Entrai in casa e corsi in camera di Anna che mi stava già aspettando.
"Eccomi!"
"Finalmente! Ma dove eri finita?" -chiese preoccupata.
"Ero a casa di un'amica" -spiegai.
"Ehm.. Isa?"
Aveva una faccia confusa.
"Perché hai quel segno sul collo? Chi te lo ha fatto?" -chiese indicando il mio collo.
Sbiancai. Oh no. Tappai subito il segno rosso ed evidente che aveva lasciato Shay con la mano e sgranai gli occhi.
"Non è niente!" -dissi subito cercando di essere il più convincente possibile.
"Dai Isa chi è il povero disgraziato che deve sorbirti?" -chiese ridendo.
"Nessuno.. Davvero" -dissi andando in bagno per coprire il tutto con del fondotinta.
Sinceramente ero stata molto fortunata visto che ad aver notato il segno era stata mia sorella e non i miei genitori. Loro avrebbero iniziato subito a farmi il terzo grado e non mi andava di mentire. Anche perché non sono molto brava.
Tornai in camera e iniziai ad aiutarla con degli esercizi.
Circa un'ora dopo, esausta dalle continue domande inutili e idiote che mia sorella faceva in continuazione, andai in camera mia a studiare. Cosa? Filosofia.
Ho sempre amato la filosofia, dice cose molto interessanti che ti fanno ragionare aprendoti la mente. All'inizio sembra tutto molto.. Mh.. Idiota e insensato. Filosofi che cercano di dire di che cosa è fatto il mondo, qual è il principio di tutto. Pensieri comunque sia molto distanti dal nostro modo di pensare e vedere le cose. Man mano che si va avanti però gli argomenti iniziano a diventare sempre più complicati e intriganti e di conseguenza più interessanti.
Dopo aver studiato per mezz'ora filosofia mi misi a fare qualche esercizio di fisica e poi, dato che mancava poco all'allenamento, decisi di smettere per andare a fare merenda.
Scesi al piano di sotto e aprii il frigo. Formaggio, uova, prosciutto, latte, pomodori e verdure varie. Che potrei mangiare? Presi il prosciutto cotto e le sottilette e mi feci un toast. Li amo.
Si fece tardi e cosi corsi in camera per prendere tutto l'occorrente per l'allenamento e mi avviai alla fermata dell'autobus.
La palestra in cui mi allenavo era a qualche chilometro da casa mia, vicino alla piscina comunale.
Passai i dieci minuti di strada ad ascoltare la musica e a messaggiare. Arrivata alla fermata scesi e camminai per circa due minuti dato che l'autobus non mi lasciava esattamente davanti alla palestra.
Mi diressi subito nello spogliatoio e insieme alle mie compagne mi cambiai.
"Oggi discusso con il mio ragazzo.. È troppo geloso"
"Ieri mi sono comprata una borsa nuova bellissima, la adoro"
"Però che palle, non mi andava di venire agli allenamenti"
"Ragazze, domani ho la verifica di storia, sparatemi"
Beh, i tipici argomenti da spogliatoio non mancavano.
Le mie compagne di squadra erano tutte molto simpatiche, aveva sempre qualcosa da dire. Argomento preferito? Gossip.
Entrammo in palestra e dopo aver posato le bottiglie d'acqua ci accerchiammo attorno all'allenatore che ci spiegò il programma della serata.
Iniziammo con qualche giro di campo a corsa e poi proseguimmo con una serie, a parer mio interminabile, di addominali.
Detto tra noi odiavo fare gli addominali ma allo stesso tempo li ringraziavo. Il fisico che avevo lo dovevo alla pallavolo e di certo gli addominali facevano parte del pacchetto.
"Bene ragazze, adesso a coppie e palleggiate" -annunciò l'allenatore. Le coppie le fece lui. Io finii con la ragazza dai capelli rossi Jessica, per tutti Jess. Non avevo mai avuto una vera e propria conversazione con lei, molto probabilmente le stavo antipatica, non so. Sinceramente non mi importava molto dato che con le altre mi trovavo benissimo ma diciamo che un po' mi dispiaceva.. faceva così solo con me.
Iniziammo a fare l'esercizio e i suoi occhi puntati su di me iniziarono a mettermi pressione. Terminato l'esercizio ne facemmo altri tre o quattro e verso la fine facemmo una partitella, sei contro sei.
Finimmo nella stessa squadra e iniziammo a batterci il cinque e a complimentarci l'una con l'altra per ogni attacco ben riuscito. Forse adesso non le stavo più tanto antipatica.
Alle nove finimmo e tornammo negli spogliatoi. Feci la doccia e mi cambiai.
Sinceramente fare la doccia con altre ragazze non mi scandalizzava affatto. Non ne ero attratta.. O cose simili. Sinceramente l'unico corpo che mi attraeva era quello Shay.
Misi la giacca e uscii dopo aver salutato tutte.
"Era ora!" -una voce femminile interruppe i miei pensieri.
"Shay? Che ci fai qui?" -chiesi sorpresa.
"Sono venuta a prenderti" -disse tranquillamente lei.
"Perché?" -chiesi avvicinandomi.
"Dormi da me" -disse lei mettendo le mani sui miei fianchi.
"Tranquilla, tua mamma sa tutto ed è d'accordo" -aggiunse soddisfatta per la magnifica organizzazione che aveva orchestrato.
Io sorrisi contenta e la strinsi forte. Nonostante fossero passate solo poche ore.. mi mancava.
Ci dirigemmo alla macchina e dopo una decina di minuti arrivammo a casa sua.
"Quanta fame hai?" -chiese infilando le chiavi ed aprendo la porta.
"Tantissima" -disse io.
"Perfetto, stasera pizza!" -annunciò.
Amo la pizza.
Mise nel forno due pizze margherite e poi mi raggiunse sul divano.
Appena si sedette mi sdraiai su di lei appoggiando la testa sulle sue gambe e lei iniziò a giocare con i miei capelli arrotolandoseli tra le dita.
Le alzai leggermente la maglia e iniziai a lasciare una scia di baci sulla sua pancia.
"Che fai signorina?" -chiese con voce maliziosa.
Io non risposi e continuai a lasciare tanti piccoli e leggeri baci.
Lei si sporse in avanti per guardarmi. Io le presi il viso avvicinandolo al mio e la baciai.
"Che scema che sei" -disse allontanandosi un pochino.
Io mi alzai da quella posizione e mi posizionai sopra di lei.
"Ah si?" -dissi con voce maliziosa.
"Mh mh" -mugugnò annuendo con la testa.
Mi avvicinai alle sue labbra che avrei voluto tanto mordicchiare, lasciai toccare i nostri nasi, sorrisi e poi mi diressi verso il suo collo.
Partii dal lobo dell'orecchio destro e scesi lasciando baci umidi fino alla clavicola. Poi tornai di nuovo verso il lobo e a metà strada lasciai un succhiotto. Sentivo il suo respiro aumentare e piccoli dolci gemiti trattenuti.
Tornai sulle sue labbra e la baciai. Le nostre lingue si intrecciarono e iniziarono a muoversi all'unisono. Perfettamente coordinate.
Tantissimi brividi percorsero tutto il mio corpo.
*diiin*
Suonò il timer del forno avvertendoci che le pizze erano pronte.
"M-mangiamo?" -dissi tra un bacio e l'altro.
Lei annui con la testa senza interrompere il bacio. Le sue mani sulla mia schiena mi spingevano verso di lei.
"Andiamo" -dissi.
I nostri ormoni stavano prevaricando sulle nostre decisioni di sopravvivenza, come quella di mangiare.
Il brontolio del mio stomaco interruppe il silenzio che ci circondava e scoppiammo a ridere. Ci alzammo e andammo a prendere le pizze che stavano rischiando di bruciarsi.
Ovviamente io divorai la mia e lei con tutta calma si gustò la sua.
"Che facciamo?" -dissi guardandola in attesa di una risposta.
"Andiamo a letto" -disse mettendo i piatti nel lavello.
"Ma come, di già?" -chiesi un po' stranita.
"Si è fatto tardi e domani abbiamo scuola" -disse con aria autoritaria. Sembrava mia mamma.
"Ma dai!" -dissi avvicinandomi a lei e mettendo le braccia intorno al suo collo.
Lei era appoggiata al tavolino della cucina e io appoggiata a lei. I nostri corpi erano incollati.
"Non ho molto sonno" -dissi io con voce provocante ad un millimetro dalle sue labbra.
"Ho notato" -disse ridendo.
Dio, la sua risata. Una droga.
Si avvicinò alle mie labbra e lasciò un bacio leggero. Io non persi tempo e la ribaciai.
Le sue mani si appoggiarono sulle mie cosce per poi salire fino ai glutei e sistemarsi sui miei fianchi. Un attimo dopo tornarono sui glutei.
Si chinò verso di me, mi sollevò da terra prendendomi in braccio. Le sue mani si unirono sotto il mio sedere per evitare una mia possibile caduta e le mie braccia si incrociarono dietro il suo collo. Mi portò fino in camera sua, magicamente senza cadere, e mi stese sul letto.
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FALTER
Teen FictionMi stava fissando con quei suoi occhi blu. Stesso colore dell'oceano. Ma perché mi fissava? Lei.. La ragazza più voluta sia dal sesso maschile che da quello femminile mi stava fissando. Mi sentivo osservata. Non riuscivo a seguire la spiegazione con...