Entrai in casa e corsi in bagno.
Vomitai anche l'anima. Stavo malissimo. Andai stremata in camera e mi buttai sul letto. Non riuscii a chiudere occhio e non smisi neanche per un attimo di piangere.
Ma perché non le avevo detto che era stato Kevin? Perché sono così idiota? Adesso la perderò..
Perché sentivo che tutto questo era successo a causa mia?
Era colpa mia. Se solo non lo avessi baciato quella sera..
Ma perché l'ho fatto? Perché avevo così dannatamente bisogno di sentirmi 'normale'? Non potevo accettare il fatto che mi piaceva una ragazza e basta?
Mi scoppiava la testa.
Quella notte dormii al massimo due ore.
Mi Addormentai verso le cinque del mattino e mi risvegliai verso le sette. In tempo per andare a scuola.
Mi cambiai velocemente e uscii di casa senza fare colazione. Solo il pensiero del cibo mi face venire mal di stomaco.
Cazzo. Oggi avevo inglese..
Il sole quella mattina era talmente forte da far bruciare i miei occhi rossi e stanchi.
Ero stanca. Duravo fatica anche a respirare.
Per fortuna Anna oggi doveva entrare alle nove. Non avrei sopportato neanche una domanda.
Mancavano pochi metri ad arrivare ma esattamente davanti a me vidi Shay. I miei occhi si riempirono di lacrime.
Stava abbracciando un tipo poco più alto di lei. Aveva due braccia possenti e un lieve velo di barba. E ora chi cavolo era quello?
Sicuramente non stava facendo nulla di male e lui era solo un amico ma il solo vederla e non poterla abbracciare o baciare mi fece ricominciare a piangere.
Non so perché ma ogni parte di me voleva andare via. E così feci. Saltai anche oggi la scuola e andai via.
Iniziai a camminare lungo il marciapiede a passo svelto. Le lacrime non smettevano di scendere. Iniziai a correre. Non potevo tornare a casa e così andai nel parco dove incontrai Shay e dove mi invitò a cena fuori. Andai a sedere sulla panchina dove si era seduta lei.
"Isabella?"
Una voce dolce mi chiamò. Mi voltai verso destra per vedere chi fosse.
Non era Shay, quella non era la sua voce.
Era Kate. Che ci faceva lì?
"Bella è tutto apposto?"
Mentire sarebbe stato inutile dato che mi aveva colta in fragrante.
Si mise a sedere accanto a me e mise il suo braccio intorno alle mie spalle.
"N-non v-va bene nien-te" -dissi io singhiozzando.
"Riguarda Shay? So di voi due.. Me lo ha raccontato. Io e lei parliamo di tutto" -disse lei sorridendomi. Cercava di farmi sentire a mio agio e ci stava riuscendo.
Mi calmai il minimo indispensabile per riuscire a parlare.
"Io non l'ho tradita. Non ho fatto n-niente. Lo giuro! Lui era così vicino e così forte. Non riuscivo a liberarmi.. Io.. Mi dispiace." -le dissi ricominciando a piangere.
"Shay sta male senza di te. Ieri sera siamo state al telefono due ore e non ha fatto altro che piangere e parlarmi di te. Se le spieghi tutto ti perdonerà." -disse Kate.
"Isa?!" -una voce femminile e roca chiamò il mio nome.
Mi girai di scatto. Avevo riconosciuto quella voce. Era lei. Sicuramente era lei.
Mi girai e la vidi. Aveva gli occhi stanchi di chi aveva dormito poco e male.
Mi alzai dalla panchina. Eravamo una di fronte all'altra a pochi metri di distanza.
Mi avvicinai per abbracciarla ma lei fece un passo indietro.
"Chi è stato?" -disse freddamente lei.
"Era ubriaco Shay, sicuramente non voleva fare così" -dissi asciugandomi una lacrima. Non so perché lo stavo proteggendo.
"Non mi ha baciata. È per questo che ho questo segno sul collo. Cercavo di liberarmi e dato che non ha trovato la bocca si è accontentato del collo" -continuai.
"Chi è stato?" -richiese lei.
"K-Kevin.." -dissi abbassando la testa.
Non volevo dirglielo perché avevo paura della sua reazione. Erano amici e per colpa mia avrebbero sicuramente discusso.
Lei si avvicinò a me togliendo quella distanza frustrante e dannatamente odiosa che ci separava.
La mia testa si posò sul suo seno morbido e le sue braccia mi avvolsero dolcemente. Iniziai a piangere.
"Ssh.. È tutto apposto Isa. È tutto apposto. Sono qui." -disse lasciandomi qualche bacio sulla testa.
"Non te ne andare, ti prego" -dissi piangendo.
"Sono qui" -disse ancora lei.
Alzai leggermente la testa e incontrai le sue labbra. Ansimai un attimo e poi le baciai. Erano morbidissime e dolci. Mi mancava sentire quel sapore.. nonostante fosse passato solo un giorno. Le avrei baciate per sempre quelle labbra meravigliose.
"Siete bellissime" -disse Kate fiera di se stessa.
"Grazie Kate.." -disse Shay rivolgendosi verso di lei.
Evidentemente era stata lei a chiamarla appena mi aveva vista.
Restammo tutte e tre al parco a chiacchierare e passammo una bella mattinata. Finalmente non avevo più quel peso che mi schiacciava ed ero solare. Anche Shay sembrava contenta che le cose fossero tornate alla normalità. Aveva quel bellissimo sorriso stampato in faccia che la rendeva spettacolare.Kate nel primo pomeriggio doveva tornare a San Francisco e così l'accompagnammo alla stazione dei treni. Lei e Shay si salutarono con un caloroso abbraccio promettendosi di rivedersi presto, poi salì sul treno e partì.
Ci avviammo fuori dalla stazione per mano, in silenzio.
"Ti va di venire a studiare da me?" -le chiesi durante il tragitto per arrivare alla sua auto.
"Va bene" -disse rubandomi un bacio.
Mi mancava. Mi mancava davvero tanto.
Arrivammo a casa mia e la prima cosa che feci fu quella di andare in bagno. La pipì non poteva aspettare.
Salimmo in camera e lei si mise a sedere sul letto.
Andai verso la scrivania e iniziai a prendere i libri dallo zaino per poi metterli apposto. Senza che me ne accorgessi Shay si era alzata ed era venuta dietro di me.
Prima di appoggiare le sue mani sui miei fianchi spostò i miei capelli biondi dal collo e iniziò a lasciare una scia di baci umidi provocandomi brividi di piacere infiniti.
Inclinai la testa lasciandole tutto lo spazio.
I baci divennero sempre più profondi fino a trasformarsi in dolci succhiotti. Arrivò al lobo dell'orecchio e iniziò a mordicchiarlo dolcemente. Trattenevo a fatica dei piccoli gemiti. La presa delle sue mani era decisa e spingeva il mio sedere contro la sua intimità.
La mano sinistra si spostò dal bacino alla pancia e si fermò sotto il seno sinistro. La mano destra iniziò a scendere verso la mia intimità. Brividi mai provati prima iniziarono a percorrere tutto il mio corpo.
Ansimavo.
La mia schiena si inarcò.
La mano sinistra salì fino a posizionarsi perfettamente sopra il mio seno e iniziò a palparlo dolcemente.
La mano destra sbottonò i jeans che indossavo e fece scendere la cerniera. Dopo di che entrò lentamente e si posizionò davanti, sopra le mutande di pizzo azzurro che indossavo. Aveva le mani calde. Si muoveva con destrezza ed esperienza. Sapeva esattamente dove e come toccare ogni parte del mio corpo.
Non riuscii a trattenere un gemito di piacere.
Mi girò dolcemente facendo aderire perfettamente il suo corpo al mio.
Le sue mani andarono sopra il mio sedere e lo strinsero forte.
Io incrociai le braccia dietro al suo collo.
"Ho paura" -dissi con un filo di voce.
"Non devi" -rispose lei fissandomi con quei suoi occhioni blu per poi affondare sulle mie labbra.
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FALTER
Teen FictionMi stava fissando con quei suoi occhi blu. Stesso colore dell'oceano. Ma perché mi fissava? Lei.. La ragazza più voluta sia dal sesso maschile che da quello femminile mi stava fissando. Mi sentivo osservata. Non riuscivo a seguire la spiegazione con...