Capitolo 6

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Il giorno dopo andai a scuola con un sorriso da ebete sulla faccia.
Oggi non avrei avuto inglese e quindi avrei visto Shay solo a ricreazione. Arrivai cinque minuti prima del suono della campanella e vidi Abbey che fumava con delle amiche. Passai velocemente per non farmi vedere e per evitare che mi dicesse qualcosa. Per quel poco che la conosco sarebbe sicuramente impazzita dato che Shay l'aveva lasciata.
Riesco nel mio intento e vado in classe.
Alla prima ora avevo matematica. Susy mi aveva abbandonata perché aveva la febbre.
Non riuscivo a seguire il professore che spiegava, ero persa tra i miei pensieri. Pensavo a Shay e al pomeriggio passato insieme.
"signorina Stucchi, venga alla lavagna. Ci dimostri il teorema spiegato a pagina 103" -disse il professore notando che avevo la testa tra le nuvole.
"Ehm.." -non sapevo cosa dire. Panico.
"Ha studiato, non è vero signorina?" -disse il prof porgendomi il gesso.
"Sssi.." -dissi in maniera poco convincente alzandomi e dirigendomi verso la lavagna.
Presi il gessetto e rimasi davanti a quella tavola nera per non so quanto tempo. Non avevo la più pallida idea di cosa scrivere.
"Signorina ha studiato o no?" -disse scocciato.
"No.." -dissi abbassando la testa.
"Si becca un bell'impreparato sul registro" -disse.
Merda. Questa non ci voleva.
Tornai al mio posto e presi appunti per il resto dell'ora. Suonò la campanella e dopo avrei dovuto avere filosofia. Amavo quella materia.
"Ok ragazzi, compito a sorpresa" -disse la professoressa con sorriso da stronza sulla faccia.
Non ci posso credere! Ma lo fanno apposta? È per caso una punizione divina questa? Il giorno prima non avevo ripassato niente.
Riuscii a cavarmela dato che ho una buona memoria. Che giornata.. mamma mia.. E non era ancora finita.
L'ora dopo avevo Arte. Odio arte. La odio tantissimo. Uno, sono una mongoloide di prima categoria a disegnare e due, mi fa schifo storia dell'arte. Per fortuna il professore non interrogò e non fece nessun compito a sorpresa.
Finalmente suonò la campanella che segnava l'inizio della ricreazione.
Scesi nel cortile della scuola per cercare Shay.
Per i corridoi incontrai Meredith che mi salutò e mi tenne a parlare per qualche minuto. Ovviamente non ascoltai una parola dato che volevo andare via.
Arrivata nel cortile vidi subito Shay seduta sulla panchina e mi spuntò un sorrisetto sulla faccia ma che durò poco dato che subito dopo svanì.
Seduta al suo fianco c'era Abbey. Stava piangendo come una disperata e teneva stretta tra le sue mani una mano di Shay. Non sentivo i loro discorsi dato che ero troppo distante ma vedevo nitidamente la scena. In quell'istante provai una sensazione strana. Una sensazione quasi di dolore allo stomaco. Gelosia?
Shay si voltò e mi vide. Ero paralizzata, intenta a guardare la scena e non mi accorsi che i suoi occhi blu mi stavano fissando.
Poco dopo vidi Abbey alzarsi, darle un bacio sulla guancia e andare via.
Quella sensazione brutta aumentò e mi incamminai verso la panchina.
"Tutto bene?" -le chiesi.
"Abbey si è scusata del suo comportamento e mi ha detto un sacco di cose belle.. Non so che fare" -disse lei prendendosi la testa tra le mani e appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
Non sapevo che rispondere. Ero seduta e guardavo davanti a me. Sentivo solo quel dolore strano.
"Mi ha detto che mi ama e che senza di me non può vivere" -continuò lei visto che non rispondevo.
"Ti ama?"-fu l'unica cosa che riuscii a dire.
"A quanto pare" -rispose lei intristendosi.
La campanella suonò la fine della ricreazione.
"Devo tornare in classe" -dissi alzandomi e andando via senza neanche guardarla.
"Isa..?" -disse lei a bassa voce. "Va tutto bene?"
"Si, tranquilla" -risposi io.
Andai in classe e non riuscii a seguire niente. Pensavo alle sue parole e ad Abbey che era riuscita a far tornare Shay da lei ingannandola con le sue parole. Forse diceva la verità.. Ma qualcosa dentro di me mi diceva che non era così e di non dare fiducia a quella ragazza. Aveva l'aria di essere falsa come i soldi del monopoli. Restava solo una cosa da fare.. Sperare che Shay non si fosse fatta abbindolare dalle parole di Abbey.
Finalmente suonò la campanella e FINALMENTE sarei potuta tornare a casa.
Problema:
Come avrei potuto dire a mamma dell'impreparato preso a matematica?
Entrai in casa e stranamente era in casa. "Ciao tesoro, come è andata a scuola?" -chiese dandomi un bacio in fronte.
"Insomma.. Ho preso un impreparato a matematica.. È stata una brutta giornata" -dissi sospirando.
Avevo un bel rapporto con mia mamma e sapeva che se facevo così c'era davvero qualcosa che non andava quindi per questa volta non mi fece niente. Si arrabbiò all'inizio ma poi andai in camera mia a studiare e le passò.
Studiai tutto il pomeriggio e verso le cinque decisi di uscire per schiarirmi le idee.
Mentre camminavo vidi un cartello con scritto che a pochi metri, sulla destra, ci sarebbe stato un parco. Andai a vedere. Il parco era davvero immenso e pieno di alberi. I colori erano fantastici, tutte le sfumature di verde erano in quel parco.
Camminai lungo una stradina ombreggiata e vidi una ragazza seduta tutta sola su una panchina.
Aspetta.. Era Shay! Che faceva tutta sola? E soprattutto.. Come mai non aveva qualche ragazzo intorno? Di solito come metteva piede fuori di casa qualcuno cercava di attaccare bottone con lei.
"Che leggi?" -dissi sedendomi accanto a lei.
"Isa! Mi hai spaventata! Nulla.. Un libro sull'universo, le stelle e i pianeti" -disse chiudendolo e voltandosi verso di me.
"Ti piacciono le stelle?" -chiesi io sorpresa.
"Le adoro. Ne sono completamente affascinata!" -disse lei.
"Se ti va.. Stasera ti passo a prendere e ti porto in un posto." -continuò arrossendo.
Aspetta. Shay Grind mi aveva appena invitata ad uscire! Oddio. Sto sognando? Ti prego fa che sia reale.
"Si, okay!" -dissi sorridendole.
"Allora passo per le 19:00"-disse sfoderando uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
"Non chiedermi dove ti porterò perché sarà una sorpresa!" -aggiunse subito dopo.
Mi vennero gli occhi a cuoricino e la cosa più imbarazzante fu che lei se ne accorse e scoppio a ridere. Aveva la risata più bella del mondo. Una di quelle risate che ti mettono allegria e che resteresti ad ascoltare per ore ed ore.
La camicia a quadri rossa che indossava con sotto una canottiera nera le metteva in mostra il seno e i miei occhi non riuscirono a non notarlo. Per fortuna non se ne accorse.
"Allora.. A stasera" -dissi sorridendole e arrossendo.
"A stasera Isa"
Involontariamente mi morsi il labbro inferiore andando via.
Quella ragazza mi farà impazzire.. Non sono me stessa con lei. Ho il cuore che esplode ogni volta che mi parla o che mi sfiora.
Andai a casa, finii di studiare e iniziai a prepararmi per la sera.

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