L'affermazione di Susy mi aveva lasciata in sospeso. E se mi fossi davvero innamorata?
In questo momento avrei tanto voluto uno dei meravigliosi e saggi consigli di Sarah. La mia migliore amica di New York. In tutto questo tempo ci eravamo sentite per messaggio e di conseguenza lei ha sempre saputo tutto. Di me, Shay, Kevin.. Tutto.
Sinceramente mi mancava da morire e avrei tanto voluto rivederla.
I miei pensieri e i miei dubbi furono interrotti dalla campanella che segnava l'inizio della ricreazione.
"Vai Isa! Va a parlare con lei" -mi incoraggiò Susy.
Uscii dalla classe con tanta, troppa insicurezza. Mi tremavano le gambe e avevo le mani fredde.
Mentre camminavo iniziai a pensare a cosa avrei potuto dirle. Avrei dovuto iniziare con 'mi dispiace'? 'Mi manchi'?
Che avrei dovuto dirle? Avevo troppe cose per la testa..
Scesi le scale andai al mio armadietto per posare i libri.
"Come si sta senza Shay?"
Oddio Abbey.. Eccola di nuovo.
"Beh? Non rispondi?" -disse insistendo.
Calma Isa.. Respira..
"Mh, immaginavo. Vado da Shay allora. Bye bye"
Oddio, voglio un oscar per non averle spaccato la testa.
Avevo tantissima rabbia dentro di me. Avrei voluto urlare, sfogarmi.
"Isa tutto bene?" -chiese Meredith avvicinandosi.
Come aprii bocca scoppiai a piangere. Odiavo farlo davanti a tutti. Significava essere deboli di fronte a tutto.
In realtà io non sono debole.. Sono incazzata.
Diciamo che.. O piango o le tiro un destro a quella rimbecillita di Abbey. Ho preferito piangere per evitare casini.
La ricreazione finì ed io non riuscii a parlare con Shay. Mi giravano ancora di più di prima.
Tornai in classe e per le due ore successive, storia e fisica, non ascoltai nulla. Dopo un'apparente eternità, tra luigi XVI e la propagazione del suono in una corda, suonò la campanella e tutti, me compresa, ci precipitammo fuori.
Stavo percorrendo il viale che portava al cancello e i miei occhi non smettevano di cercare la sua macchina. Ad un tratto la vidi. La riconobbi tra le tante parcheggiate nel parcheggio. Mi guardai un po' intorno per vedere se c'era anche lei ma non la vidi. Ripresi a camminare verso l'uscita quando sentii delle risate alle mie spalle. Mi voltai di scatto e vidi Abbey che rideva di gusto ed era con Shay.. Stavano andando alla sua auto. Portai la mano sulla bocca e scoppiai a piangere. Corsi fuori facendomi spazio tra gli altri studenti e andai a casa. Non aspettai Anna all'incrocio perché sarebbe andata a pranzo fuori con un'amica.
Arrivata a casa mi buttai sul letto e mi sfogai completamente.
Mi addormentai.
"Ma che stai facendo?" -disse mio padre aprendo la porta e mettendomi paura.
"Ehm.. Ora studio" -dissi io confusa.
"Ora studi? Sono le sei del pomeriggio!!" -disse alzando il tono della voce. Si stava arrabbiando.
Le sei? Ma quanto avevo dormito? Non avevo neanche pranzato..
"Si può sapere che hai nella testa? Eh?" -mio padre continuava ad urlarmi contro e la testa iniziava a farmi male.
"Ora studio! Cazzo" -risposi io.
La mia risposta lo fece alterare. Mi prese per un braccio e mi strattonò.
"Tu così non mi rispondi chiaro? E ora mettiti a studiare! Se continui così finirai in punizione! Sono stato chiaro?" -disse serio.
"Si.." -risposi io.
Controbattere con lui sarebbe stato inutile.
Aspettai che uscisse dalla stanza per poi andare alla scrivania e iniziare a studiare.
Ero stanca. Perché ce l'avevano tutti con me? Che avevo fatto? Che giornata di merda.
Il telefono iniziò a squillare.
Dimmi che è Shay dimmi che è Shay dimmi che è Shay.. È Laila.
"Ciao! Come stai?" -disse lei. Sembrava felice.
"Ehm.. Bene e tu?" -dissi in maniera poco convincente.
"Tutto bene! Senti, so che è lunedì ma ti andrebbe di venire in spiaggia dopo cena? Ci sono anche gli altri" -chiese lei cercando di convincermi.
"Mh.. Non penso sia il caso.. Ho appena discusso con mio padre e poi.." -dissi sospirando.
"Poi?" -chiese preoccupata.
"Le cose tra me e Shay non vanno bene"
*Silenzio*
"Ah si.. Me lo ha detto Shay.." -disse con un velo di tristezza.
Lei lo sapeva? Shay aveva parlato di me? Chissà che aveva detto..
"Non ne avete parlato?" -chiese lei incuriosita.
"No.. Non ce n'è stata l'occasione." -dissi ripensando a ciò che era successo a ricreazione e all'uscita.
"Se vieni, inviterò anche Shay e parlerete" -disse lei sperando di convincermi.
"Non lo so Laila.. Non è giornata" -dissi stanca.
"Va bene dai, non voglio insistere"
"Grazie.."
"Se vieni ti prometto di non invitarla. Così parliamo io e te.. Che ne pensi?" -provò di nuovo. Ostinata la ragazza!
"Mh.. Ti faccio sapere okay?" -dissi sperando di accontentarla.
"Va bene! Ci sentiamo!"
"A dopo"Sinceramente non mi andava di uscire stasera.. E dopo la discussione con mio padre molto probabilmente non mi avrebbero mandata.
Feci la scelta più saggia che potessi fare, spensi il telefono e mi misi a studiare seriamente.
Fisica era alquanto difficile e mi ci volle un'ora per fare due problemi. Poi passai a matematica e feci dieci esercizi.
Si fecero le otto e mia mamma annunciò che mancava poco alla cena.
Alle 20:30 scendemmo per mangiare.
"Hai studiato?" -chiese mio babbo.
"Si" -dissi sospirando.
"Isabella così non si va d'accordo. Ti devi impegnare!" -disse ancora.
"Ma così come? ma davvero? Non mi sembra di andare male a scuola! O sbaglio?" -dissi io irritandomi.
Non sopporto quando qualcuno giudica il mio "lavoro" senza sapere le cose. Lui non c'era mai a casa, che voleva?
Anna e la mamma restarono in silenzio. Spostavano lo sguardo da me a mio padre senza intromettersi.
"Signorina, attenta a come parli!"
"Ma che cazzo ho detto? Ma che vuoi? Non ci sei mai a casa e giudichi?" -dissi alzando un pochino la voce e buttando la forchetta nel piatto.
"Non usare quel tono con me! Io non sono a casa perché lavoro! Io lavoro! Chiaro?" -disse alzando ancora di più il tono della voce.
Mi faceva paura.
"E io? Pensi che non faccia niente?"
"Isabella ma che vuoi fare te? Devi sono studiare e non fai neanche quello!" -disse facendo una risatina a presa di culo.
"Ma che ne sai tu? Eh? Sai cosa? Fanculo tutto" -dissi alzandomi buttando il tovagliolo sulla sedia e correndo fuori.
"Isabella ferma! Dove vai?" -urlò mio padre alle mie spalle.
"Isa! Aspetta!" -disse mia sorella sconvolta.
Mia madre si limitò a mettere la faccia tra le mani. Sapeva che suo marito stava esagerando.
Corsi fuori piangendo per la rabbia e mandai un messaggio a Laila.
*sto arrivando. Compro da bere e arrivo*
Mi rispose. Ma non lessi il messaggio.
Andai al mini market all'angolo della 27ª street e comprai una bottiglia di limoncello.
Andai in spiaggia e Laila venne verso di me preoccupata. Stavo ancora piangendo. Tenevo la bottiglia stretta tra le mani. Era congelata ma non mi importava.
Non risposi a nessuna delle sue domande e andai dal gruppo.
"Ragazzi! Ho portato da bere!" -annunciai.
Tutti esultarono.
Iniziammo a bere a turno dalla bottiglia e poi uno dei ragazzi tirò fuori l'erba. Decisi di non fumarla. Non mi piaceva per niente.
Fumai tre sigarette. Forse quattro. Forse cinque. Non mi ricordo.
Oltre al limoncello che avevo portato io c'era della vodka e del rum. Bevemmo anche quello.
"Isa smettila, ti sentirai male poi" -disse Laila buttando il bicchiere di vodka che avevo.
"N-no" -dissi io ridendo.
Ero completamente ubriaca.
"Isa avanti.." -insisté lei.
Io la guardai.. Aveva la preoccupazione stampata negli occhi.
Iniziai a piangere. Dal nulla.
"Perché piangi?" -chiese subito lei.
"Sono una b-bambina. Im-matura" -dissi singhiozzando.
"Ma che dici?" -era confusa.
"Abbey non avrebbe mai pianto. Lei non è una bambina" -dissi ancora.
"Non dire cazzate Isa! Abbey è una demente" -disse.
"Me ne vado" -dissi alzandomi e iniziando a camminare verso il mare.
"Isa dove vai? Ferma!"
Nemmeno il tempo di dirlo che caddi a terra. Girava tutto.. E io ridevo e piangevo contemporaneamente. Ero andata.
"Chiamo Shay" -disse lei prendendo il telefono.
"No! Non farlo ti prego! Ti prego Laila non farlo! Non voglio." -dissi pregandola.
Lei mi ascoltò e mise via il telefono.
"Ok basta, facciamo due passi. Ti passerà il giramento di testa" -disse prendendomi e facendomi alzare.
Iniziammo a camminare. Barcollavo e lei mi teneva stretta per la vita. Ridevo e parlavo di cavolate inesistenti. Lei massaggiava con qualcuno.
"Chi è?" -dissi io sbirciando.
"Nessuno isa! Forza, cammina" -disse mettendo via il cellulare per non farmi vedere.
"Isa non studi. Isa corri. Isa cammina. Pulisci. Lava. Isa? Isaaaaa lalalalala" -urlavo a squarciagola.
"Devo vomitare"
Che schifo.
"Stai meglio?" -chiese Laila.
"Si.. Grazie" -dissi io.
Effettivamente stavo un pochino meglio.
Ricominciai a piangere al pensiero di Shay.
"I-io me ne vado" -dissi ad un certo punto.
Laila stava per dire qualcosa ma io la interruppi dandole un bacio sulla guancia e incamminandomi veloce verso la strada per non farmi seguire. Mi girava ancora la testa ma era sopportabile.
Avevo freddo. Ero uscita di casa senza giacca e stavo tremando. Avevo dei jeans e una canottiera bianca.
Non riuscivo a smettere di piangere. Shay.. Mio padre.. Mille pensieri occupavano la mia testa.
"ISABELLA!" -qualcuno alle mie spalle urlò il mio nome. Sembrava arrabbiato. Non feci in tempo a voltarmi che due braccia mi afferrarono e mi strinsero forte.
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FALTER
Teen FictionMi stava fissando con quei suoi occhi blu. Stesso colore dell'oceano. Ma perché mi fissava? Lei.. La ragazza più voluta sia dal sesso maschile che da quello femminile mi stava fissando. Mi sentivo osservata. Non riuscivo a seguire la spiegazione con...