di parlare ed occupare il silenzio con puttanate per sentirsi a proprio agio.
Ma è solo allora che sai di aver trovato una persona davvero speciale:
quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
Io non mi sentivo a disagio.
Shay era speciale. Davvero speciale.
"Sento il tuo cuore battere da qua" -disse Shay ridendo.
Io diventai rossa come un peperone.
"Ti va di entrare? Di dormire con me magari?" -chiesi io.
Lei mi guardò dubbiosa per un istante.
"Ti prego"
"Non mi sembra il caso dai.. Ti accompagno" -disse.
Parcheggiò la machina nella strada vicino a casa mia. Stavo aprendo il cancello quando la porta di casa si aprì ed uscì mia madre.
"ISA! Dio mio! Stai bene? Sei sana? Dove sei stata?" -disse mia madre correndo verso di me.
Povera donna.. Era preoccupatissima.
"Sto bene mamma, tranquilla" -dissi io esausta.
"E tu chi sei?" -chiese rivolgendosi a Shay.
"Io sono Shay, piacere di conoscerla" -disse stringendole la mano.
"Grazie mille per averla riportata a casa" -disse subito mia madre.
"Isa come stai? Mi hai fatta preoccupare tantissimo! Tuo padre stava per chiamare la polizia! Non fare mai più una cosa del gente." -disse rivolgendosi a me.
"Sto bene mamma, non preoccuparti. Scusa se ti ho fatta stare in pensiero, non volevo" -dissi ricambiando il suo abbraccio.
Uscì di casa mio padre.
"Isa! Cazzo mi hai fatto preoccupare! Non andartene mai più!" -disse.
"Scusa papà" -dissi io abbracciando anche lui.
"Vuoi dormire qua? È tardi" -disse mia madre a Shay.
Ok, stavo amando quella donna.
Shay rimase spiazzata, ma dato che mia mamma riesce sempre a convincere tutti, accetto l'invito.
Sulla mia faccia spuntò un sorriso enorme.
Entrammo in casa e per prima cosa andai da Anna per dirle che stavo bene e che non doveva preoccuparsi. Dopo di che presi per mano Shay e la portai in camera mia. Ero veramente esausta e subito dopo essermi messa il pigiama ed averne prestato uno a Shay ci mettemmo a letto.
Mi sdraiai al suo fianco e appoggiai la testa sul suo petto. Lei mise il suo braccio dietro la mia schiena abbracciandomi e con la mano iniziò ad accarezzare il mio braccio dalla spalla fino alla mano.
Avevo l'orecchio esattamente sopra il suo cuore sentendo ogni battito. Erano regolari e calmi, mi trasmettevano tranquillità.
Mi addormentai cullata dai suoi battiti e dalle sue carezze.

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