"Shay aspetta, non correre! Sono stanca."
"Avanti Isa, corri! Non fermarti."
Stavamo scappando. Da chi?
Mi volto e non c'è nessuno.
Stavamo ridendo di gusto e la cosa era ancora più stancate. Ridere e correre contemporaneamente era alquanto stancante.
"Isa avanti corriii"
"Shay ma perché stai correndo?"
"Voglio sentirmi libera Isa, libera come un passerotto! Voglio volare! E tu? Non vorresti essere libera come un uccellino?"
Era impazzita. Sentirsi libera come un uccellino.. Ma che?
"Shay avanti, fermati! Non ce la faccio più"
Continuava a ridere. Io continuavo a non capire. Finalmente si ferma. Mi prende per i fianchi e mi bacia. Ha il respiro affannato e un sorriso da ebete sulla faccia.
"Shay io.. Io credo.. Credo di essermi inn.."*DRIIIN DRIIIIIIIN*
Ok, odio quella maledetta sveglia. Giuro che a fine anno la tiro nel muro.
Rimasi qualche secondo con lo sguardo perso nel vuoto.
Mi alzai controvoglia. Avevo ancora il cuscino bagnato dalle lacrime della sera prima così lo girai dall'altra parte per non farlo vedere a nessuno. Non so perché oltre alla tristezza avevo il sorriso sulla faccia.
Andai in bagno, mi lavai velocemente e poi mi vestii. Misi un paio di pantaloni verdi militari con sopra una maglia bianca e le converse.
Andai alla scrivania e presi lo zaino che era per terra, misi i libri che mi sarebbero serviti e scesi.
Anna stava finendo di mangiare e mi diede il buongiorno con la bocca piena sputacchiando.
Perché ho una sorella così scema?
Quella mattina non avevo fame, come sempre, ma era come se il mio stomaco si fosse chiuso.
"Non mangi?" -chiese ingoiando tutto prima di parlare Anna.
"Non mi va.." -risposi io avvicinandomi e sedendomi accanto a lei.
Aspettai i suoi comodi e poi uscimmo di casa.
Durante il tragitto non parlammo di nulla in particolare, anzi, la mia mente era piena di pensieri che non mi facevano essere di molte parole.
"A dopo Isa!" -mi salutò mia sorella svoltando all'incrocio. Io ricambiai il saluto e andai dalla parte opposta alla sua, come ogni mattina.
Durante il breve tragitto che mancava per arrivare a scuola ripensai al sogno che avevo fatto. Avevo sognato Shay. Avevo sognato lei che rideva e correva per sentirsi libera.Arrivai al cancello della scuola e restai per qualche secondo ferma, sinceramente non sapevo se entrare o meno. Avevo paura a rivederla.
Presi coraggio ed entrai nell'edificio dopo aver fatto tutto il viale. Mi invase una sensazione di solitudine. Ogni mattina ci davamo appuntamento all'entrata e questa mattina lei non c'era.. Dove era? Che faceva?
Andai al mio armadietto. Camminai cercando i suoi occhi tra tutti gli alunni. Passavo da uno sguardo all'altro alla disperata ricerca di quei bellissimi occhi del colore del mare fuso al cielo. Mi rassegnai appena arrivai di fronte allo sportello. Inserii il codice nel lucchetto e lo aprii.
"Guarda chi c'è! Isabella.." -una voce femminile interruppe i miei pensieri.
"Ciao Abbey" -dissi guardandola per un secondo per poi tornare a mettere i libri nello zaino. Lei si mise alla mia sinistra appoggiandosi sulla spalla e incrociando le braccia. Aveva proprio una faccia da schiaffi.
"Un uccellino mi ha detto che tu e Shay avete rotto. È vero?" -chiese con la voce più irritante del pianeta.
Perché voleva saperlo? Che le importa?
"Che vuoi Abbey?" -chiesi acida.
"Nulla tesoro, tranquilla. Volevo sapere se le voci che mi erano arrivate erano vere." -disse sistemandosi quell'orribile ciuffo rosso.
La odio la odio la odio la odio!
Non risposi. Fu la scelta più saggia che potessi fare. Dalla mia bocca sarebbero usciti solo insulti e non volevo fare casini o passare dalla parte del torto.
"Beh, sono contenta di non averti più tra i piedi. Ci vediamo tesoro" -disse prima di andare via ridendo.
Che cazzo aveva da ridere?
"Stronza.." -sussurrai.
Ma perché avevano messo al mondo una come Abbey? E soprattutto, perché doveva ogni fottutissima volta venire da me?
Chiusi l'armadietto sbattendolo violentemente tanto da far girare tutti.
Dato che si era fatto tardi corsi in aula di chimica. Facemmo un esperimento noiosissimo sulle reazioni chimiche. Che palle.
Oggi, come ogni lunedì, avrei dovuto avere inglese alla prima ora ma hanno detto che il professore era assente ed è per questo che stavo facendo chimica.
L'ora seguente avrei avuto letteratura.
Amavo quella materia, era interessante. Il professore era un po' ansiano ma sapeva tantissime cose e le raccontava con una semplicità unica tanto da far sembrare tutto più bello. Le cose alla fine ti rimanevano in mente subito.
"Bene ragazzi! Oggi affronteremo un argomento importante quindi state attenti" -annunciò il professore.
Iniziai a sbagliare, riuscivo a tenere aperte le palpebre per miracolo. La giornata non era iniziata benissimo e questo argomento non mi affascinava molto come quello fatto la volta prima e poi non ero proprio in forma.
Strappai un foglio dal quaderno e iniziai a fare disegni a caso e senza dare molto peso alle figure. Non avevano alcun senso. Ero completamente persa nei miei pensieri quando bussarono alla porta.
"Avanti" -disse il professore girandosi per vedere chi fosse.
"Salve, la professoressa Rubert ha chiesto se le può prestare il libro di Shakespeare e le schede che avete preparato insieme l'altro giorno" -disse la ragazza. Aveva la voce roca, molto sensuale. Ora che ci penso.. Quella voce mi era familiare. Alzai lo sguardo e la vidi. Oddio.. Era Shay. Rimasi completamente paralizzata e il cuore smise di battere appena i suoi occhi incrociarono i miei per sbaglio. Anche lei rimase immobile a fissarmi.
"Signorina? Il libro! Lo prenda" -disse il professore facendola tornare in se.
"Uhm.. Si, mi scusi. Grazie mille" -rispose confusa lei.
Prima di uscire rivolse uno sguardo verso di me e poi chiuse la porta sparendo dalla mia vista.
Rimasi ferma. Completamente paralizzata.
Era lei. Era Shay. I suoi occhi. Chiusi i miei per rivivere la scena.
Come stava? Avrei voluto tanto saperlo..
Per il resto dell'ora non feci altro che pensare al suo sguardo e alla reazione che aveva avuto vedendomi. Sembrava turbata, arrabbiata.. Impaurita. Non pensava fossi in quella classe e non aveva previsto l'incontro con i miei occhi verdi.
Finalmente la campanella si degnò a suonare e l'ora terminò. Presi la mia roba ed uscii per andare a fare matematica.
*Speriamo che Susy abbia preso i posti* pensai.Salii le scale e nel corridoio incontrai Meredith. Ci salutammo e lei mi accompagnò in classe mentre finiva di raccontarmi di un tipo che le aveva scritto e chiesto di uscire.
"Ci vediamo a ricreazione!" -ci salutammo.
Entrai e andai a sedermi di fianco a Susy.
"Come stai?" -chiese.
"L'ho sognata.." -dissi.
"Perché a ricreazione non le vai a parlare?" -suggerì lei.
Beh.. Non era un brutta idea. Dovevo solo trovare il coraggio.
"E che le dico?"
"Come che le dici.. Dovresti saperlo!" -disse lei dubbiosa.
Si, avrei dovuto saperlo. Cioè, lo sapevo. Non so perché ma quando la vedevo ogni parola svaniva e tutto sembrava così stupido..
"Mi sento stupida Susy.." -dissi sospirando.
"Non sei stupida Isa! Sei innamorata" -affermò lei.
Innamorata? Ma che..
"Innamorata di Shay? Non è possibile, ci conosciamo da poco e per innamorarsi ci vuole tempo e.."
"Ti ha stravolto la vita. Sei innamorata persa di lei" -mi interruppe.
Si.. Mi aveva stravolto la vita. Aveva ragione.
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FALTER
Teen FictionMi stava fissando con quei suoi occhi blu. Stesso colore dell'oceano. Ma perché mi fissava? Lei.. La ragazza più voluta sia dal sesso maschile che da quello femminile mi stava fissando. Mi sentivo osservata. Non riuscivo a seguire la spiegazione con...